Via Erica e Alice, un’arrampicata tra la storia del Monte Cengio

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Monte-Cengio-Via-Erica-e-Alice

Il Monte Cengio è affacciato sulla Val d’Astico, porta naturale fra la pianura e le Prealpi vicentine. La sua posizione strategica lo rese teatro di aspri combattimenti durante la prima guerra mondiale, come testimoniano le numerose trincee e la spettacolare Granatiera, una strada scavata in piena parete per approvvigionare le postazioni in vetta al riparo dal tiro nemico da nord (in modo analogo alla più famosa Strada delle 52 gallerie sul Pasubio). Per fortuna non tutta la roccia del Cengio è stata fatta saltare per aria, e sulle sue pareti solari, dagli anni sessanta in poi, sono nate numerose vie d’arrampicata.

La via Erica e Alice è una delle ultime creazioni, probabilmente la più facile della parete. E’ stata aperta dal basso e in solitaria con attrezzatura tradizionale da Tranquillo Balasso, uno dei più attivi cercatori di nuovi itinerari sulle Prealpi vicentine, e presenta una linea tutto sommato logica lungo il pilastro che culmina nel Salto dei Granatieri: la roccia è buona, l’arrampicata divertente, la chiodatura artigianale e generalmente abbondante… una via che in poco più di un paio d’anni è già diventata classica, complice anche la grande comodità di accesso e discesa.

Prima salita: T. Balasso (terminata nel maggio 2017)

MONTE CENGIO (1354 m) – VIA ERICA E ALICE

Il pilastro dove sale la via

Il pilastro dove sale la via

INFO TECNICHE
Data Uscita29 settembre 2018CompagniLuca Castellani, Federico Rossetti
SettoreMonte CengioItinerario - Viavia Erica e Alice
EsposizioneSudPeriodo consigliatoTutto l'anno (evitare giornate particolarmente calde e fredde)
Tempo3 h (2 h la via)Sviluppo155 m
DifficoltàD, II/R1, V+ChiodaturaAbbondante a chiodi artigianali e cordini in clessidre
Tipologia arrampicataVaria su roccia lavorataRocciaCalcare ottimo
MaterialeDa arrampicata (10 rinvii, una scelta di protezioni veloci che risultano comunque superflue)BibliografiaPiccole Dolomiti e dintorni. Arrampicate Scelte
Giudizio100100100Consigliata, bel posto, via piacevole.

INDICAZIONI STRADALI

Da Vicenza percorrere l’autostrada della Val d’Astico fino al suo termine, quindi proseguire per Asiago. Seguire la statale che sale ripida con numerosi tornanti, poi svoltare a sinistra (indicazioni Monte Cengio) e continuare lungo la piccola strada asfaltata fino al parcheggio del Rifugio Granatieri.

AVVICINAMENTO

Dal parcheggio (1275 m) imboccare il sentiero CAI 647 e scendere verso Sud con ripidi tornanti fino ad individuare un’evidente traccia che traversa a destra sotto le pareti. Seguirla, oltrepassando tutta la zona più compatta della parete e i grossi tetti fino a raggiungere un ampio canale. Salirlo per tracce puntando alla base dello sperone al centro dove attacca la via, clessidra con cordone viola (0.15 h).

RELAZIONE

1° tiro: salire la placchetta a sinistra del canale (IV), poi nello stesso fino ad un ripiano. Spostarsi a destra, quindi salire verticalmente su buone prese (V, 2 chiodi), superando uno strapiombino (V+). Più facilmente si raggiungono due clessidre vicine. Continuare direttamente sul filo su roccia compatta (V+) e per gradoni con un po’ di erba raggiungere la base di un diedrino. Salirlo (IV) e sostare comodamente su una pianta, cordone con anello di calata (30 m, 5 chiodi e 6 clessidre con cordini).

2° tiro: salire a destra della sosta per facili gradoni, quindi spostarsi a sinistra fino ad un chiodo. Salire verticalmente (V+, 3 chiodi vicini) e proseguire con bella arrampicata un poco esposta (IV/IV+), superando poi un passo più impegnativo (V+). Oltrepassata una pianta si scala l’ultimo tratto con bella dülfer (V+) e si raggiunge la sommità dove si sosta su uno spit e tre chiodi (30 m, 8 chiodi, 1 clessidra con cordone).

