L’Armandone: classicona alle Placche Gialle della Sbarua

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Rocca Sbarua - L'Armandone

Rocca Sbarua: da quasi un secolo palestra prediletta dagli alpinisti torinesi. Su questi appicchi di Gneiss affacciati sul Monviso e sulla pianura piemontese, hanno lasciato la loro firma personaggi come Giusto Gervasutti, Gabriele Boccalatte, Guido Rossa, Gian Piero Motti, Giancarlo Grassi e tanti altri. Oggi la Rocca Sbarua (“rocca spaventa”), nome con cui i primi rocciatori chiamavano l’impressionante settore delle Placche Gialle che poi si è esteso alla vasta zona di torrioni, è luogo ampiamente frequentato e addomesticato per l’ottima attrezzatura a spit di quasi la totalità delle vie che sono cresciute come funghi su questi bellissimi speroni dalla roccia simil-granito.

L’Armandone è una delle salite più classiche e ripetute di Rocca Sbarua, oltre che una delle vie più abbordabili del repulsivo settore delle Placche Gialle che riprende le prime due lunghezze della Via Armando. L’arrampicata è particolarmente piacevole, sempre sostenuta sul 6a, principalmente fisica (talvolta faticosa). I tiri si susseguono senza pause lungo diedri e placche ricche di appigli ma molto verticali, con difficoltà continue sul sesto grado abbondante seguendo le debolezze del grigio muro verticale. La chiodatura è ottima e lo spit è sempre presente dove serve ma le difficoltà restano per lo più obbligate ad eccezione dello strapiombo del secondo tiro, molto fisico, che si può superare ‘agevolmente’ in A0.

Prima salita: P. Armando e F. Marengo, 1966

ROCCA SBARUA (PLACCHE GIALLE) – L’ARMANDONE

Rocca Sbarua - Gervasutti-Ronco

Gli speroni di Rocca Sbarua, l’Armandone corre al centro della parete a destra della zona più liscia

INFO TECNICHE
Data Uscita9 marzo 2017CompagniFederico Rossetti, Pietro Gaibazzi
SettorePlacche GialleItinerario - ViaL'Armandone o Via Armando
Tempo4/5 h (2/3 h la via)Sviluppo110 m circa
DifficoltàTD, II/S1, 6b (6a continuo)ChiodaturaOttima a spit
Tipologia arrampicataPrevalentemente diedri, spesso atleticaRocciaGneiss spesso ottimo/eccellente, un breve tratto sul 5° tiro necessita attenzione
MaterialeDa arrampicata, 12 rinviiBibliografia utilizzataRocca Sbarua - Climbing Map
Giudizio100100100100100Consigliatasi! 6 tiri sempre belli e mai banali!

INDICAZIONI STRADALI

Dal centro di Pinerolo seguire le indicazioni per San Pietro in Val Lemina; risalire tutta la valle, seguendo le indicazioni per Talucco, che si supera. Svoltare a sinistra al bivio per il rifugio Casa Canada, seguire una ripidissima strada asfaltata fino a un ampio parcheggio. Nelle giornate affollate conviene fermarsi qui, altrimenti si può proseguire per un chilometro fino alla località Dairin (pochi spiazzi lungo la strada, attenzione ai divieti).

AVVICINAMENTO

Seguire il bel sentiero panoramico e molto frequentato che in circa mezz’ora conduce al rifugio Casa Canada. Dal rifugio individuare il sentiero marcato a bolli rossi che sale ripido nel boschetto appena dietro il rifugio. In circa 10 minuti si raggiunge un bivio in prossimità della base della parete: andare a destra ma fare attenzione a seguire non la traccia che costeggia la base della parete ma una più bassa che scende. Seguire la traccia, superare una paretina e iniziare a salire verso la parete. Raggiunta, si traversa a sinistra prima in piano poi in discesa su terreno scivoloso fino a raggiungere l’attacco alla base di un diedro (targhetta, 1 h da Darin).

RELAZIONE

1° tiro: attaccare un diedro fessura, poi proseguire per diedri spesso in dülfer intervallati da due ripiani fino a sostare su piccolo terrazzino (20 m, 6a – 8 spit).

