Prima di gettarsi in un lungo viaggio verso l’Adriatico, l’Adige lambisce le ultime propaggini del monte Baldo, che sono invece i primi scorci di montagna per chi sale dalla pianura verso il Trentino. In questa strettoia, passaggio obbligato dove ieri furono innalzate fortezze e oggi passano ferrovia, autostrada e due strade di fondovalle, qualcuno ha anche pensato di aprire una via multipitch, che senz’altro gode il primato di essere la più vicina alla pianura veronese.
L’ambiente ovviamente non è dunque dei più raccolti e ameni; la roccia inoltre lascia molto a desiderare nei primi tiri per poi migliorare nel corso della via. La natura discontinua della parete fa sì che in vari terrazzi si sia accumulato molto materiale detritico, che impone attenzione durante il passaggio e il recupero delle corde. Le difficoltà sono decisamente inferiori a quelle indicate nella relazione (o almeno a noi è parso così… e difficilmente tendiamo a sgradare!); e la discesa, seppur breve, è piuttosto scomoda… insomma, una via che senz’altro deve essere costata un grande lavoro di pulizia e disgaggio agli apritori, e (forse) solo per questo merita di essere ripetuta.
Prima salita: C. Confente, S. Gianesini, M. Leorato, dicembre 2016
PARETE DI CANALE DI RIVOLI – VIA MAMMA LI TURCHI

Parete di Canale di Rivoli – Via Mamma li Turchi
INFO TECNICHE | |||
---|---|---|---|
Data Uscita | 6 Maggio 2017 | Compagni | Federico Rossetti, Luca Castellani |
Settore | Parete sopra Canale di Rivoli | Itinerario - Via | Mamma li turchi |
Tempo | 2.40 h (0.10 h avvicinamento, 2 h circa la via, 30 minuti scarsi la discesa) | Sviluppo | 170 m circa |
Difficoltà | D, I/S2, spesso III e IV, passi di quinto grado (max V+) | Chiodatura | A spit vicini nei tratti più difficili. Soste a spit. |
Tipologia arrampicata | Placca | Roccia | Calcare, appena accettabile nei primi tiri, buono negli ultimi due. |
Materiale | Da arrampicata, 10 rinvii e cordini | Bibliografia utilizzata | Relazione sul web |
Giudizio | ![]() ![]() | Consigliata | Più no che sì... sicuramente nei dintorni c'è di molto meglio |

