Le torri sono forme proprie delle Dolomiti, strutture slanciate e verticali che sembrano solo voler toccare il cielo. Eppure ci deve sempre essere qualche eccezione che conferma la regola. Rocca e Torre Castello nelle Alpi Cozie sono forse le uniche che con il loro aspetto dolomitico ricordano quegli picchi tanto lontani. Queste rocche a Occidente non sono però solo un eco dei monti pallidi ma costituiscono un vero ambiente unico dove le verticali pareti di bellissima quarzite rossa-grigiastra si innalzano in un ambiente ampio e tranquillo tra pascoli, prati e altre cime dalla forma non troppo evidente ma dai fianchi possenti propri delle montagne dell’Ovest.
Lo Spigolo Maria Grazia a Rocca Castello è una delle vie più classiche e frequentate della zona e segue lo spigolo che separa la Parete Est dal Camino Palestro. L’arrampicata è piuttosto continua sul quarto grado sostenuto, particolarmente piacevole ed aerea su roccia praticamente perfetta.
Prima salita: L. Calcagno, E. e L. Gattorno, A. Giorello, ottobre 1969
ROCCA CASTELLO (2452 m) – SPIGOLO MARIA GRAZIA

Da sinistra le pareti occidentali di Rocca Castello e Torre Castella, a destra Rocca Provenzale (lo Spigolo Maria Grazia sale la parete opposta)
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 5 agosto 2017 | Compagni | Federico Rossetti, Alberto Piazza |
Itinerario | Salita a Rocca Castello per lo Spigolo SE (Maria Grazia) | Zona Montuosa | Alpi Cozie Meridionali - Gruppo della Marchisa (Castello-Provenzale) |
Tempo | 6/7 h (3/4 h la via) | Dislivello | 500 m circa (la via ha uno sviluppo di circa 300 m) |
Località di Partenza | Strada sterrata verso il Colle del Rui | Quota partenza e arrivo | 1950 - 2452 m |
Difficoltà globale | D, III/RS3 quasi sempre già attrezzata, V | Difficoltà tecnica | IV continuo (passi di V) |
Chiodatura | Ottima a chiodi (2 spit sulla via) | Materiale | Da arrampicata, una serie di friend |
Tipologia arrampicata | Principalmente placche lavorate | Roccia | Quarzite ottima/eccellente |
Periodo consigliato | Periodo estivo (nelle giornate calde attaccare presto!) | Libro di vetta | Si |
Punti d’appoggio | Rifugio Campo Base | Acqua | No |
Cartografia utilizzata | - | Bibliografia utilizzata | 101 Scalate su Rocca - A. Bernard |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Sì, via molto piacevole! |

