Lo Zucco dell’Angelone è un’interessante elevazione dalla forma piramidale della Valsassina che vanta una storia alpinistica recente e curiosa. Le prime vie infatti furono aperte alla fine degli anni settanta da parte di un gruppo di giovani ragazzi, i Condor, guidati da Don Agostino Butturini. Oggi il settore è abbondantemente frequentato in virtù della comodità, della roccia di ottima qualità e dell’esposizione favorevole che ne permette la frequentazione anche in inverno. Le vie più interessanti sono la via Anabasi, Condorpass e la concatenazione delle vie Foto di Gruppo con Signorine e Schiavi della Pietra al terzo e quarto sperone. Condorpass è la prima via aperta sulla parete dal coraggioso parroco e ragazzi e segue una serie di logiche fessure e diedri alla parete principale dell’Angelone con direttiva quasi verticale dalla cima. Le difficoltà mai eccessive ma comunque sostenute sul quarto grado con qualche passaggio più impegnativo (max 5b), la bella roccia e l’arrampicata sempre piacevole ne fanno una delle vie più frequentate dello Zucco.
Prima salita:
ZUCCO DELL’ANGELONE (1165 m) – VIA CONDORPASS
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 19 marzo 2017 | Compagni | Federico Rossetti, Alberto Piazza, Luca Castellani |
Settore | Zucco dell'Angelone - Quarto Sperone | Itinerario - Via | Via Condorpass |
Esposizione | Sud | Periodo consigliato | Tutto l'anno (evitare i mesi più caldi e freddi) |
Tempo | 3 h + 1 h tra avvicinamento e discesa | Sviluppo | 200 m circa |
Difficoltà | IV grado, passi di 5a/5b | Chiodatura | Ottima a spit , soste a fittoni o spit |
Tipologia arrampicata | Varia, spesso fessure, diedri, placche e un camino | Roccia | Calcare ottimo/eccellente |
Materiale | Attrezzatura da arrampicata (10 rinvii) | Bibliografia | Relazioni sul web - Lario Rock Falesie |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si, bella!! |

INDICAZIONI STRADALI
Raggiungere Lecco e seguire le indicazioni per Barzio e la Valsassina. Superato l’abitato di Ballabio svoltare a destra per Barzio, attraversarlo seguendo le indicazioni per la funivia dei Piani di Bobbio. Al termine della strada lasciare la macchina nell’ampio parcheggio degli impianti di risalita.
AVVICINAMENTO
Dal fondo del parcheggio (sotto il bar) imboccare il sentiero (indicazioni) che entra nel bosco. Al primo bivio tenere la destra (indicazioni 1°/2°/3° Sperone) e al successivo la sinistra. In un canale fare attenzione a seguire la traccia che sale in verticale (catena), superando l’attacco di una via. Dopo la sezione con il cavo, si traversa verso sinistra quindi si scende in un canale e si traversa (corde fisse). Si supera l’attacco della via Foto di Gruppo con Signorine e una nuova sezione attrezzata dà accesso a un canalone detritico. Salirlo per tracce fino a una corda fissa, quindi nel bosco fino all’evidente attacco (cordoni su piante) alla base di placche lisce (0.30 h).
RELAZIONE
1° tiro: puntare ad un evidente diedro a sinistra del settore con le placche e a destra di una colata di edera, salendo per rocce rotte ma verticali fino a una radice che da accesso al diedro che si segue su buone prese per un paio di metri. Raggiunta la pianta al termine del diedro ci si sposta a sinistra verso una placchetta liscia che conviene salire a sinistra raggiungendo poi la sosta su terrazzino su fittoni e catena (20 m, 5a – 7 spit)
2° tiro: dalla sosta ci si abbassa un metro a sinistra e si traversa (III) a sinistra fino a un canale erboso che si sale senza difficoltà (II) fino ad incontrare la sosta su fittoni e catena (20 m, II/III – 3 spit).
3° tiro: si sale una bella fessura in dülfer fino a un tettino. Si supera un passo delicato e si esce in placca compatta con una ‘buca da lettere’. Si sale poi verso dei gradoni che si superano con passi più atletici per strapiombetti fino alla comoda sosta su terrazzino su fittoni e catena (25 m, 5b – 6 spit).
4° tiro: dalla sosta si traversa a sinistra verso una pianta, quindi si sale un diedro aperto verso tre evidenti fessure. Si sale verticalmente al bordo di una fessura orizzontale e si traversa a sinistra fino a una bellissima lama che si segue a sinistra fino alla base di un diedro. Si sale il diedro verticale (chiodo) su buone prese uscendo su uno spigoletto. Una breve placca liscia verso destra conduce poi alla sosta su terrazzino, 2 fittoni (40 m, 4c – 9 spit). Attenzione agli attriti, forse la via originale non saliva il diedro ma si teneva più a sinistra.
5° tiro: salire il bel diedro fessura sopra la sosta, poi per placche verso destra fino ad uscire verso sinistra e sostare comodamente dietro uno spigolo alla base di un camino, sosta su due fittoni (20 m, 5b – 5 spit).
6° tiro: salire sopra la sosta il camino per due metri, quindi fare attenzione a non proseguire nel camino ma spostarsi a destra ed uscire su buone prese a un comodo ripiano. Salire poi delle placchette verso un diedro che si supera con un passo delicato fino alla sosta su piccolo terrazzino, sosta su due fittoni (25 m, 5a – 5 spit)
7° tiro: spostarsi un metro a sinistra quindi salire una larga fessura con bella dülfer (4c), continuare poi verso destra per dei ripiani fino a traversare a sinistra per passaggio molto esposto (4b) su belle concrezioni. Salire poi per diedro verticale su buone prese (4a) e proseguire via via più facilmente fino alla comoda sosta su selletta, 2 fittoni (30 m, 5a/4a – 7 spit).
8° tiro: seguire lo spigolo senza difficoltà (III-) fino a sostare sulla cresta sommitale su un fittone (20 m – 2 fittoni).
DISCESA
Seguire la cresta, quindi entrare nel bosco lungo il sentiero segnato che piega a destra. Scendere sempre più ripidamente nel bosco fino ad incrociare una strada sterrata, abbandonarla subito per la traccia a destra che riporta in breve al parcheggio (0.20/0.30 dalla cima).
OSSERVAZIONI
Via che non presenta passaggi dalle difficoltà elevate ma è molto continua sul quarto/quinto grado con tiri tutti piacevoli per diedri e belle fessure con arrampicata varia e mai banale.
Attenzione alle frequenti code spesso chilometriche che si formano nei weekend!! Le protezioni veloci risultano inutili e la chiodatura a spit è ottima a tratti ravvicinata, ma se affrontate (probabilmente erroneamente) questa via come prima esperienza su vie lunghe qualche dado o friend può essere utile.
Gradi severi in stile Zucco ma alla fine giusti. Roccia sempre molto bella e quasi sempre ancora indenne dalla levigatura!
Al ritorno ci siamo fermati a mangiare qualcosa da Alva, un market, gastronomia, locale per non vegani sulla destra dopo Basilio rientrando verso Lecco (chiude alle 19…): veramente una bella scoperta!
Allo Zucco dell’Angelone abbiamo salito anche le vie: Anabasi e Foto di Gruppo con Signorine e Schiavi della Pietra.
METEO INCONTRATO (20 marzo 2017)
Bella giornata primaverile di fine inverno. Clima mite nonostante qualche nuvoletta.
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