La Bessanese è la più maestosa ed imponente di tutte le altre vette, con il suo profilo caratteristico, l’erta e nera muraglia che pare incombere sulla valle e dominare tutto lo sfondo come la sovrana assoluta di quelle regioni.
(Le Valli di Lanzo)
La cima Uia Bessanese (3604 m) deve il nome al paese francese di Bessans, si eleva sulla cresta di confine con la Francia tra il Colle d’Arnas e il Colle Bessanese ed è costituita da un’affilata cresta rocciosa lunga 150 m, culminante nel cosiddetto Segnale Baretti. A nord e a sud di questo sorgono due spalle denominate rispettivamente Segnale Rey e Segnale Tonini. La vetta fu conquistata il 24 luglio 1873 dopo numerosi tentativi da Martino Baretti accompagnato dalla guida Giuseppe Cibrario e l’alpigiano Pertus come portatore per il versante Sud e la cresta SE. La Cresta Nord – Est o Spigolo Murari è la più bella e interessante ascensione della montagna. Lo sperone alto 600 metri regala una bella arrampicata su buona roccia, sempre molto esposta lungo il filo di cresta. Le difficoltà sono contenute ma continue (III). Lungo la via è presente solo qualche chiodo mentre le soste sono attrezzate a spit.
Primi salitori: U. Murari, A. Bricco il 23 agosto 1920.
UIA BESSANESE (3604 m) – SPIGOLO MURARI
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 30 - 31 luglio 2014 | Compagni | Alberto Piazza |
Itinerario | Salita alla Uia Bessanese per lo Spigolo Murari | Zona Montuosa | Alpi Graie Meridionali |
Tempo e distanza | 1° giorno: 2 h 2° giorno: 13 h (6 h la via) | Dislivello | 1° giorno: + 900 m 2° giorno: + 1200 m - 2100 m (circa) |
Località di Partenza | Pian della Mussa (TO) | Quota partenza e arrivo | 1° giorno: 1787 m - 2656 m 2° giorno: 2656 m - 3604 m |
Difficoltà globale | AD+ | Difficoltà tecnica | Max IV, spesso III e III+ sostenuto ed esposto |
Chiodatura | Soste attrezzate a spit, qualche raro chiodo | Materiale | Qualche friend, utili dadi piccoli, ramponi e piccozza. 1 Corda da 60 m consigliata! |
Tipologia arrampicata | Cresta esposta ben presata | Roccia | Ottima |
Segnavia | Sentieri CAI e tracce | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Rifugio Gastaldi | Acqua | No |
Cartografia utilizzata | - | Bibliografia utilizzata | GMI - Alpi Graie Meridionali |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si! Bellissima salita. |

INDICAZIONI STRADALI
Si raggiunge località Pian della Mussa (Balme – TO) e si lascia l’auto nel parcheggio (a pagamento nei weekend).
AVVICINAMENTO (DAY 1)
Dal parcheggio si prende il sentiero (indicazioni Rifugio Gastaldi) a sinistra della strada. Si attraversa il torrente su ponte di legno, si supera una casa sulla sinistra e si inizia a salire. Su sentiero segnato si sale un canalone, quindi a mezzacosta fino a una zona prativa. Si sale e si raggiunge località Pian dei Morti. Al bivio si tiene a sinistra e si sale fino a un secondo bivio sotto a una fascia rocciosa. Si prende a destra seguendo le indicazioni per il rifugio e si supera qualche roccetta. In breve si raggiunge il rifugio (1.45/2 h).


AVVICINAMENTO (DAY 2)
Dal rifugio si scende nella conca su sentiero che si abbandona dopo poco per scendere su percorso non obbligato, cercando di tagliare il pendio verso destra. Si raggiunge la base della morena e si sale alla sua sinistra tra sfasciumi e neve. Si raggiunge un colletto, quindi si sale per roccette (passi di I e II) fino a una prima cengia. Ancora su roccia fino a una seconda cengia nevosa. Salendo verso destra, su neve, si raggiunge l’attacco della via nei pressi di una vena di quarzo, sosta a spit con cordone (1.30 h).
