…arrampicata splendida, direi quasi miracolosa. Una dülfer entusiasmante si svolge per solidissime lame di granito, e quando queste cessano, c’è sempre una serie di appigli che consentono di afferrare altre lame e proseguire…
Cosa aggiungere ai fiumi di parole spesi per descrivere questa via? Qualsiasi nuovo aggettivo sembra sminuire questa (meravigliosa) arrampicata nel cuore della Val di Mello. Potremmo parlare della roccia, uno splendido e compattissimo granito interrotto solo da perfette fessure, o rimuginare sull’arrampicata a dir poco esaltante dove alla fine i gradi si perdono nelle rughe del granito, nelle sue lame, nella sua aderenza o infine discutere della sua linea che asseconda con divina naturalezza le forme della rotondeggiante struttura e ci guida in questo mare di roccia regalandoci nuove sorprese dal primo all’ultimo metro. Luna Nascente è semplicemente un piccolo capolavoro che generazioni di arrampicatori sognano e prima o poi salgono e alla fine non possono fare altro che commentare con un wow.
Prima salita: A. Boscacci, M. Ghezzi, G. Milani il 3 settembre 1978
VAL DI MELLO/SCOGLIO DELLE METAMORFOSI – LUNA NASCENTE

In basso ‘Le dimore degli dei’, in alto lo ‘Scoglio delle Metamorfosi’, Luna Nascente sale nel lato destro all’ombra
INFO TECNICHE | |||
---|---|---|---|
Data Uscita | 8 ottobre 2017 | Compagni | Federico Rossetti, Pietro Gaibazzi |
Settore | Scoglio delle Metamorfosi | Itinerario - Via | Luna Nascente |
Esposizione | Sud | Periodo consigliato | primavera - autunno (in estate può fare caldo!) |
Tempo | 4 h + 2.30 h tra avvicinamento e discesa | Sviluppo | 320 m circa |
Difficoltà | TD, II/R2 da attrezzare, VII/A0 spesso V+/VI, R4 sul traverso dell'8° tiro | Chiodatura | Soste attrezzate a chiodi, primi due tiri attrezzati, pochi chiodi altrove |
Tipologia arrampicata | Principalmente fessure, placche sui 2 tiri finali | Roccia | Granito eccellente |
Materiale | Attrezzatura da arrampicata, una serie di friend e dadi da micro a 2 BD, utile anche misure 3 e 4 per il 6° tiro | Bibliografia | Relazioni sul web |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si, imperdibile (6 stelle su 5!) |

