Le Coste dell’Anglone sono la bastionata, alta fino a 300 metri, che domina il paese di Dro, in Valle del Sarca (Arco). Una parete solare, un po’ addolcita dal bosco, dove comunque non manca la verticalità e soprattutto non mancano le vie alpinistiche, tutte su ottimo calcare lavoratissimo. La via Il Profondo rispetto dell’Indria sposa in pieno queste caratteristiche e sale la parete per una linea ricercata tra paretine, diedri e fessure verticali ricercando la roccia migliore tra qualche alberello di troppo e una parete non sempre continua, ottenendo però un piacevole mix tra una via comoda quasi mai esposta e l’ingaggio e l’avventura di una via alpinistica. Non si pensi infatti di passeggiare tra gli spit: la via è ben attrezzata ma la chiodatura è lunga, l’arrampicata sempre obbligata e le protezioni veloci indispensabili. Soste tutte comode a spit o su solide piante. La via conta 13 tiri (di cui 2 di collegamento) e l’arrampicata è sostenuta sempre sul quinto grado con numerosi passaggi e tratti più impegnativi (V+, VI-, VI e VI+). La roccia è generalmente buona e ripulita, qualche tratto ottimo ma qua e là richiede un poco di attenzione.
Prima salita: Heinz Grill e Sigrid Königseder il 20 dicembre 2007 (Gerhard e Lutz Franken hanno ripulito la via e l’hanno attrezzata con spit).
COSTE DELL’ANGOLE (310 m) – IL PROFONDO RISPETTO DELL’INDRIA
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 23 dicembre 2016 | Compagni | Federico Rossetti, Alberto Piazza |
Settore | Coste dell'Anglone | Itinerario - Via | Il profondo rispetto dell'Indria |
Esposizione | SE | Peridio consigliato | Tutto l'anno (evitare i mesi più caldi e freddi) |
Tempo | 4 h la via + 1 h tra avvicinamento e discesa | Sviluppo | 380 m circa |
Difficoltà | TD (max VI+, spesso V/V+) | Chiodatura | Soste a spit, qualche chiodo, spit e cordini in clessidre lungo la via |
Tipologia arrampicata | Varia principalmente diedri e fessure, placche. | Roccia | Calcare buono, tratti ottimi. Un po' da controllare comunque. |
Materiale | Attrezzatura da arrampicata (8/10 rinvii), una scelta di friend | Bibliografia utilizzata | Arrampicare nella Valle del Sarca - L’esperienza del ritmo nell’arrampicata Relazioni sul web (schizzo qui) |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si, bella e arrampicata spesso di soddisfazione. |

INDICAZIONI STRADALI
Dalla SS Gardesana Occidentale, superato Arco, entrare in Dro e oltrepassare il ponte sul fiume Sarca; proseguire un paio di chilometri fino al bivio per località Oltra, dove una stradina sale a un campo sportivo (parcheggio abbastanza ampio ma riservato alle domeniche per le partite di calcio).
Si può parcheggiare anche più vicino all’attacco ma per la discesa è più comodo il parcheggio del campo sportivo.
AVVICINAMENTO
Dal parcheggio costeggiare il campo verso le pareti, imboccare il sentiero e seguirlo a sinistra. Procedere per qualche minuto, quindi tornare sulla strada asfaltata che si segue a destra. Seguire poi il sentiero a destra che lascia la strada fino a un bivio (scritta arrampicata). Salire per sentiero fino alla base delle pareti. La via Il profondo rispetto dell’Indria è la seconda che si incontra. Attacco presso delle placche appoggiate, scritta blu (0.15 h).
RELAZIONE
1° tiro: dall’attacco salire per placchette leggermente verso destra seguendo la fascia di roccia ripulita (III/IV), sostare su due fittoni su comodo terrazzino (35 m – 5 cordoni in clessidre, 1 fittone).
2° tiro: salire sopra la sosta (IV+), poi continuare verticalmente con movimenti tecnici (V+, roccia un po’ sporca). In vista di alcuni ‘tettini’ spostarsi leggermente a destra, quindi raggiunto il cordone in una grande clessidra traversare a sinistra (V+) fino a raggiungere la sosta su comodissimo terrazzino su 2 spit (30 m – 5 cordini in clessidre, 1 spit).