RELAZIONE
1° tiro: si sale il caminetto sopra la sosta (III/III+), poi si ci sposta sullo spigolo di destra salendo qualche metro facile (I/II). Lo spigolo si impenna e si supera un tratto verticale con passi esposti (III/III+). Si sosta su spuntone (50/55 m).
Si procede lungamente in conserva a sinistra del filo per gradoni di roccia e placche appoggiate (passi di I) fino a una selletta. Si prende lo spigolo e si sale, prima tenendosi sul filo (II), poi sul lato destro. Si attraversa il canale verso destra ove più facile e si raggiunge l’affilato spigolo e una sosta con due spit.
2° tiro: si segue lo spigolo esposto fino alla sosta a spit (50 m – II e III).
3° tiro: si segue lo spigolo sempre esposto (II e III), si rimonta un pinnacolo, si scende e si sosta su spit (35 m – 1 chiodo).
4° tiro: si sale a destra del filo su roccia un po’ delicata (IV) fino a riconquistare il filo dello spigolo (III) che si segue fino alla sosta a spit (50 m – 3 chiodi).
5° tiro: sempre sullo spigolo, poi raggiunta una selletta si sale per bella fessura a sinistra (III+). Si sale poi lungo il filo e si raggiunge la sosta a spit (50 m).
6° tiro: si segue lo spigolo (III), poi si evita un salto salendo facilmente a destra (I). Ancora sullo spigolo fino alla sosta a spit (50 m).
7° tiro: si segue lo spigolo (II) a tratti molto sottile fino alla sosta a spit (50 m).
8° tiro: si segue inizialmente lo spigolo poi si traversa a destra sotto strapiombi (III+/IV), si scala quindi un caminetto (III/III+) fino a riconquistare lo spigolo e si raggiunge la sosta (50 m – 1 chiodo).
9° tiro: si segue lo spigolo (II), poi si scala una paretina più verticale (III/III+) e si sosta su spit.
11° tiro: si cammina in discesa sulla cresta, quindi si sale con percorso non obbligato tra grossi massi, cercando di mantenere il filo di cresta (II). Sosta da attrezzare (55 m).
12° tiro: si sale a sinistra evitando la parte più verticale e strapiombante dello spigolo (I e II). Sosta da attrezzare (55 m).
Si segue la cresta esposta fino a una sosta attrezzata. Si ci cala in doppia (15 m) e si prende una cengia sul lato sinistro. Si segue lungamente la cengia (passi di I e II) fino a quando si è costretti a rimontare la cresta e si raggiunge una sosta attrezzata, Segnale Baretti. Si ci cala in doppia (strapiombante – 20 m) e percorrendo la cresta si raggiunge la Madonnina, Segnale Tonini (6 h dall’attacco).
DISCESA
Lunga e abbastanza complessa (via normale per il versante Sud e la cresta SE – PD-). Dalla “vetta” si scende seguendo segni bianchi e tracce per il ripido versante SE (passi I). Raggiunta una doppia attrezzata ci si cala e si raggiunge l’imbocco di un canalone nevoso sul versante francese. Si può scendere direttamente per il canalone o si prosegue per la cresta (segni bianchi), quindi per sfasciumi (ometti) verso destra. Si raggiungono i nevai e si continua restando il più possibile a mezzacosta (direzione Sud – ometti). Raggiunta una grossa zona di sfasciumi si è obbligati a scendere per raggiungere la base del Ghiacciaio d’Arnas. Si percorre il ghiacciaio e si risale fino al colle (3010 m). Per sentiero si raggiunge il Rifugio Gastaldi (almeno 3 h!!) e Pian della Mussa (4 h).
OSSERVAZIONI
Salita molto bella e poco frequentata. Le difficoltà su roccia sono contenute ma il terreno e l’ambiente sono grandiosi. La discesa è lunga e noiosa quasi sempre tra sfasciumi. In alternativa al percorso di discesa sopradescritto si può optare per una serie di doppie attrezzate sul versante italiano (si dovrebbero prendere restando in cresta dopo l’imbocco del canale nevoso). Valutare che la parete scarica molto! Noi abbiamo percorso la cresta con gli scarponi, le difficoltà della cresta non creano problemi, ma forse alla lunga le scarpette sono più comode.
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