Rocca Sbarua: da quasi un secolo palestra prediletta dagli alpinisti torinesi. Su questi appicchi di Gneiss affacciati sul Monviso e la pianura piemontese, hanno lasciato la loro firma personaggi come Giusto Gervasutti, Gabriele Boccalatte, Guido Rossa, Gian Piero Motti, Giancarlo Grassi e tanti altri. Oggi la Rocca Sbarua (“rocca spaventa”), nome con cui i primi rocciatori chiamavano l’impressionante settore delle Placche Gialle che poi si è esteso alla vasta zona di torrioni, è luogo ampiamente frequentato e addomesticato per l’ottima attrezzatura a spit di quasi la totalità delle vie che sono cresciute come funghi su questi bellissimi speroni dalla roccia simil-granito.
Il gioco delle perle di granito è una breve ma interessante salita del Settore Bianciotto che sale un marcatissimo diedro a destra dell’omonimo Spigolo Bianciotto. La via, da guida, in realtà conta 5 tiri ma i primi tre sono dichiarati poco interessanti (a dirla tutta noi non li abbiamo neanche ben identificati); i due tiri del diedro invece valgono la salita con arrampicata abbastanza sostenuta intorno al sesto grado. La via è tutta ottimamente attrezzata a spit.
Prima salita: Giulio Scarca, agosto 2004
ROCCA SBARUA (PARETE CENTRALE) – IL GIOCO DELLE PERLE DI GRANITO

Il diedro della via
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 8 marzo 2017 | Compagni | Federico Rossetti, Pietro Gaibazzi |
Settore | Settore Bianciotto | Itinerario - Via | Il gioco delle perle di granito |
Tempo | 3 h (1 h la via) | Sviluppo | 95 m circa |
Difficoltà | D+, I/S1, 6a | Chiodatura | Ottima a spit |
Tipologia arrampicata | Diedro | Roccia | Gneiss ottimo/eccellente, a tratti il diedro è invaso dalla vegetazione sul 1° tiro (non disturba particolarmente!) |
Materiale | Da arrampicata, 10 rinvii | Bibliografia utilizzata | Rocca Sbarua - Climbing Map |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Belli i tiri del diedro, da accoppiare con altre vie a Rocca Sbarua |

INDICAZIONI STRADALI
Dal centro di Pinerolo seguire le indicazioni per San Pietro in Val Lemina; risalire tutta la valle, seguendo le indicazioni per Talucco, che si supera. Svoltare a sinistra al bivio per il rifugio Casa Canada, seguire una ripidissima strada asfaltata fino a un ampio parcheggio. Nelle giornate affollate conviene fermarsi qui, altrimenti si può proseguire per un chilometro fino alla località Dairin (pochi spiazzi lungo la strada, attenzione ai divieti).
AVVICINAMENTO
Seguire il bel sentiero panoramico e molto frequentato che in circa mezz’ora conduce al rifugio Casa Canada. Dal rifugio individuare il sentiero marcato a bolli rossi che sale ripido nel boschetto appena dietro il rifugio. In circa 10 minuti si raggiunge un bivio in prossimità della base della parete: salire a sinistra costeggiando la parete e proseguire aiutandosi con delle catene fino a trovarsi sotto la parete del Settore Bianciotto, a sinistra del sentiero. Salire ancora qualche metro, quindi imboccare una cengia a sinistra che costeggia la base della parete, in breve si raggiunge l’evidente diedro dove attacca la via (1 h da Dairin).
RELAZIONE
La via originale attacca 20 m a sinistra della normale per uno speroncino e sale con tre tiri (5a, 4b, 5a) fino a raggiungere l’attacco del diedro interessante.
1° tiro: salire verso il diedro per gradoni fino a un ripiano. Ignorare la sosta e attaccare il diedro, a tratti invaso da un po’ di vegetazione, con arrampicata sostenuta . Sosta su due spit in comodo terrazzino (30 m, 6a – 10 spit).
2° tiro: salire la fessura con bella Dülfer, quindi proseguire nel diedro fino ad uscire a sinistra sullo spigolo dove si sosta su due spit, catena e anello di calata (25 m, 5b – 7 spit).
3° tiro: seguire lo spigolo per gradoni uscendo poi sulla sommità dove si sosta su due spit, catene e anello di calata (40 m, p. III/IV – 5 spit e una sosta intermedia, ultimi due tiri di Prenota la Polenta).
DISCESA
A sinistra su sentiero segnato con bolli rossi che con qualche tratto attrezzato con catena riporta prima all’attacco, poi al Rifugio Melano, quindi al parcheggio (1 h dall’uscita della via). È anche possibile scendere in doppia dalla seconda sosta.
OSSERVAZIONI
Via breve ma bella e piacevole. Peccato solo per la vegetazione sul primo tiro (se si sale in spaccata non disturba, se ci si incastra un poco si). Molto bella anche la dülfer in partenza del secondo tiro, simile a quella della Gervasutti.
La via originale termina dopo le due lunghezze descritte, da dove si scende senza difficoltà a sinistra. Consigliabile comunque proseguire in ‘cima’ con un facile tiro con qualche passo divertente lungo gli ultimi due tiri di Prenota la Polenta. Cercando sul web ho trovato lo schizzo della via originale.
Nello stesso settore salgono una serie di monotiri o vie di due tiri, quasi tutte ad esclusione dello Spigolo Bianciotto (2L, 5c e 5b) impegnative/molto impegnative (dal 6b al 7b). All’estrema destra salgono invece dei monotiri più facili (dal 5a al 5c); celebre e storica la Vena di Quarzo (5a), una placca una volta totalmente libera dagli spit e abbastanza psico, poi attrezzata e in parte banalizzata. Oggi dovrebbe esserci un solo spit a metà (non abbiamo controllato!).
Il Rifugio Melano/Casa Canada è particolarmente accogliente e permette anche di posizionare le tende in una vicina piazzola (fontana!).
A Rocca Sbarua abbiamo salito anche la Gervasutti-Ronco (V+), lo Sperone Rivero (V), Lo Scudo di Enea (6a), L’Armandone (6b), la Motti-Grassi (6c), lo Spigolo Bianciotto (5c) e Bon-Ton (6a+).
Qui è possibile scaricare gratuitamente gli schizzi di alcune delle vie di Rocca Sbarua, o visualizzarli direttamente on-line QUI (by Giulio Scarca & Renato Giustetto).

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