Diedro Jaccod ad Arnad: la prima via della Corma di Machaby

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Arnad o meglio la Corma di Machaby è uno dei siti prediletti per l’arrampicata su ‘vie lunghe’ ottimamente protette a spit in Valle d’Aosta. A contribuire alla fortuna del luogo, oltre all’esposizione favorevole che permette di arrampicare quasi tutto l’anno, è indubbiamente la magnifica roccia: un compattissimo e solidissimo gneiss grigio tinto d’arancio. L’arrampicata è simile su tutti gli itinerari e presenta una progressione su placche piuttosto lisce ma spesso ben fornite di tacche o percorse da qualche bella fessura.

Il Diedro Jaccod è la prima via della struttura (Arrampicare ad Arnad – Le Origini) e al contrario del nome sale una bella successione di placche con arrampicata abbastanza tecnica di aderenza e continua sul quinto grado abbondante con qualche passo un poco più impegnativo.

Prima salita: S. Jaccod  e I. Ruggeri

CORMA DI MACHABY (ARNAD) – DIEDRO JACCOD

La soleggiata parete della Corma di Machaby

La soleggiata parete della Corma di Machaby

INFO TECNICHE
Data Uscita24 settembre 2017CompagniAlberto Piazza, Federico Rossett
SettoreCorma di MachabyItinerario - ViaDiedro Jacood
EsposizioneSudPeriodo consigliatoTutto l'anno (evitare i mesi più caldi e freddi)
Tempo4 h + 1.30 h tra avvicinamento e discesaSviluppo310 m circa
DifficoltàI/S2, sostenuta sul quinto grado (max 6a)ChiodaturaOttima a spit
Tipologia arrampicataPlaccaRocciaGneis ottimo/eccellente
MaterialeAttrezzatura da arrampicata (10/12 rinvii)BibliografiaRelazioni sul web
Giudizio100100100100ConsigliataSi, bella!!

INDICAZIONI STRADALI

Uscire a Point San Martin in Valle d’Aosta e svoltare a sinistra verso Aosta/Donnas. Superare il Forte di Bard e in corrispondenza di un’ampia curva a sinistra seguita da un  lungo rettilineo entrare nel parcheggio a destra sotto l’evidente paretone.

AVVICINAMENTO

Dal parcheggio imboccare il ripido sentiero che sale verso la parete. Superando qualche tratto attrezzato con corde fisse e pioli si raggiunge la base della parete. Imboccare la traccia che la costeggia a destra fino ad individuare l’attacco, targhetta e scritta rossa sbiadita nei pressi di un piccolo terrazzino (0.20 h).

RELAZIONE

1° tiro: dalla targhetta attaccare la placca con un passo obbligato non banale (presa rovescia). Proseguire per placca a lamette più facile fino a raggiungere un terrazzino dove si sosta comodamente in prossimità della targhetta con il nome della via (25 m, 6 spit, 5b).

2° tiro: salire per una sorta di rampetta leggermente verso destra fino alla sosta (30 m, 6 spit, 4c). I primi due tiri sono accoppiabili.

3° tiro: proseguire in un vago diedro di roccia lavorata fino alla sosta (30 m, 6 spit, 5a).

4° tiro: salire sopra la sosta per lame quindi spostarsi a destra e salire un diedro fessura incastrandosi un po’ al suo interno. Uscire in dülfer e traversare facilmente a destra fino a raggiungere la sosta su piccolo terrazzino (30 m, 8 spit, 5c).

5° tiro: alzarsi in dülfer, poi al secondo spit spostarsi leggermente a destra su uno spigoletto, quindi con passi delicati riprendere la fessura che si segue continuando poi su un pilastrino a tacche che si appoggia su una comoda cengia. Prendere la traccia a destra in leggera discesa tra gli alberi fino a ritrovare la parete dove si sosta, targhetta con il nome della via (40 m, 7 spit, 5c+).

6° tiro: salire la placca a tacche, passo delicato al 4° spit, quindi per una fessura verticale, poi nuovamente in placca. Spostarsi a sinistra con passo delicato su roccia levigata e sostare su piccolo terrazzino (30 m, 8 spit, 6a).

7° tiro: dalla sosta spostarsi a destra con passi delicati, poi salire per placca a lamette, molto bella. Raggiunto uno spigoletto, doppiarlo e traversare a destra fino alla comoda sosta (35 m, 8 spit 5b).

8° tiro: salire sopra la sosta per placche che nell’ultima parte diventano molto appoggiate (55 m, 10 spit, 5a).

9° tiro: salire per placche fino a quando si fanno più lisce. Superare qualche passo delicato con chiodatura scorbutica, più obbligata rispetto al resto della via. Uscire su terreno facile e appoggiato e sostare (35 m, 6 spit, 5c+).

DISCESA 

Salire sul bordo verso sinistra fino alla sommità piccola e panoramica, quindi entrare nel boschetto per tracce fino ad incontrare a destra il sentiero principale, seguirlo in discesa fino a un serie di belle case in pietra (fontana). Attraversare il paese imboccando la strada carrozzabile in discesa nel castagneto. Raggiunta la strada asfaltata la si segue imboccando a piacimento il sentiero per tagliare qualche curva. Al primo bivio (cappelletta) tenersi a sinistra, poi nei pressi di un agriturismo ancora a sinistra fino a raggiungere la statale che porta al parcheggio (0.45/1 h dall’uscita della via).

Si può scendere anche ripidamente costeggiando direttamente la parete fino all’attacco, quindi al parcheggio (soluzione più rapida ma ripida!).

OSSERVAZIONI 

A quanto leggiamo la via è stata aperta con scarponi e pochi chiodi. Se i pochi chiodi possiamo comprenderli anche per la compattezza della roccia, gli scarponi a  noi arrampicatori abituati alle scarpette di gomma, lasciano, qui più che in tanti altri posti, abbastanza stupefatti!

Il nome ‘diedro’ è piuttosto ingannevole e infatti la via, oggi ottimamente chiodata, non è quella più logica o intuitiva ma sembra seguire la linea più bella tra le placche sempre piuttosto lisce dalla base alla sommità.

L’arrampicata è bella e piacevole dal primo all’ultimo tiro praticamente senza pause, a tratti un poco delicata, e forse con il procedere un poco monotona, intendendo con monotonia l’arrampicare su placche a tacche, o listello, o qualche fessura di magnifico gneiss.

La via è tutta ottimamente attrezzata a spit, mai comunque troppo vicini ma ben piazzati ad eccezione dell’ultimo tiro stranamente più obbligato rispetto al resto della via.

L’autostrada è sotto ma è distante e non disturba l’arrampicata.

Tenere presente che il paretone è sempre molto frequentato e non è difficile fare la ‘coda’, ma per fortuna ci sono una notevole quantità di via su difficoltà analoghe tra cui scegliere.

Al Paretone abbiamo salito anche Bucce d’Arancia che la ricordo leggermente meno difficile ma sicuramente più varia; mentre alla vicina Albard Doctor Jimmy.

METEO INCONTRATO (24 settembre 2017)

Giornata soleggiata dalla temperatura gradevole, perfetta per arrampicare. Vento molto forte in uscita dalla via.

Le via al paretone di Arnad

Le via al paretone di Arnad

Prima sosta

Prima sosta

4° tiro

4° tiro

Sull'ultimo tiro

Sull’ultimo tiro

Una cordata impegnata su Topo Bianco

Una cordata impegnata su Topo Bianco

 

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Salita9
Ambiente8.5
Arrampicata9
Roccia10
9.1
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