INDICAZIONI STRADALI
Dal casello autostradale di Affi si seguono le indicazioni per Rivoli e Caprino Veronese, poi a un incrocio con semaforo per Avio e Trento. Dopo due tornanti in discesa si svolta a sinistra verso la frazione di Canale di Rivoli lasciando l’auto o nella piazzetta al centro del paese oppure nei pressi della chiesa (posta su una collina, pochi spiazzi).
AVVICINAMENTO
Dal piazzale della chiesa imboccare il sentiero CAI 71 per Castel Presina (indicazioni). Lasciarsi alle spalle le ultime case e al primo ghiaione (due ometti) seguire le deboli tracce a sinistra fino a un boschetto (strano masso a forma di cippo e altri ometti). Salire tra la vegetazione fino alla base della parete verso sinistra. La via attacca a destra del grande diedro che caratterizza la parete al centro, scritta alla base (0.10 h).
RELAZIONE
1° tiro: attaccare la parete per gradini (II/III) fino a una placca più scura. Salire verticalmente (passo V+) ed uscire verso sinistra facendo attenzione alla roccia. Uscire su un comodissimo ripiano dove si sosta sulla parete di fronte (27 m, II/III p. V+ – 3 spit).
2° tiro: attaccare la parete, passo delicato (V), quindi salire le placche con arrampicata sostenuta (IV) seguendo gli spit. Spostarsi leggermente a sinistra e raggiungere un tratto con roccia più compatta (V-), poi ancora per placche verticali (IV) fino a una placca compatta che si supera con l’aiuto di una radice (V-). Uscire nei pressi della sosta su due spit, cordone e anello di calata su piccolo terrazzino (35 m, 5a – 8 spit e 1 chiodo). Roccia che richiede attenzione!
3° tiro: salire superando la placca verso destra (II/I), quindi attaccare la parete verticalmente per roccia a tratti discreta (IV/IV+), poi più facilmente su roccia appoggiata a buchi e clessidre (III). Ignorare la sosta attrezzata per la calata a sinistra e salire qualche metro fino alla sosta su uno spit e un cordone in clessidra (40 m, 4c – 7 spit, 1 cordone in clessidre).
4° tiro: tiro di collegamento. Salire facilmente per roccette ed erba (I). Sostare su uno spit e un cordone in clessidra (20 m).
5° tiro: bel tiro con arrampicata più continua. Salire per roccette (III) fino a quando la parete si fa più verticale. Proseguire su buone prese (IV) poi traversare a destra (V) verso dei tettini. Salire verticalmente ed uscire su terreno più facile ma che richiede attenzione. Sosta su comodo terrazzino su 1 spit e un cordone in clessidra (20 m, 5a – 8/10 spit).
6° tiro: salire sopra la sosta per placche lavorate (p. IV), poi facilmente fino ad una placca liscia. Attaccarla nel centro e superarla con un passo atletico su bellissima presa (V/V+). Uscire su roccia più delicata, quindi sostare su uno spit e un cordone in clessidra nei pressi del libro di via (30 m, p. IV e V – 3 spit e 1 cordone in clessidra).
DISCESA
Salire facilmente tra cordini in clessidre fino ad individuare una traccia a ometti che traversa a destra. Continuare sulla traccia verso sinistra, facendo attenzione a non scendere a destra per gli invitanti gradini, fino ad individuare un salto (corda fissa). Scendere nel bosco poi per ghiaione (ometti) fino a ricongiungersi al sentiero che imboccato a destra porta in pochi minuti al paese (0.30 h). Si può anche scendere in doppia ma è sconsigliabile.
OSSERVAZIONI
Non sono tante le vie bruttine sul nostro blog, difficile che non consigliamo una delle nostre salite. Questo però è uno di quei rari casi… Forse la colpa è stata delle nostre aspettative: pensavamo di percorrere una via continua sul 5c su roccia simil Tessari e dintorni, e alla fine ci siamo trovati su una via piuttosto discontinua su roccia discutibile.
A guardare il libro di via pare che siamo gli unici a pensarla così, la salita è piaciuta alla totalità dei ripetitori. I casi sono tre: primo, sulla via è precipitata una frana di dimensioni epiche che ha ricoperto la parete di tanti ma tanti detriti e ridotto la roccia a un colabrodo; secondo, ci siamo abituati troppo alla roccia buona (difficile!); terzo, i gradi ampiamente generosi hanno fanno gonfiare l’ego e il giudizio… (ai ripetitori l’ardua sentenza !)
Nel complesso una salita di quinto grado piuttosto discontinua dall’avvicinamento comodissimo ma dalla discesa tortuosa. Spit vicini ma neanche troppo e roccia spesso brutta che richiede attenzione ci hanno spinto a una gradazione mista, gradi classici e moderni.
Gli stessi apritori hanno tracciato una nuova via sulla destra di questa (Catullo V).
Nello stesso giorno abbiamo salito la via Alalazo alla Roda del Canale (molto più bella!).

[signinlocker id=”15967″]
RELAZIONE PDF

[/signinlocker]
Caro Redclimber, grazie per la tua ripetizione!
I giudizi / impressioni possono – e devono – essere personali e non sto a discuterne.. mi lascia perplesso che tu scriva ” pensavamo di percorrere una via continua sul 5c” quando la relazione è tutto fuori che un 5c continuo 😀 😀 (nella relazione ci sono solo un paio di passaggi). A parte questa nota, del tutto discutibile, ti ringrazio di aver posto l’attenzione sulla nostra via che, nonostante il “rumego”, ha contato quasi 100 ripetizioni nei primi 9 mesi dalla sua apertura.
A presto e buone arrampicate
Christian
Ripetuta oggi….devo dire che dalla relazione fatta da voi mi aspettavo un a via decisamente più brutta!!!
Non mi trovo per nulla daccordo sul fatto che la roccia nei primi tiri non sia granché, infatti a mio modesto parere i primi 3 tiri sono i più belli e continui….la roccia mi è parsa sicura (a differneza dei tiri sopra dove parecchia roba si muoveva)…l’unica cosa su cui mi trovo in buona parte d’accordo è che la gradazione “originale” possa essere generosa, più stile Regina del Lago che a ciò a cui ci abitua la Val d’Adige, il punto chiave è cmq sicuramente 1 passo sulla placca del primo tiro (soprattuto se bagnato come oggi). Confermo che il 2° tiro è 35mt e non 30mt come da relazione, il 4&5° tiro volendo si possono unire traquillamente. noi siamo scesi con 5C.D. con la corda da 80mt senza intoppi.
Ciao Daniele, perdonaci ma non siamo stati molto attivi sul blog. Non sei l’unico che non ha condiviso il nostro giudizio negativo sulla via, per la verità uno dei pochi che abbiamo mai espresso su una via d’arrampicata. Probabilmente ci saremo sbagliati noi…