INDICAZIONI STRADALI
Dalla statale della Valtellina, superato Morbegno, si risale la Val Masino fino al paese di San Martino. La strada che risale la Val di Mello è chiusa in estate, quindi occorre parcheggiare in paese. Presso il campo sportivo ci sono alcuni posti auto liberi, altrimenti occorre pagare 5 euro al giorno. Dal parcheggio principale parte ogni mezzora un pulmino che permette di risparmiare i 30 minuti di avvicinamento (costo 2 euro).
AVVICINAMENTO
Da San Martino si sale verso la val di Mello con la strada asfaltata o un sentiero che inizia proprio nei pressi del campo sportivo, vicino al fiume. Superare località Ca’ di Carna e in corrispondenza del ‘Bidè della Contessa‘, un ansa del torrente con un grosso masso, imboccare una traccia a sinistra (poco evidente). Seguirla e iniziare a salire tenendo sempre la traccia principale (qualche sbiadito segno e ometti). Attraversare il Torrente Qualido nei pressi di una cascata e continuare a salire ripidamente fino a raggiungere il bosco posto alla sommità della struttura denominata ‘Dimora degli dei‘. Raggiungere la base dello ‘Scoglio delle Metamorfosi‘ e individuare l’attacco (non molto evidente), poco a destra di una grotta, si vede il primo chiodo nella fessura (1 h dall’arrivo dei pulmini).
RELAZIONE
1° tiro: salire senza via obbligata (IV) verso uno strapiombetto, raggiungere la piccola fessura con chiodo, quindi alzarsi a destra e rinviare i due dadi successivi per poi riabbassarsi e spostarsi a sinistra (non seguire la picccola fessura) con passo piuttosto impegnativo (VII/A0) fino a raggiungere una lama, entrare nel diedro e raggiungere la sosta su spuntone (20 m, 6b, 1 chiodo e 2 dadi incastrati).
2° tiro: salire verso sinistra senza difficoltà una rampetta fino a quando diventa camino. Salirlo in opposizione, quindi spostarsi sulla parete di destra (V+) ed intercettare una piccola lama rovescia che si segue verso destra con arrampicata sostenuta e numerosi chiodi (VII-/A0). Doppiare uno spigolo e salire alla sosta piuttosto scomoda su due chiodi (20 m, 6a+, 6 chiodi).
3° tiro: salire la bellissima lama/diedro fino al suo termine (V+), spostarsi a destra facilmente e intercettare nuovamente la lama e seguirla fino a sostare comodamente su spuntoni con cordini (25 m, 5b, 1 chiodo e 1 nut incastrato).
4° tiro: tiro bello e sostenuto. Dalla sosta spostarsi a destra fino a una lama che si segue prima in verticale poi a destra, quindi nuovamente in verticale, superando un tratto più impegnativo (VI/VI+), poi con arrampicata sempre molto bella per diedro più facile e appoggiato raggiungere la sosta un poco scomoda su due chiodi e cordino incastrato (40 m, 5c+, 2 chiodi).
5° tiro: salire sopra la sosta seguendo una piccola fessura, poi con un passo più impegnativo (VI-) riprendere la fessura che si era interrotta. Si traversa a destra sotto un tettino, si doppia lo spigolo e si segue nuovamente la fessura leggermente verso destra fino alla sosta su piccolo terrazzino su due chiodi (35 m, 5c, 1 chiodo e un dado incastrato).
6° tiro: dalla sosta spostarsi prima a destra poi salire l’evidente diedro (VI/V+) con bella arrampicata fino a quando si allarga. Traversare a sinistra su una massa di cordini (possibile sosta), traversare ancora fino a una bella lama che si segue in discesa in buona esposizione, quindi si traversa a sinistra fino a raggiungere una larga fessura proteggibile con misure 4/5 BD (IV+) che si segue fino alla sosta su tre chiodi (45 m, 5c, 1 dado incastrato, un chiodo, un cordino incastrato, una matassa di cordini). Allungare bene le protezioni.
7° tiro: salire la netta fessura sopra la sosta che diventa poi diedro, con arrampicata sempre molto bella (V/V+), fino alla sosta su tre chiodi (45 m, 5b).
8° tiro: traversare con attenzione decisamente a sinistra su piccola vena (III/IV-), possibilità di proteggersi dopo 20 m, fino a raggiungere una fessura che sale verso destra. Si può sostare qui, da attrezzare, o proseguire per la fessura (IV) fino a sostare su due chiodi (45 m, III/IV). Sdoppiare le corde se si prosegue oltre il traverso.
9° tiro: salire sopra la sosta in aderenza per placca molto liscia (V+). Piegare verso sinistra su difficoltà via via minori (IV/I) fino a sostare su albero (45 m).
DISCESA
Dal termine della via uscire per tracce nel bosco fino a raggiungere una piccola spianata con muretto a secco. Seguire gli ometti a destra e imboccare il canale seguendo le tracce. Scendere nel canale, poi traversare a sinistra per ripidi prati, quindi costeggiando la parete nel bosco e seguendo le tracce di passaggio, ritrovare l’attacco della via. Per medesimo percorso dell’avvicinamento si ritorna al parcheggio del pulmini (1.30 h) quindi a San Martino.
OSSERVAZIONI
Via leggendaria che non ha bisogno di particolari commenti.
L’attrezzatura sulla via è poca ad eccezione dei primi due tiri, i più impegnativi, che sono chiodati. Le soste, tutte attrezzate a chiodi, non sempre sono comode (in caso di affollamento evitare di seguire troppo da vicino ).
L’arrampicata magnifica e la roccia superba facilitano la salita che comunque rimane sostenuta sul quinto e sesto grado, spesso con arrampicata più tecnica che fisica. I tiri più impegnativi sono il secondo e il terzo, il primo presenta il passo più difficile e di non facile lettura, ma è un passo e pare molto di moda azzerarlo!
METEO INCONTRATO (8 ottobre 2017)
Splendida giornata autunnale soleggiata e dal cielo terso. Al mattino freddo ma la ripida salita ci ha scaldato a dovere!


Il passo impegnativo del primo tiro

Sul diedro del terzo tiro

6° tiro

L’attacco della via e il primo tiro

Colori d’autunno verso il Disgrazia
[signinlocker id=”15967″]
RELAZIONE PDF

[/signinlocker]
Nessun commento