La Rocca di Corno è una delle mete invernali più gettonate nei dintorni di Finale Ligure, grazie alla sua esposizione a sud. Vista dalla valle di Calvisio, appare come una piccola montagna, ed è qui che nel lontano 1968 fu salita la Titomanlio, prima via del finalese. La via Ypsilon ha in comune con quest’ultima il primo tiro, poi si sposta leggermente a sinistra seguendo una linea esposta ed elegante.
Prima salita: R. Titomanlio, G. e E. Vaccari, 1974 (prima parte); M. Mesciulam il diedro finale
ROCCA DI CORNO (300 m) – VIA YPSILON

La Rocca di Corno
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 9 dicembre 2017 | Compagni | Luca Castellani, Pietro Gaibazzi |
Settore | Rocca di Corno (Finale Ligure) | Itinerario - Via | Via della Ypsilon |
Esposizione | Sud | Periodo consigliato | Inverno |
Tempo | 15 minuti avvicinamento, 2 h la via | Sviluppo | 80 m la via |
Difficoltà | 5c | Chiodatura | Ottima a fittoni resinati. Soste attrezzate |
Tipologia arrampicata | Placca e diedro | Roccia | Calcare eccellente |
Materiale | 12 rinvii, eventualmente friend medio/piccoli | Bibliografia | A. Gallo, Finale 007, Rock Climbing a Finale Ligure |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si! Via breve ma elegante ed esposta |

INDICAZIONI STRADALI
Da Finale Marina si segue l’Aurelia verso Genova, e superato un ponte si volta a sinistra verso Calvisio. Dal paese voltare a destra (stretto ponte) verso la frazione di Verzi: la Rocca di Corno è già ben visibile. Dopo alcuni tornanti, un’evidente e buona sterrata si stacca pianeggiante a sinistra: seguirla fino a un piccolo spiazzo con tabella dei sentieri, dove si parcheggia.
AVVICINAMENTO
Scendere sotto la strada e superare un piccolo torrente, dunque salire nella macchia lungo la traccia più marcata, che con vari tornanti guadagna quota fino ai piedi della parete. La via attacca più o meno al centro, in un settore con vari monotiri. Superare un gradino a destra e raggiungere una piccola grotta, dove conviene lasciare gli zaini.
RELAZIONE
1° tiro: salire lo spigoletto a destra della grotta, superando una pianta e sostare poco dopo su catena. Tiro in comune con Titomanlio (15 m, IV+, 1 fix).
2° tiro: traversare a sinistra in piena esposizione; con due belle spaccate si raggiunge una fessura che si segue con arrampicata verticale fino a uscirne a sinistra, sul terrazzino di sosta (30 m, 5c, 6/7 fix, 2 chiodi).
3° tiro: superare un breve ma ostico muretto giallo e sostare subito dopo (10 m, 5c, 1 clessidra, 1 fix).
4° tiro: salire a sinistra su placca compatta dunque imboccare un bellissimo diedro regolare (il diedro Mesciulam), che si segue fino a un comodo terrazzo poco sotto la cima (25 m, 5c, 5/6 fix e chiodi).
Se si vuole scendere in doppia all’attacco conviene fermarsi qui, altrimenti con un’altra breve lunghezza (IV) si supera l’ultimo muretto uscendo sul boschetto sommitale.
DISCESA
Dalla vetta per sentiero (a destra col mare alle spalle); oppure con una calata in doppia di 55 metri nel vuoto dalla sosta sull’orlo del terrazzino. Attenzione perché c’è una falesia molto frequentata alla base.
OSSERVAZIONI
Via breve ma meritevole, una delle grandi classiche di Finale: garantita esposizione, roccia magnifica e vista mare. La chiodatura è buona, sono stati lasciati alcuni dei vecchi chiodi ancora buoni; eventualmente si può integrare in uscita dal secondo e dal quarto tiro, i più belli e sostenuti. Qualche passo in fessura è un poco unto.
A Finale abbiamo salito anche la via Fivy al Bric di Pianarella (150 m, 6a+) e la via Grimonett al Bric di Pianarella (250 m, 6b).


La Rocca di Corno al sole già di prima mattina

Primo tiro

In uscita dal 4° tiro

La repulsiva calata nel vuoto

Misurando i metri e il vuoto della calata!
GALLERIA
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