3° tiro: salire sopra la sosta (V-) fino a una bella fessura, scavalcarla (IV+) e proseguire per paretine con fessure ben presate (III+/IV) fino a una cengia, seguirla a destra e sostare alla base di uno spigolone su 2 spit (30 m – 2 spit, 3 cordoni in clessidre).
4° tiro: spostarsi a destra e salire il bel diedro molto verticale dalle pareti lisce (V sostenuto con passi di V+). A metà diedro seguire la piccola freccia blu e superare un passo delicato cercando di incastrarsi nel diedro liscio (VI-), quindi sostare su terrazzino a sinistra (25 m – 3 cordini in clessidre, 1 spit).
5° tiro: spostarsi a sinistra in bella esposizione, a un chiodo salire a destra (IV/IV+) quindi nuovamente a sinistra per placca delicata (V+) uscendo poi per spigoletto (IV). Sosta in cima a un pinnacolo su due spit (30 m – 2 chiodi, 1 fittone, 2 cordini in clessidre).
6° tiro: tiro di collegamento, salire per sentierino poi traversare verso destra (I) fino a sostare su uno spit con anello (20 m – 2 cordini in clessidre, 1 chiodo).
7° tiro: spostarsi a destra per roccia lavorata un po’ dubbia (passo di IV) fino alla base di un diedrino, salirlo aiutandosi con il diedro a sinistra (IV+) fino ad uscire e sostare su due spit con cordone (30 m – 1 cordino in clessidra, 2 spit con cordini, 1 chiodo).
8° tiro: salire il diedro/fessura molto molto bello con ottime prese (V sostenuto con passi di V+) a sinistra del ‘naso’. Al termine del diedro salire a destra una paretina più delicata (VI-), quindi su buone prese (V) per spigoletto fino ad uscire su comodo terrazzino dove si sosta su pianta (30 m – 1 chiodo, 1 cordone in clessidra, 4 spit).
9° tiro: salire sopra la sosta per lama (IV), poi traversare a destra (IV+) poi più facile ma esposto (III/IV) fino a un chiodo. Traversare ancora, quindi salire verticalmente (V) e sostare su pianta (30 m – 2 cordini in clessidre, 1 chiodo, 3 spit).
10° tiro: tiro di collegamento. Salire per sentierino quindi spostarsi a destra (0) e sostare su un fittone con anello (20 m).
11° tiro: salire l’estetica rampa verso destra (III/III+) fino a sostare alla base dell’evidente diedro (30 m – 1 fittone e un cordino in clessidra).
12° tiro: tiro chiave. Salire il diedro verticale (V+) fino a una lama strapiombante, spaccare a destra (passo VI+) verso una bella fessura che si segue con arrampicata sostenuta (VI) uscendo poi in un canalino di terra. Seguirlo qualche metro, quindi riprendere la roccia e salire verticalmente (VI-), poi su buone prese per blocchi verticali (V) fino alla sosta in una spaccatura tra le placche su due spit (30 m – 1 cordone e 3 spit).
13° tiro: seguire la fessura sopra la sosta (V-) fino all’evidente rampa che sale a destra, seguirla con qualche passo più delicato (V), poi più facile (III/IV). Usciti nel bosco sostare su pianta (40 m, 3 spit).
DISCESA
Seguire il sentierino verso destra che sale fino a incontrare il sentiero che scende a destra, seguirlo (tratti attrezzati e scivolosi) fino al parcheggio (0.40 h).
OSSERVAZIONI
Via piacevole e consigliabile, i tiri pari sono i più impegnativi. L’ambiente non è severo (gli alberelli addolciscono molto) ma l’arrampicata è comunque abbastanza sostenuta, quasi mai sotto il quinto grado. Nella nostra ripetizione la roccia a tratti, soprattutto nella parte bassa, era un po’ sporca di terra, polvere e foglie. Chiodatura abbastanza lontana soprattutto nei tiri difficili dove occorre integrare (sempre possibili in ottime fessure), soste tutte comode su terrazzini. Gli spit intermedi sono spesso dove è più facile o a difficoltà terminate (tanto valeva non metterli!). I cordini nelle clessidre all’apparenza sono buoni, ma sempre da controllare. Molto belli i tre diedri del quarto, ottavo e dodicesimo tiro.

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