2° tiro: seguire la fessura tra le placche sopra la sosta con arrampicata sostenuta fino al tetto, superarlo con un passo fisico e sostare (15 m, 6b – 10 spit).

3° tiro: attaccare la lama con bella dülfer, poi superare una pianta secca e per gradoni raggiungere dei tettini. Traversare a sinistra poi superarli direttamente fino ad uscire su comodo e largo terrazzino dove si sosta (20 m, 6a – 8 spit).

4° tiro: salire sopra la sosta per diedro tecnico giallastro, poi traversare verso sinistra. Attaccare poi un muro giallastro verticale ma ben presato in leggero strapiombo fino alla sosta appesa (15 m, 6a+ – 9 spit).

5° tiro: direttamente sopra la sosta per diedri verticali con bella arrampicata abbastanza tecnica, qualche presa scavata fino ad uscire su terreno delicato verso destra, roccia muschiosa, quindi si sosta su comodo terrazzino (15 m, 6a+ – 8 spit).

6° tiro: salire sopra la sosta verso l’albero (evitare il diedro liscio tenendosi a sinistra…) poi traversare a destra, delicato, quindi verticalmente su buone prese. Ancora a destra più facile sotto il tetto, uscendo infine sulla sommità per diedro (25 m, 6a discontinuo – 9 spit)

DISCESA

Salire a sinistra fino ad individuare il sentiero segnato con bolli rossi che con qualche tratto attrezzato con catena riporta al Rifugio Melano, quindi al parcheggio (1 h dall’uscita della via).

OSSERVAZIONI

Bella via con difficoltà continue e omogenee sui tiri. Il secondo tiro è dato 6a+ da guida, 6ab sul web, noi non ci vergogniamo e lo diamo 6b, i passaggi non saranno forse da 6b ma il tiro a nostro parere sì (l’unico in cui noi ci siamo entrambi riposati su uno spit ) . Sul quinto tiro sono state scavate delle prese, se non lo avessi saputo non me ne sarei accorto (tra l’altro uno dei tiri più belli…). Sul primo tiro si parte subito decisi, noi travato un po’ di bagnato.

Salita molto consigliabile ma necessita un ‘minimo di allenamento’ se no si rischia di dover buttare le doppie!

Nel settore delle Placche Gialle non sono tante le vie abbordabili, le nominiamo tutte, da destra: Mambo Tango (5L, 6c), Colpo Grosso (6L, 6b+), Via dei Fratelli (4L, 7a+), Febbre Gialla (6L, 6a+), Tetti a Emme (5L, 7a), Via di Mauro (4L, 7c), Le placche gialle o Via Rossa (4L, 7b+), Fandango (4L, 7b+), Sull’Orlo della Notte + Angulla Crack (5L, 7b+), Esperance (4L, 6c), Scuola Paolo Giordano (5L, 6c), Spigolo Centrale (5L, 6c).

Il Rifugio Melano/Casa Canada è particolarmente accogliente e permette anche di posizionare le tende in una vicina piazzola (fontana!).

A Rocca Sbarua abbiamo salito anche la Gervasutti-Ronco (V+), lo Sperone Rivero (V), Lo Scudo di Enea (6a), Il Gioco delle Perle di Granito (6a), la Motti-Grassi (6c), lo Spigolo Bianciotto (5c) e Bon-Ton (6a+).

Qui è possibile scaricare gratuitamente gli schizzi di alcune delle vie di Rocca Sbarua, o visualizzarli direttamente on-line QUI (by Giulio Scarca & Renato Giustetto).

RELAZIONE PDF

 

 

Rocca Sbarua - L'Armandone

Bella dülfer sul primo tiro

Rocca Sbarua - L'Armandone

Secondo tiro

Rocca Sbarua - L'Armandone

Il diedro iniziale del 4° tiro

Rocca Sbarua - L'Armandone

La placca della seconda parte del 4° tiro

 

 

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Salita9
Ambiente8.5
Arrampicata9.5
Roccia9
9
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Scritto da

REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

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