Rocca Sbarua: da quasi un secolo palestra prediletta dagli alpinisti torinesi. Su questi appicchi di Gneiss affacciati sul Monviso e la pianura piemontese, hanno lasciato la loro firma personaggi come Giusto Gervasutti, Gabriele Boccalatte, Guido Rossa, Gian Piero Motti, Giancarlo Grassi e tanti altri. Fu Giusto, considerato il caposcuola (anche se era friulano), a individuare e salire nel 1937 questa splendida linea di fessure e diedri, insieme a Renzo Ronco.
L’arrampicata è prevalentemente fisica, e culmina nella sontuosa dülfer alla fine del quinto tiro, un bel quinto! La via è oggi ben attrezzata a spit, non abbondanti ma presenti nei punti chiave; di conseguenza risulta meno temibile di un tempo e molto frequentata, ma va comunque affrontata con il dovuto rispetto e preparazione.
Prima salita: G. Gervasutti, R. Ronco, 1937
ROCCA SBARUA (PARETE CENTRALE) – VIA GERVASUTTI-RONCO

Gli speroni di Rocca Sbarua, la Gervasutti-Ronco corre al limite sinistro della parete
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 24 aprile 2016 | Compagni | Luca Castellani, Pietro Gaibazzi |
Settore | Settore Centrale | Itinerario - Via | Gervasutti-Ronco |
Tempo | 4 h (2/3 h la via) | Sviluppo | 140 m circa |
Difficoltà | D, I/S2, IV/V non molto continui, qualche metro di V/V+ | Chiodatura | Ottima a spit. Soste su due spit con catena e anello di calata. |
Tipologia arrampicata | Diedri e fessure | Roccia | Gneiss ottimo/eccellente |
Materiale | Da arrampicata, 8 rinvii, utile (non indispensabile) qualche friend | Bibliografia utilizzata | Rocca Sbarua - Climbing Map |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Assolutamente si! E' poco meno che plaisir, ma pur sempre firmata Gervasutti |

INDICAZIONI STRADALI
Dal centro di Pinerolo seguire le indicazioni per San Pietro in val Lemina; risalire tutta la valle, seguendo le indicazioni per Talucco, che si supera. Svoltare a sinistra al bivio per il rifugio Casa Canada, seguire una ripidissima strada asfaltata fino a un ampio parcheggio. Nelle giornate affollate conviene fermarsi qui, altrimenti si può proseguire per un chilometro fino alla località Dairin (pochi spiazzi lungo la strada, attenzione ai divieti).
AVVICINAMENTO
Seguire il bel sentiero panoramico e molto frequentato che in circa mezzora conduce al rifugio Casa Canada. La via Gervasutti/Ronco sale appena a sinistra rispetto al grande bastione centrale che domina il rifugio (le Placche Gialle). Individuare il sentiero marcato a bolli rossi che sale ripido nel boschetto appena dietro il rifugio. In circa 10 minuti si raggiunge un bivio in prossimità dello spigolo salito dalla “via normale”: scendere a destra in direzione delle Placche Gialle, l’attacco della via si incontra subito, sotto un evidente diedro (targhetta, 0.45 h da Dairin).


La dülfer del quinto tiro

RELAZIONE
1° tiro: affrontare lo splendido diedro appoggiato aiutandosi con la lama a sinistra (V-), dunque doppiare lo spigolo traversando in esposizione a destra; continuare a seguire la generosissima lama fino a raggiungere una sosta (V- poi IV+). Traversare facilmente a sinistra fino a raggiungere una seconda sosta su terrazzino appena sotto lo spigolo (25 m, IV/V – 6 spit).
2° tiro: salire facilmente per gradoni fino alla sosta alla base di un grande diedro (15 m, III – 2 spit).
3° tiro: facilmente sopra la sosta fino alla base dell’evidente diedro (è quello più a sinistra) con qualche passaggio atletico su ottime prese (IV+). Spostarsi dunque a destra alla sosta su comodo terrazzo (25 m, IV+ – 6 spit).
4° tiro: salire sopra la sosta poi a destra su un diedrino con passaggio verticale delicato (V-); proseguire dritto (IV) fino a un nuovo terrazzo inclinato ai piedi della fessurona finale (15 m, IV p. V- – 5 spit).
5° tiro: affrontare il diedro inizialmente stando a destra per poi raggiungere con bel movimento in spaccata la grande fessura verticale, che si risale in dulfer per circa 8 metri (V+ faticoso) fino a uscire su una cengia dove si sosta (15 m – IV+ e V+ – 4 spit).
La Gervasutti Ronco termina qui, e seguendo la cengia a sinistra (catena) si raggiunge in breve il sentiero di discesa. Consiglio comunque di proseguire con gli ultimi due tiri della normale, la cui quarta sosta è posta al termine della catena. I due tiri sono concatenabili (allungare molto il rinvio sulla penultima sosta).
6° e 7° tiro (via normale): dritto sopra la sosta per facili risalti, fino ai piedi di un grande tetto: per superarlo occorre infilarsi in un cunicolo che sale leggermente a destra: è il caratteristico Passo del Gatto, dove occorre strisciare e lo zaino è molto scomodo! (III+). Si esce traversando a destra dove si incontra l’ultima sosta. L’ultimo tiro sale a sinistra, poi per rocce facili fino alla vetta dello sperone, dove si attrezza la sosta su spuntoni. Attenzione all’attrito (50 m).
DISCESA
A sinistra su sentiero segnato con bolli rossi che con qualche tratto attrezzato con catena riporta prima all’attacco, poi al Rifugio Melano, quindi al parcheggio (1 h dalla cima).
OSSERVAZIONI
Il rifugio vicino, letteralmente sotto la via; gli spit posizionati tutto sommato generosamente; la discesa breve e facile: tutto questo rende la Gervasutti una via quasi alla portata di tutti. Il grande fascino della linea e il nome dell’apritore fanno sì che sia facile trovarla affollata. Noi siamo stati fortunati e la abbiamo goduta appieno! Il mio consiglio è di affrontarla se si ha una buona confidenza con il quinto grado, senza rischiare di ritrovarsi appesi agli spit per superare i passaggi. Non sarebbe giusto nei confronti di Giusto!
Il Rifugio Melano/Casa Canada è particolarmente accogliente e permette anche di posizionare le tende in una vicina piazzola (fontana!).
Altre classiche su gradi simili sono lo Sperone Rivero (V) e la Cinquetti (IV+).
Siamo tornati (Federico e Pietro) a Rocca Sbarua e abbiamo salito la Gervasutti-Ronco, Lo Scudo di Enea (6a), Il gioco delle Perle di Granito (6a), L’Armandone (6b), la Motti-Grassi (6c), lo Spigolo Bianciotto (5c) e Bon-Ton (6a+).


Secondo tiro

Sulla parte centrale della via ( a sx la normale)

Il “Passo del gatto” sulla via normale

Quinta sosta via normale

Veduta del Monviso
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