Bon Ton: bella arrampicata sullo gneiss di Rocca Sbarua

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Rocca Sbarua - Bon Ton

Rocca Sbarua: da quasi un secolo palestra prediletta dagli alpinisti torinesi. Su questi appicchi di gneiss affacciati sul Monviso e sulla pianura piemontese, hanno lasciato la loro firma personaggi come Giusto Gervasutti, Gabriele Boccalatte, Guido Rossa, Gian Piero Motti, Giancarlo Grassi e tanti altri. Oggi la Rocca Sbarua (“rocca spaventa”), nome con cui i primi rocciatori chiamavano l’impressionante settore delle Placche Gialle che poi si è esteso alla vasta zona di torrioni, è luogo ampiamente frequentato e addomesticato per l’ottima attrezzatura a spit di quasi la totalità delle vie che sono cresciute come funghi su questi bellissimi speroni dalla roccia simil-granito.

Bon Ton è una bella via allo Sperone Rivero, costituita da sei lunghezze molto piacevoli sul quinto grado abbondante, con un tiro nettamente più impegnativo (6a+) lungo un meraviglioso ed aereo spigolo che però vale la via. Attrezzatura ottima a spit.

Prima salita: Adelchi Lucchetta e Claudio Battezzati, 1984

ROCCA SBARUA (SPERONE RIVERO) – BON TON

Rocca Sbarua - Bon Ton

Lo Sperone Rivero a Rocca Sbarua con il tracciato di Bon Ton

INFO TECNICHE
Data Uscita11 marzo 2017CompagniFederico Rossetti, Pietro Gaibazzi
SettoreSperone RiveroItinerario - ViaBon Ton
Tempo4/5 h (2/3 h la via)Sviluppo150 m circa
DifficoltàTD-, II/S1, tiro di 6a+ (spesso 5b/5c)ChiodaturaOttima a spit
Tipologia arrampicataVaria: fessure e diedri, placche e un diedro esposto e delicatoRocciaGneiss spesso ottimo/eccellente
MaterialeDa arrampicata, 12 rinviiBibliografia utilizzataRocca Sbarua - Climbing Map
Giudizio100100100100Consigliatasi, il 5° tiro è spettacolare, ma sui restanti non ci si annoia mai!!

INDICAZIONI STRADALI

Dal centro di Pinerolo seguire le indicazioni per San Pietro in Val Lemina; risalire tutta la valle, seguendo le indicazioni per Talucco, che si supera. Svoltare a sinistra al bivio per il rifugio Casa Canada, seguire una ripidissima strada asfaltata fino a un ampio parcheggio. Nelle giornate affollate conviene fermarsi qui, altrimenti si può proseguire per un chilometro fino alla località Dairin (pochi spiazzi lungo la strada, attenzione ai divieti).

AVVICINAMENTO

Seguire il bel sentiero panoramico e molto frequentato che in circa mezz’ora conduce al rifugio Casa Canada. Dal rifugio seguire il sentiero che procede a mezzacosta nel bosco verso gli speroni di destra. Dopo pochi minuti abbandonarlo per traccia a sinistra. Se non si individua la traccia salire nel bosco con percorso non obbligato fino a raggiungere la base dello Sperone Rivero (lo sperone a destra delle inconfondibili Placche Gialle). La via attacca circa al centro della parete nei pressi di una placca, scritta (0.50 h da Dairin).

RELAZIONE

1° tiro: salire verticalmente per fessure superando una pancetta (5c), poi uscire su placche facili e appoggiate. Superare poi un muretto più verticale (III/IV) e raggiungere una sosta con spit e catena, ignorarla e proseguire leggermente a sinistra fino a un comodo terrazzino dove si sosta (30 m, 5c – 8 spit).

2° tiro: vincere il muretto sopra la sosta (6a) poi proseguire verso i tettini e superarli per fessura. Proseguire per un bel sistema di fessure con arrampicata sostenuta (5c) uscendo poi sullo spigolo per placca. Utilizzare le fessure di destra ed uscire su un ripiano dove si sosta, utilizzando gli spit di destra da collegare (25 m, 6a/5c).

Conviene spostarsi alla base del muretto successivo dove c’è una sosta.

3° tiro: attaccare lo spigoletto per un sistema di fessure sempre molto bello fino a una placca con una buona presa nel centro, rimontarla e aiutandosi con una stupenda lama rovescia spostarsi a destra e sostare (25 m, 5c – 10 spit).

4° tiro: traversare a sinistra con passo delicato in placca, quindi salire per un bel diedro, proseguire per fessure quindi seguire una facile cengetta a sinistra fino alla base di un secondo diedro. Salirlo con bella arrampicata verticale (super prese!) fino ad un albero secco molto solido. Rimontarlo e sostare (25 m, 5b – 8 spit e un chiodo a pressione nell’albero…).

5° tiro: tiro chiave, impegnativo, delicato e molto bello! Dalla sosta salire a sinistra con passo di decisione, poi proseguire verso lo spigolo che si sale con meravigliosa arrampicata aerea e molto delicata, passo difficile iniziale poi si sale abbracciandone gli spigoli. Per lame più facili si esce infine su comodo terrazzo dove si sosta (25 m, 6a+ – 9 spit).

6° tiro: salire sopra la sosta per gradoni fino ad uscire sulla sommità (IV).

DISCESA

Salire a sinistra fino ad individuare una traccia che porta alla sommità del settore delle Placche Gialle, quindi seguire il sentiero che scend con qualche tratto attrezzato con catena riporta al Rifugio Melano, quindi al parcheggio (1,15 h dall’uscita della via).

OSSERVAZIONI

Ultima salita del nostro weekend lungo alla Sbarua. Via bella dall’inizio alla fine su difficoltà continue sul 5b/5c ad eccezione del quinto tiro nettamente più difficile del resto che però non si dimentica facilmente per l’arrampicata aerea e delicata abbracciando il bello spigolo arrotondato.

Il Rifugio Melano/Casa Canada è particolarmente accogliente e permette anche di posizionare le tende in una vicina piazzola (fontana!).

A Rocca Sbarua abbiamo salito anche la Gervasutti-Ronco (V+), lo Sperone Rivero (V), Lo Scudo di Enea (6a), Il gioco delle Perle di Granito (6a), L’Armandone (6b), la Motti-Grassi e lo Spigolo Bianciotto (5c).

Qui è possibile scaricare gratuitamente gli schizzi di alcune delle vie di Rocca Sbarua, o visualizzarli direttamente on-line QUI (by Giulio Scarca & Renato Giustetto).

METEO INCONTRATO (11 aprile 2017)

Giornata calda per il periodo.

RELAZIONE PDF

 

Rocca Sbarua - Bon Ton

L’attacco della via

 

Rocca Sbarua - Bon Ton

2° tiro

 

Rocca Sbarua - Bon Ton

3° tiro

Rocca Sbarua - Bon Ton

All’attacco dello spigolo del quinto tiro

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Salita9
Ambiente8
Arrampicata9.5
Roccia9.5
9
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Scritto da

REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

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