3° tiro: tiro di collegamento. Seguire la cresta erbosa fino a una sosta a spit, quindi traversare a destra su cengetta (I) raggiungendo prima un alberello, poi un comodo terrazzino dove si sosta alla base di un diedro su 2 chiodi (45 m, 4 cordoni su piante, 3 spit!, 1 sosta intermedia).

4° salire il diedro che diventa via via più verticale (IV/V-) con bell’arrampicata ed uscire su comodo terrazzino dove si sosta su un chiodo e una clessidra con cordone (12 m, 3 chiodi e una clessidra con cordone).

5° tiro: salire sopra la sosta su buone prese (V-), quindi traversare a destra su piccolo ripiano con arrampicata piuttosto esposta (IV) e un ultimo passo più delicato. Salire poi verticalmente un diedro e al secondo chiodo spostarsi a sinistra su roccia bianca (IV/IV+). raggiungendo con arrampicata esposta verso sinistra un piccolo terrazzino dove si sosta su tre chiodi (15 m, 7 chiodi).

6° tiro: salire sopra la sosta per blocchi (IV), quindi per un diedro più facile verso destra (IV-) si raggiunge la sosta su clessidra sotto un masso, libro di via (20 m, 3 cordini in clessidre).

DISCESA

Passare sotto il masso e portarsi sulla Granatiera. Se si vuole raggiungere la cima (consigliabile) seguirla a sinistra fino alla galleria che attraversa la montagna e porta sul versante Nord. Oltre la galleria seguendo le indicazioni per comodo stradello si raggiunge la panoramica vetta, croce (0,15 h). Per il rientro al parcheggio è consigliabile ritornare sui propri passi e, riattraversata la galleria, percorrere interamente la spettacolare Granatiera (0.30 h dalla cima). Se non si ha tempo o si è già visitato il posto dall’uscita della via, raggiungere la Granatiera e imboccarla a destra raggiungendo in circa dieci minuti il parcheggio.

OSSERVAZIONI

Era da un po’ che volevamo far visita al Cengio e come spesso ci capita siamo partiti dalla via più ‘facile’ della montagna. Un facile tutto sommato relativo, infatti se l’arrampicata non va oltre il quinto grado con qualche passaggio comunque non banale (max V+), bisogna fare i conti con una chiodatura che, seppur abbondante (fin troppo) tra clessidre con cordoni da controllare e splendidi chiodi artigianali, regala il sapore della salita alpinistica, e i relativi piaceri e accortezze. Unica nota stonata gli spit, totalmente inutili (!!) che si incontrano sul tiro/sentiero di collegamento del terzo tiro…

L’arrampicata è sempre piuttosto interessante con tratti piuttosto piacevoli e l’itinerario che comunque nella sua logica ricerca sempre i passaggi migliori e la roccia più interessante, è consigliabile.

La salita per il comodissimo avvicinamento e discesa occupa mezza giornata e dopo una ‘visita culturale’ tra le gallerie e le postazioni della prima guerra mondiale, c’è il tempo per un’altra arrampicata. Conoscendo poco o nulla della zona, ci limitiamo a consigliare l’ottima guida Piccole Dolomiti e dintorni. Arrampicate Scelte. di Guido Casarotto.

METEO INCONTRATO (4 novembre 2018)

Giornata soleggiata e piacevole, da classica arrampicata in maglietta autunnale.

Siamo saliti al Monte Cengio pochi giorni dopo il devastante evento meteorologico che si è abbattuto sulle montagne del Nord-Est (interessante approfondimento) tra il 27 e 30 ottobre 2018 e nonostante fossimo al margine abbiamo incontrato un gran numero di abeti abbattuti, alcuni letteralmente sradicati.

 

Sul bel diedro del quarto tiro

Sul bel diedro del quarto tiro

L'esposto traverso del quinto tiro

L’esposto traverso del quinto tiro

L'esposta Granatiera

L’esposta Granatiera

Gran felicità sui traversi del quinto tiro

Gran felicità sui traversi del quinto tiro

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Our Rating

Salita8
Ambiente9
Arrampicata8.5
Roccia8.8
8.6
Valutazione dei lettori: (4 Voti)
5

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Salita Consigliata