Spigolo Scorzato, un’esposta salita (su bella roccia) nelle Piccole Dolomiti

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Torre-Emmele-Spigolo-Scorzato

Le Piccole Dolomiti non sono certo famose per la qualità della roccia ma c’è sempre qualche eccezione! Se sulle vie moderne che ricercano le zone più sane con linee spesso non troppo evidenti la probabilità è più elevata, altro discorso è invece trovare su queste piccole guglie dalle forme dolomitiche una buona roccia degna delle sorelle maggiori su una linea classica.

Lo spigolo Scorzato si inserisce in questo gruppo non troppo numeroso e offre una salita piuttosto esposta su roccia ottima dalle difficoltà continue ma mai eccessive, un molto godibile quinto grado. La via non è troppo lunga ed è consigliabile accoppiare la salita con un altra via in zona, ad esempio lo Spigolo Soldà al Cornetto.

Prima salita: R. Daniele e G. Scorzato il 2 novembre 1974

TORRE EMMELE (1795 m) – SPIGOLO DANIELE SCORZATO

Le guglie del Sengio Alto, a destra lo squadrato torrione della Torre Emmele

Le guglie del Sengio Alto, a destra lo squadrato torrione della Torre Emmele (quello a sinistra è lo Spigolo Scorzato)

INFO TECNICHE
Data Uscita9 giugno 2018CompagniLuca Castellani, Federico Rossetti
MontagnaTorre EmmeleItinerario - ViaSpigolo Scorzato
EsposizioneSud - OvestPeridio consigliatoDalla tarda primavera all'autunno
Tempo4/5 h (2/3 h la via)Sviluppo190 m circa
DifficoltàIII/R2 (quasi sempre già attrezzato), D, VChiodaturaOttima a chiodi (spesso artigianali e vecchi, meglio non volarci sopra!), la maggior parte delle clessidre hanno già cordini
Tipologia arrampicataSpigolo, roccia lavorata e arrampicata verticaleRocciaDolomia ottima
Materiale10 rinvii, cordini, una scelta di friend fino a 2 BDBibliografia utilizzataG. Casarotto, Piccole Dolomiti e dintorni. Arrampicate scelte
Giudizio100100100100ConsigliataSì, arrampicata verticale e continua.

INDICAZIONI STRADALI

Da Rovereto (A22, Brennero) o da Schio (A31, Valdastico) si raggiunge il passo di Pian delle Fugazze. Si imbocca la Strada del Re (indicazioni per l’Ossario del Pasubio) e si parcheggia dopo circa 1 km oltre la Malga Cornetto nei pressi di un bivio con strada che sale a destra (parcheggio a pagamento, 3  € al giorno).

AVVICINAMENTO

Seguire la strada asfaltata che sale fino a una sbarra, oltrepassarla e continuare sulla strada del Re (fontana) fino al bivio dove si imbocca il sentiero 175 a destra, indicazioni Selletta Emmele. Seguire il sentiero in salita fino al successivo bivio, qui in località Loffa (1472 m), ignorare il sentiero che sale a destra per la Selletta Emmele e proseguire a sinistra sul sentiero Bruno Peruffo, 175A in direzione del Rifugio Campogrosso. Dopo pochi metri lasciare il sentiero e salire a destra (ometti e segni rossi) il Boale Emmele lungo il sentiero della Loffa.

Salire lungamente e non sempre agevolmente fino a raggiungere le prime pareti della torre. Continuare a sinistra sempre ripidamente entrando nel boale più stretto e raggiungendo infine la base dell’evidente spigolo a destra (1 h).

La via attacca nei pressi di una rampetta un po’ erbosa che sale a destra, cordino in piccolo masso incastrato e vecchio chiodo sulla parete a destra.

RELAZIONE

1° tiro: seguire la rampetta a destra (III) che salendo diventa più facile ed erbosa fino a un terrazzino dove si sosta su clessidra (15 m, 2 clessidre).