INDICAZIONI STRADALI
Da Cuneo bisogna risalire tutta la Val Maira fino al paese di Acceglio. Si prosegue lungo l’unica strada in direzione del Rifugio/Campeggio Campo Base. Dopo un ponticello, non svoltare a sinistra per il campeggio ma proseguire a destra verso il Colle del Rui sotto l’evidente sagoma di Rocca Provenzale. La strada diventa sterrata, percorrerla fino al divieto nei pressi di un tornante.
AVVICINAMENTO
Continuare sulla sterrata fino a raggiungere le baite del Grage Collet (2006 m) dove si imbocca il sentiero a destra tra i prati (T14, indicazione Colle del Gregouri).
Continuare a salire fino al colle, quindi scendere l’opposto versante fino ad individuare uno spigolo (inizialmente non troppo evidente) oltre la lapide di Gino Palestro a destra di un diedro con qualche ciuffo erboso (1/1.30 h).
RELAZIONE
1° tiro: attaccare sul filo dello spigolo una breve paretina (III+), quindi salire per risalti con un po’ di erba fino a quando la parete si fa verticale. Seguire una fessura (IV/IV+) fino a un chiodo, quindi facilmente alla sosta su piccolo terrazzino su uno spit e due chiodi (30 m, 1 chiodo).
2° tiro: salire il diedro un po’ liscio sopra la sosta (IV+), quindi spostarsi a sinistra (2 chiodi vicini) e salire qualche metro lo spigoletto, quindi traversare a destra ed entrare nel diedro (IV). Proseguire sulla parete di destra, quindi traversare doppiando lo spigolo (chiodo). Raggiunti due chiodi vicini si sale verticalmente (IV) per rocce lavorate fino a una sosta su esile terrazzino su tre chiodi (25 m, 1 spit e 5 chiodi).
3° tiro: salire a una nuova sosta su terrazzino (cordone su spuntone e chiodo), quindi verticalmente su roccia lavorata (IV) verso dei tettini. Spostarsi a destra fino a un chiodo dove lo strapiombo oppone minor difficoltà (V). Superarlo (2 chiodi vicini) e salire leggermente verso sinistra verso un diedrino. Al secondo chiodo (con cordino) traversare a sinistra, doppiare uno spigoletto e sostare su tre chiodi con cordone e anello di calata (30 m, 9 chiodi, 1 spit e 1 sosta intermedia).
4° tiro: proseguire direttamente sopra la sosta con arrampicata verticale, continua, esposta e ben presata (IV). Spostarsi poi a sinistra sullo spigolo che si segue più facilmente (III) fino alla sosta comoda su 4 chiodi, cordone e anello di calata (30 m 5 chiodi).
5° tiro: salire a destra la facile rampa-cengia fino a un chiodo dove si attacca la paretina, inizialmente verticale (IV-), poi più facile fino ad uscire verso la cresta. Quando questa si fa verticale (chiodo), tenersi a destra verso un evidente diedro che si sale con bella arrampicata (IV+). Uscire a sinistra sul filo dello spigolo, superare una sosta intermedia (3 chiodi) e salire verticalmente per roccia compatta (V-). Continuare a sinistra del filo (III) e al secondo chiodo traversare a destra su comoda cengia dove si sosta su tre spit, cordone e anello di calata (50 m, 4 chiodi e 1 sosta intermedia). Sosta in comune con la via Balzola.
6° tiro: spostarsi a sinistra e attaccare un evidente larga fessura (IV, 2 chiodi). Proseguire verticalmente per rocce lavorate (IV) fino alla base di un arco giallastro che si sale verso sinistra con bella arrampicata (V). Poi proseguire lungo lo spigolo che diventa via via più facile fino alla comoda sosta su 2 chiodi e un friend incastrato, cordone e anello di calata (50 m, 7/8 chiodi e 2 friend incastrati).
7° tiro: spostarsi due metri a destra del filo fino a un chiodo, quindi raggiungere la bella lama a destra che si segue verso sinistra (IV) fino a ritrovare lo spigolo che si sale su bella roccia molto appigliata (IV, esposto) fino ad uscire sul filo che si segue sul lato destro. Al chiodo ci si sposta a destra e si esce su massi dove si sosta su 2 spit (30 m, 2 chiodi).
8° tiro: salire lungo la cresta per facile balze (I/II) fino a una forcella dove si sosta su uno spuntone (30 m, 1 cordino in clessidra).
9° tiro: attaccare la parete verticale su roccia splendida molto lavorata inizialmente verticale (IV-). Poi più facilmente si esce nei pressi della croce di vetta (30 m, 1 chiodo).
DISCESA
In doppia. Dalla vetta scendere verso NE e con tre doppie attrezzate (corde da 60 m) si raggiunge un ampia cengia. Percorrerla a sinistra fino a un pilastro, da qui con una doppia si scende al Colle Gregouri (sono possibili anche altre linee di calata). Dal colle si rientra alla partenza per il medesimo percorso dell’avvicinamento (2/2.30 h dalla vetta).
OSSERVAZIONI
Gran bella via! Le difficoltà non sono mai eccessive (passi di V) ma l’arrampicata risulta particolarmente continua, piacevole ed esposta. La chiodatura è buona/ottima soprattutto dove più impegnativo ma i chiodi si nascondono e spesso appaiono solo all’ultimo momento.
Per una cordata veloce c’è la possibilità di percorrere anche un’altra via ma le doppie e l’impegno della salita stessa rendono non comodissima la cosa. Altre salite classiche e consigliate in zona sono: Rocca Provenzale – Cresta Sud (II), via Bonelli (IV), via Bonino-Girodo-Perino (V+), via dei Lamponi (V+), Rocca Castello – Via Sigismondi (III+), via Massari-Nallino (V+), via Balzola (V), Torre Castello – via Gedda (IV+), via Castiglioni (V), via dei Genovesi (VI+), via Fornelli (VII-), via Castiglioni Ovest (V+), Direttissima Ribaldone (V+), Spigolo NO (V+), Punta Figari – via Super Figari (VI), via Mario Bogi (V+), via dei Genovesi Est (VI-).
La via è stata percorsa nell’estate 2017, la relazione dei tiri era stata registrata ed è precisa; accesso e discesa potrebbero soffrire di qualche inciampo della memoria.
Il Campeggio-Rifugio Campo Base offre un ottimo punto di appoggio.
RELAZIONE PDF


La bella forma di Rocca Provenzale

Sul secondo tiro

Sulle doppie

Scorci della Valle Maira
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