Rocca Sbarua: da quasi un secolo palestra prediletta dagli alpinisti torinesi. Su questi appicchi di gneiss affacciati sul Monviso e sulla pianura piemontese, hanno lasciato la loro firma personaggi come Giusto Gervasutti, Gabriele Boccalatte, Guido Rossa, Gian Piero Motti, Giancarlo Grassi e tanti altri. Oggi la Rocca Sbarua (“rocca spaventa”), nome con cui i primi rocciatori chiamavano l’impressionante settore delle Placche Gialle che poi si è esteso alla vasta zona di torrioni, è luogo ampiamente frequentato e addomesticato per l’ottima attrezzatura a spit di quasi la totalità delle vie che sono cresciute come funghi su questi bellissimi speroni dalla roccia simil-granito.
Lo Spigolo Bianciotto è una storica salita che sale un evidente spigolo all’omonimo settore Bianciotto. La via, salita per la prima volta nel 1949 con l’incredibile uso di un solo chiodo, conta due tiri abbastanza continui sul quinto grado abbondante: più tecnico e impegnativo il primo, divertente e molto esposto il secondo.
Prima salita: L. Bianciotto e A. De Servienti 1949
ROCCA SBARUA (SETTORE BIANCIOTTO) – SPIGOLO BIANCIOTTO

L’evidente Spigolo Bianciotto a sinistra, al centro il diedro di Il gioco delle Perle di Granito
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 9 marzo 2017 | Compagni | Federico Rossetti, Pietro Gaibazzi |
Settore | Spigolo Bianciotto | Itinerario - Via | Spigolo Bianciotto |
Tempo | 2.30/45 h (0.30/45 h la via) | Sviluppo | 50 m circa |
Difficoltà | D+, I/S1, 5c | Chiodatura | Ottima a spit |
Tipologia arrampicata | Spigolo, fessure | Roccia | Gneiss ottimo |
Materiale | Da arrampicata, 8/10 rinvii | Bibliografia utilizzata | Rocca Sbarua - Climbing Map |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | si, breve ma estetica! |

INDICAZIONI STRADALI
Dal centro di Pinerolo seguire le indicazioni per San Pietro in Val Lemina; risalire tutta la valle, seguendo le indicazioni per Talucco, che si supera. Svoltare a sinistra al bivio per il rifugio Casa Canada, seguire una ripidissima strada asfaltata fino a un ampio parcheggio. Nelle giornate affollate conviene fermarsi qui, altrimenti si può proseguire per un chilometro fino alla località Dairin (pochi spiazzi lungo la strada, attenzione ai divieti).
AVVICINAMENTO
Seguire il bel sentiero panoramico e molto frequentato che in circa mezz’ora conduce al rifugio Casa Canada. Dal rifugio individuare il sentiero marcato a bolli rossi che sale ripido nel boschetto appena dietro il rifugio. In circa 10 minuti si raggiunge un bivio in prossimità della base della parete: salire a sinistra costeggiando la parete e proseguire aiutandosi con delle catene fino a trovarsi sotto la parete del Settore Bianciotto, a sinistra del sentiero. Salire ancora qualche metro, quindi imboccare una cengia a sinistra che costeggia la base della parete, in breve si raggiunge un evidente diedro dove attacca la via, targhetta (1 h da Dairin). Attacco in comune con Il gioco delle perle di Granito.
RELAZIONE
1° tiro: salire verso il diedro per gradoni fino a un ripiano. Seguire la linea centrale di spit sulla placca di sinistra del diedro (la linea di sinistra è della Diretta Bianciotto (6ab), quella di destra Flash Gordon (6b), tutte e tre si rincontrano alla sosta). Salire in placca per belle concrezioni, poi per fessure verticali parallele, passo difficile in Dülfer. Uscire sullo spigolo e sostare a destra su terrazzino (30 m – 5c, 7 spit e una sosta intermedia).
2° tiro: ignorare le linee di spit a destra dello spigolo (la prima è il secondo tiro di Flash Gordon (6c), la seconda Un Crescendo di Dolore, la terza è la Fessura Cabriolet (6c+) e salire sopra la sosta, quindi traversare a sinistra in direzione di chiodi e vecchi spit. Doppiare lo spigolo a sinistra su magnifiche lame che si seguono verticalmente. A un piccolo terrazzino spostarsi a destra (molto esposto), quindi uscire tenendosi sulla placca a destra dello spigolo per fessure verticali. Sosta sulla sommità su 2 spit, cordone e chiodi vecchi (20 m – 5b, 7 spit).
Si può ora proseguire con un tiro per raggiungere la sommità del settore o scendere direttamente tenendosi a sinistra (cavo).
3° tiro: seguire lo spigolo a destra per gradoni uscendo poi sulla sommità dove si sosta su due spit, catene e anello di calata (40 m, p. III/IV – 5 spit e una sosta intermedia, ultimi due tiri di Prenota la Polenta).
DISCESA
A sinistra su sentiero segnato con bolli rossi che con qualche tratto attrezzato con catena riporta prima all’attacco, poi al Rifugio Melano, quindi al parcheggio (1 h dall’uscita della via). È anche possibile scendere in doppia dalla seconda sosta.
OSSERVAZIONI
Pensare che Bianciotto e compagno siano saliti lungo questa via con un solo chiodo e con gli scarponi ha quasi dell’incredibile soprattutto considerato qualche passaggio tutt’altro che banale!
Contrariamente al nome la via non segue quasi mai lo spigolo ma resta comunque una via più che piacevole, ottima per completare la giornata alla Sbarua o da abbinare con altre salite.
Nello stesso settore salgono una serie di monotiri o vie di due tiri, quasi tutte, ad esclusione del Il gioco delle Perle di Granito (L1 6a, L2 5b) ,impegnative/molto impegnative (dal 6b al 7b). All’estrema destra salgono invece dei monotiri più facili (dal 5a al 5c); celebre e storica la Vena di Quarzo (5a), una placca una volta totalmente libera dagli spit e abbastanza psico, poi attrezzata e in parte banalizzata. Oggi dovrebbe esserci un solo spit a metà (non abbiamo controllato!).
Il Rifugio Melano/Casa Canada è particolarmente accogliente e permette anche di posizionare le tende in una vicina piazzola (fontana!).
A Rocca Sbarua abbiamo salito anche la Gervasutti-Ronco (V+), lo Sperone Rivero (V), Lo Scudo di Enea (6a), Il gioco delle Perle di Granito (6a), L’Armandone (6b), la Motti-Grassi (6c) e Bon-Ton (6a+).
Qui è possibile scaricare gratuitamente gli schizzi di alcune delle vie di Rocca Sbarua, o visualizzarli direttamente on-line QUI (by Giulio Scarca & Renato Giustetto). Qui la relazione dell’ultima riattrezzatura.
METEO INCONTRATO (9 aprile 2017)
Via salita a pomeriggio inoltrato, ma comunque ancora molto caldo per il periodo.


L’uscita del secondo tiro
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RELAZIONE PDF

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