Le scogliere del Muzzerone, a ovest di Porto Venere, sono il principale sito di arrampicata del Levante ligure, e la Parete Striata è la più grande struttura rocciosa della zona. Le vie si sviluppano fino oltre 200 metri, su un calcare a tratti meraviglioso; lo scenario è solare e ameno, l’orizzonte alle spalle totalmente occupato dal mare, i cui rumori sono gli unici che si sentono oltre alle voci delle cordate. Ma la parete tende a fare una certa selezione, per cui non si troverà mai troppa ressa! Piuttosto, è facile confondersi per via delle tante linee di spit che si intersecano fra loro. Sincronicità sale sull’estrema destra della striata, di cui è forse la via più facile. Itinerario storico, divertente e ben spittato che si presta anche a diverse varianti: quella di uscita da noi percorsa, innalza un po’ il grado ma è un tiro molto bello e consigliabile.
MUZZERONE (PARETE STRIATA) – VIA SINCRONICITÀ

La variante all’ultimo tiro
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 26 novembre 2017 | Compagni | Luca Castellani, Pietro Cattani |
Settore | Parete striata | Itinerario - Via | Sincronicità |
Esposizione | SO | Peridio consigliato | Mesi freddi. Evitare giornate ventose |
Tempo | 2,30 h (2 h la via, 15 minuti avvicinamento, 10 minuti rientro). | Sviluppo | 120 m circa |
Difficoltà | 6b con la variante di uscita, altrimenti 6a | Chiodatura | A spit un po' vecchi. Soste attrezzate |
Tipologia arrampicata | Placca e strapiombi | Roccia | Calcare ottimo |
Materiale | Attrezzatura da arrampicata (14 rinvii), | Bibliografia utilizzata | Davide Battistella: Muzzerone e levante ligure. Arrampicate sportive |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Sì! Forse la più abbordabile della parete |

INDICAZIONI STRADALI
Attraversare La Spezia seguendo le indicazioni per Portovenere; raggiunto Le Grazie, svoltare a destra (indicazioni Palestra Rocciatori) e tenere la sinistra ai vari bivi, puntando a una grande cava in cima alla montagna. Gli ultimi due km di strada sono piuttosto sconnessi. Parcheggiare all’ultimo tornante prima del Forte, presso un tavolo da picnic.
AVVICINAMENTO
Imboccare il sentiero CAI 1a che si stacca proprio dal tornante. Lasciarsi a destra il bunker (antenne) e continuare a scendere fino a una vecchia cabina elettrica: subito dopo imboccare un sentierino (ometto) che scende a destra, raggiungendo i tetti di vecchie baracche. Scendere aiutandosi con una scala a pioli e dunque proseguire a sinistra lungo una ripida discesa con corde fisse.
Si raggiunge così la cima del Pilastro della Discordia, presso l’ultima sosta di Sogno Infranto. Continuare a scendere in direzione della Parete Striata (corde fisse e cavo), la via Sincronicità è la prima che si incontra sulla parete (scritta alla base).
RELAZIONE
1° tiro: dritto sopra la sosta, poi traversare a sinistra entrando in un vago diedro tendente a destra con prese svase. Superare un cespuglio e sostare su catena (30 m, 5c, 10 spit).
2° tiro: salire la linea di spit a sinistra, superando un muretto verticale; poi proseguire per placca tecnica con piccole tacche e svasi, via via più appoggiata, infine in traverso a destra fino alla sosta (25 m, 6a, 8 spit).
3° tiro: salire la linea di spit a destra (alla base scritta SINCRONICITÀ). Salire un diedro strapiombante su roccia stupenda a gocce, uscendone a destra. Proseguire ora più facilmente in leggero traverso a destra, poi dritto per gradoni e liste svase riportandosi infine di nuovo a sinistra (cespugli). La sosta è nei pressi di un’evidente nicchia (25 m, 6a, 8 spit).
La via originale esce a sinistra, compiendo un traverso (V?) e poi continuando con l’aiuto di corde fisse fino ad un caratteristico foro nella parete, che permette di uscire in mezzo a una cava su terreno più facile.
4° tiro (variante): dalla sosta si continua dritti lungo la bellissima placconata. Quando questa si fa strapiombante, spostarsi a destra con passo di equilibrio andando a prendere una buona lama. Proseguire ora a sinistra verso un diedro, da superare atleticamente, seguito poco oltre da un altro diedrino, più difficile, che permette di uscire sul bordo alto della cava. Sosta su pianta (30 m, 6b, 12 fix).
DISCESA
L’ultima sosta è sul sentiero. Risalire il percorso dell’andata fino all’auto.
OSSERVAZIONI
Bella via, finora la più sostenuta che abbiamo percorso al Muzzerone. Saliti in una bella giornata invernale con la luce calda del pomeriggio… una vera goduria! L’uscita dal buco è molto caratteristica, ma avendo un po’ di braccio il tiro finale di 6b merita senz’altro di più, rendendo più logica e diretta la salita. Ci sono altre varianti lungo la via: alla prima sosta a destra parte un tiro di 6c; alla seconda, un tiro di 5c su bel diedro (percorso da Luca e Misha il 5 maggio 2018) conduce direttamente alla corda fissa diretta al buco.
Sulle pareti del Muzzerone abbiamo salito anche:
- Chi vuol essere lieto sia al Pilastro del Bunker (200 m, 6a);
- Pipistrelli alla Parete delle Meraviglie (200 m, 6a);
- Sogno Infranto al Pilastro della Discordia (120 m, 6a).


La parete striata

In uscita dal terzo tiro

Vista sulla parete Striata nei pressi dell’uscita
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RELAZIONE PDF

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È stato lo psicologo Carl Gustav Jung a coniare il termine SINCRONICITÀ, riferendosi alla “simultaneità di due avvenimenti vincolati dal senso, ma in maniera casuale”, come l’unione degli avvenimenti interni ed esterni in un modo che non si può spiegare, ma che ha di certo senso per la persona che la osserva. Una esperienza sincronica di solito si presenta nelle nostre vite quando meno ce l’aspettiamo, ma nel momento esatto, cambiando a volte la direzione delle nostre vite e influendo sui nostri pensieri. Forse è una delle tante leggi universali che non possono essere dimostrate con troppa certezza, ma comunque la sua presenza ha guidato la vita di molte persone senza nemmeno pensarci, ed è una delle ragioni che permette di mantenerla attuale.
Persino il rimetter mano in questo angolo di Striata al Muzzerone (La Spezia) può essere stato frutto della SINCRONICITÀ, portandoci a fare la conoscenza di Bruno Manicardi, da decenni autentico valorizzatore e vero e proprio custode di queste rocce, che nei primi anni ottanta disegnò questa linea, nominandola appunto in questo modo.
Sarà solo una semplice coincidenza?
Grazie ad #AlpStationSarzana per il materiale Vertical Evolution inox 316 L donato.