2° tiro: salire verticalmente sopra la sosta (IV) per bella roccia verticale fino a un piccolo terrazzino con sosta intermedia. Proseguire un po’ verso sinistra, poi verticalmente per roccia lavorata (IV). Sotto un tettino, clessidra con cordone, traversare a destra in bella esposizione (chiodi vicini) e raggiungere la sosta un poco appesi su tre chiodi uniti da cordoni (25 m, 6 chiodi e 4 clessidre).

3° tiro: salire sopra la sosta verso sinistra (V-), quindi leggermente a destra (IV) puntando a un chiodo in alto nel diedro. Al chiodo spostarsi a sinistra (IV+) sull’aereo spigolo e continuare verticalmente su buone prese (IV), poi un poco verso destra per fessure un po’ erbose e sempre verticali. Raggiungere uno strapiombetto che si supera verso sinistra (V). Uscire e sostare comodamente su terrazzino su tre chiodi (45 m, 9 chiodi, 2 clessidre e uno spuntone).

4° tiro: salire la rampa erbosa verso destra. Alzarsi sullo ‘spuntone’ e salire le placche ben chiodate con ascesa verso sinistra (IV/IV+). Raggiunta una clessidra con cordone in una nicchia, spostarsi a destra e salire un diedro (chiodo visibile) di roccia giallastra (IV+). Continuare poi con percorso via via più facile e non obbligato facendo attenzione alla roccia e ai detriti fino a sostare su un mugo (50 m, 7 chiodi e una clessidra).

5° tiro: seguire lo spigolo sopra la sosta (III+), poi uscire a sinistra tra i mughi. Attraversarli a destra e raggiungere senza difficoltà la vetta dove si sosta (50 m). Tiro evitabile.

DISCESA

Dalla cima per tracce si scende verso Nord fino ad incontrare il sentiero principale che si imbocca a destra verso la Sella dell’Emmele, quindi alla partenza (0.45 h). In alternativa si può scendere anche per il Vajo Stretto fino a Malga Cornetto o per il Boale Emmele (ripassando dall’attacco) con percorso più ripido e sconnesso: dalla cima scesi al sentiero principale imboccarlo a sinistra, quindi scendere nel canale (il Boale del Dente Rotto) a sinistra in direzione dell’attacco.

OSSERVAZIONI

Bella via, breve ma consigliabile per la linea e la qualità della roccia. L’arrampicata seppur mai difficile è continua e verticale sul quarto/quinto grado. La chiodatura è ottima ma richiede un minimo di intuizione perchè spesso i chiodi non si vedono dal basso.

Si può raggiungere l’attacco anche lasciando la macchina al Passo Campogrosso.

La nostra intenzione era salire la via Ultime foglie d’Autunno ma non trovando bene l’attacco e constatando che la linea è pressoché parallela e poco distante dallo spigolo abbiamo deciso per la nostra prima visita alla Torre Emmele di farci guidare dal classico. Scelta ripagata, la via merita in tutto e per tutto. Solo troppo breve!

METEO INCONTRATO (16 giugno 2018)

Giornata piuttosto variabile con un caldo piacevole al mattino e nubi minacciose ma innocue al pomeriggio.

RELAZIONE PDF

 

 

La linea dello Spigolo Scorzato

La linea dello Spigolo Scorzato

In uscita dal secondo tiro

In uscita dal secondo tiro

In sosta, dove si va?

In sosta, dove si va?

 

Our Rating

Salita9
Ambiente9
Arrampicata8.5
Roccia9
8.9
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Scritto da

REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

2 comments

  1. bepimagrin 27 Febbraio, 2021 at 04:03 Rispondi

    Ha piu senso chiamarlo Spigolo Ruggero Daniele,in quanto fu Daniele a condurre la cordata e Scorzato (piu anziano) fece da secondo.

    • REDclimber 20 Febbraio, 2023 at 18:38 Rispondi

      Ciao, perdonaci ma non siamo stati molto attivi sul blog. Avevamo preso il nome da altre relazioni. Ovviamente ci rimettiamo al tuo sapere e giudizio! Aggiorneremo la relazione, magari approfondendo la storia della salita… se mai ce ne sia stata una…

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