Maremma e arrampicata: due termini che sembrano discordanti. Eppure in questa ampia porzione di Toscana non si incontrano soltanto uliveti e vigne, colline e pianura, spiagge e borghi antichi; c’è spazio anche per la roccia – pure bella – proprio lì dove non te lo aspetteresti: nel luminoso scenario del Monte Argentario, la “finta isola” unita alla terraferma da tre strisce di terra che osservate dall’alto somigliano a cordoni ombelicali.
Lo spigolo di Canne d’Organo, nonostante la facilità, a suo modo è una salita pionieristica, che ha anticipato di un buon decennio la scoperta dell’arrampicata in Corsica, Sardegna e litorale ligure. Oggi, vista la comodità e l’indiscutibile bellezza, è molto frequentato, anche da corsi CAI delle città vicine, ma nonostante un paio di soste attrezzate conserva un carattere alpinistico.
Prima salita: P. Giorgi, P.Giuli, G.Peliti, 1966
COSTA DELLA SCOGLIERA (ARGENTARIO) – SPIGOLO DI CANNE D’ORGANO

Lo Spigolo di Canne d’Organo
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 23 settembre 2017 | Compagni | Luca Castellani, Sarah Rampulla, Paola Tagliavini |
Settore | Costa della Scogliera | Itinerario - Via | Spigolo di Canne d'Organo |
Esposizione | SE | Periodo consigliato | Tutto l'anno, escluse le giornate più calde |
Tempo | 3/4 h (2/3 h la via) | Sviluppo | 170 m |
Difficoltà | AD+, tratti di IV, 2 passi di IV+, spesso III | Chiodatura | Soste attrezzate o al più da rinforzare. Qualche chiodo e cordone in via |
Tipologia arrampicata | Diedri, spigolo | Roccia | Calcare molto buono, ruvido e appigliato, prestare comunque attenzione a qualche masso mobile |
Materiale | Qualche rinvio, cordini, scelta di friend medi | Bibliografia | Toscana e Isola d'Elba - Falesie e vie sportive, M. Franceschini, F. Recchia, Versante sud |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Sì, anche come prima esperienza su un terreno alpinistico |

INDICAZIONI STRADALI
Dalla SS1 Aurelia seguire le indicazioni per Orbetello e l’Argentario, dunque per Porto Ercole; dal paese seguire le indicazioni per la strada panoramica, che fa il giro della penisola; lo spigolo è già evidentissimo appena superato il forte. Subito prima che la strada si restringa, parcheggiare in prossimità di una stazione ecologica (vari spiazzi).
AVVICINAMENTO
Risalire pochi passi lungo la strada fino a un cartello (ometto) e seguire un sentierino che si addentra nella macchia. Con l’aiuto di alcune corde fisse si arriva poco sotto la falesia Canne d’Organo, dove si prende una traccia a sinistra che passa sotto un avancorpo dello spigolo. Subito dopo si risale pochi metri fino alla base della parete (evidente fessura con chiodo).
RELAZIONE
1° tiro: risalire la fessura, un po’ ostica nei primi metri (IV+, 1 chiodo e cordino inutile su pianta… la pianta invece è molto utile!). Proseguire poi lungo il filo per gradoni (III, clessidre) fino alla sosta su pianta (30 m, IV+, IV, III, 1 chiodo, tre clessidre con cordini).
2° tiro: dritti sopra la sosta per fessura ben ammanigliata (IV), da proteggere. Forse la via sale più a destra. Raggiunto un terrazzino sotto uno strapiombo (chiodo) si traversa a sinistra in spaccata (IV+), poi di nuovo dritti per rampa (chiodo) fino a riguadagnare il filo dello spigolo vicino a una pianta. Presenti due soste su spit (45 m, IV, passo IV+, III, 2/3 chiodi).
3° tiro: lungo la cresta aggirando alcuni gendarmini, poi ai piedi di uno strapiombo traversare lasciandosi a destra il filo fino a un diedrino (IV), che permette di risalirci. Poi più facilmente lungo la bella cresta. Si incontra prima sosta su clessidre con cordini (comoda se si ha attrito), e un’altra su spit sul terrazzino successivo (40 metri III, IV, 1 chiodo, 1 clessidra con cordone, 1 sosta intermedia).
4° tiro: continuare lungo la cresta, ora più appoggiata ma molto aerea (II) fino a un comodo terrazzo. Sosta su pianta (30 m, II, 1 clessidra con cordone).
5° tiro: ancora in cresta, sempre in bella esposizione, fino all’ultimo risalto, che si supera facendo attenzione a un grosso masso in bilico. Sosta su clessidre, cordini da controllare (20 m, II, III).
DISCESA
Proseguire lungo il sentierino che traversa a sinistra; non scendere nel primo canale, ma continuare a traversare in leggera salita fino a un canalone più ampio e boscoso, dove si scende ripidamente (corde fisse su alberi). Quando il canale si strozza si supera un salto più ripido (corda fissa), dunque in breve all’attacco.
OSSERVAZIONI
Via in ambiente solare e panoramico, con bella roccia, difficoltà contenute che vanno decrescendo man mano che si sale, e quel pizzico di ingaggio alpinistico tale da divertirsi senza troppi patemi. Una meta decisamente da non perdere per chi si trova in questa regione ricca di stimoli e ha anche voglia di arrampicare!
All’Argentario sono state attrezzate recentemente diverse vie sportive, soprattutto a opera della guida alpina Eraldo Meraldi. Sempre alla Costa della Scogliera segnaliamo: Feeling, 4L, max 6a; Via dello scampo, 3L, 6a; nella falesia Canne d’Organo (settore Grotta) una decina di monotiri dal 5b al 7b+. Spostandosi poi nella zona di Capo d’Uomo c’è un’altra falesia con vie dal 5c al 6c+, e le vie lunghe Spigolo Bonatti (7L, max 6a – si tratta di una dedica!) e Argento Argentario (3L, max 6a).


Primo tiro

Terzo tiro

Panorama dalla via
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RELAZIONE PDF

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Salve, segnalo che sul primo tiro , salendo sulla destra, c’è un masso piuttosto grosso che è un procinto di staccarsi. Si trova al primo ancoraggio ( a sx di un arbusto ) .