Via dell’Ingegnere, Castelletto inferiore di Brenta

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Castelletto Inferiore - Via dell'Ingegnere

Il Castelletto inferiore è una delle montagne più famose del Gruppo di Brenta: visto dalla strada per Madonna di Campiglio sembra avvitarsi verso il cielo, imitato dal più piccolo e slanciato Castelletto superiore. Ma il meglio di sé lo dà salendo il sentiero da Vallesinella al rifugio Tuckett, sopra il quale incombe con una muraglia di dolomia baciata dal sole che metterebbe voglia di scalarla a chiunque!

E infatti risalgono addirittura a fine Ottocento le prime arrampicate sul Castelletto, che sfruttano i punti deboli della parete sud; nel 1911 i fratelli Kiene aprono un itinerario nel cuore della parete, che punta dritto alla cima, destinato a diventare una grande classica. Abbastanza ripetuta è anche la Via dell’ingegnere, che invece va annoverata fra le vie moderne a spit e porta la firma della guida alpina Piergiorgio Vidi, fra i più attivi apritori degli ultimi decenni nel gruppo di Brenta. La linea è molto diretta, divisa in due da una grande cengia ghiaiosa che comunque non interrompe più di tanto l’arrampicata. Placche compatte di roccia ottima ed esposizione garantiti, chiodatura sicura a patto si abbia un buon margine sull’obbligatorio… altrimenti la via rischia di non essere proprio “plaisir”!

Prima salita: Piergiorgio Vidi e Ugo Fava, 26 e 28 agosto 2011

FIGLIO DEL CASTELLETTO INFERIORE (2601 m) – VIA DELL’INGEGNERE

Castelletto Inferiore - Via dell'Ingegnere

La parete su cui sale la via

INFO TECNICHE
Data Uscita1 settembre 2019CompagniLuca Castellani, Matteo Giavarini
ItinerarioSalita al Castelletto Inferiore (Il Figlio) per la Via dell'IngegnereZona MontuosaDolomiti di Brenta
Tempo7/8 h (1,45 h da Vallesinella all'attacco, 3/4 h la via, 1 h discesa (con le doppie senza arrivare in vetta), 1,15 h discesa)Dislivello1000 m (200 m circa la via)
Località di PartenzaParcheggio Vallesinella (1513)Quota partenza e arrivo1513 m - 2500 m circa
Difficoltà globaleII/S2,D+, 6a+Difficoltà tecnica6a+ (5c obbligato)
Chiodatura Ottima a spit, un po' distanti sotto il VMaterialeUna dozzina di rinvii, eventualmente qualche friend per il 5 tiro
Tipologia arrampicataPlaccheRocciaDolomia ottima, scura e rugosa
Periodo consigliatoTarda primavera - AutunnoLibro di vettaNo
Punti d’appoggioRifugio TuckettAcquaFontana al rifugio Casinei (c'è scritto non potabile ma la è, garantisce il rifugista!)
Cartografia utilizzataTabacco - Dolomiti di Brenta 1:25000Bibliografia utilizzataFrancesco Cappellari, Dolomiti di Brenta, volume 3, Idea Montagna
Giudizio100100100100ConsigliataSì, anche se sicuramente si può trovare di molto meglio in Brenta

INDICAZIONI STRADALI

Raggiunta Madonna di Campiglio, dal centro si seguono le indicazioni per Vallesinella (parcheggio a pagamento); in estate la strada è chiusa dopo le 9,30, e si può salire solo con una navetta.

Da ottobre in poi, la strada in genere è sempre aperta e il parcheggio gratuito.

AVVICINAMENTO

Dal parcheggio di Vallesinella seguire il sentiero per il rifugio Tuckett, che scende ad attraversare il torrente. Al rifugio Casinei tenere la sinistra e continuare nel bosco fino al Tuckett, ai piedi della parete. La via dell’ingegnere sale un avancorpo sulla sinistra del Castelletto Inferiore, chiamato Figlio del Castelletto, separato dalla parete principale dal profondo camino percorso dalla via normale. Dal rifugio si distingue la cengia che taglia tutta la sud, e separa le placche strapiombanti dove salgono i primi quattro tiri dalla guglia ben individuata (il “Figlio”) raggiunta dagli ultimi due. L’attacco si trova nei pressi di alcune rocce bianche sulla verticale della guglia, tracce di piazzola alla base e primo spit visibile. Scritta in rosso ormai del tutto sbiadita.

RELAZIONE

1° tiro: attaccare la placca nera, delicata nei primi metri; superare uno strapiombo sulla sinistra, dunque proseguire in leggero obliquo a destra per diedro superficiale fino alla sosta (30 m, 5c, 7 spit).

2° tiro: dritti verso il diedro soprastante, scalando la sua faccia destra; al termine spostarsi a sinistra per rocce più facili fino a un terrazzino. Affrontare il difficile muretto seguente, vincere uno strapiombino dunque continuare più facilmente sulla faccia sinistra di un vago camino fin quando è possibile traversare a destra (esposto) al terrazzino con la sosta (5c/6a, passaggio 6a+, 9 spit).

3° tiro: superare un paio di muretti, dunque obliquare a destra su parete un po’ meno verticale fino alla comoda sosta sotto uno strapiombo giallo (30 m, 5b, 5 spit).

4° tiro: salire la bella placca nera che porta dritti sotto lo strapiombo, ben ammanigliato, che si supera da destra verso sinistra. Breve placca verticale con uscita delicata sulla cengia ghiaiosa, che si percorre verso sinistra (ometto) fino alla sosta sulla parete rossa alla base del “Figlio”. Possibilità di abbandonare la via seguendo la cengia a destra fino a incrociare la normale (30 m di cui 15 di ghiaione, 5c, 2 spit).

5° tiro: dritti sopra la sosta raggiungendo la faccia destra di un diedro; continuare a salire spostandosi leggermente a destra su parete verticale ma ben lavorata (qualche roccia instabile), puntando allo spigolo che delimita a destra la guglia. Sosta (2 spit da collegare) su un comodo terrazzo ai piedi della placca finale (40 m, 5b, 6 spit).

6° tiro: superare la splendida placca giallastra a tacchette, poi più facilmente verso il camino strapiombante al culmine della parete. Superarlo atleticamente sulla sinistra (se si è molto magri ci si riesce in parte ad incastrare!); sostare subito dopo su 2 spit da collegare appena sotto la vetta (25 m, 6a, 8 spit).

DISCESA

Portarsi sulla cresta e percorrerla brevemente verso nord (passi di I) fino a una grande terrazza con ometti, dove passa la via normale. Calarsi lungo il profondo camino da essa percorso sfruttando ottimi anelloni cementati, spesso doppi o tripli. Prima doppia da 25 m (possibile disarrampicare, I grado); seconda doppia più verticale da 40, oppure 2 da 20, fino alla prima cengia. Da qui scendere per ghiaie verso l’imbocco del primo camino (facile, possibile altra doppia da 25). Calata da 25 il leggero obliquo a sinistra (faccia a valle), dunque altre due calate da 25 (o un’unica da 50) fino alla base della parete.

OSSERVAZIONI

Weekend dal meteo un po’ incerto, scegliamo di stare due giorni al rifugio Tuckett salendo vie “comode”. Il sabato – in completa solitudine – ripetiamo la Kiene, domenica ci lanciamo su questa via sportiva, con attacco a 5 minuti scarsi dal rifugio. Si arrampica prevalentemente su placca, con sempre qualcosa di buono in mano, anche se a volte piccolo! Nel passaggio chiave del 2° tiro abbiamo azzerato, per il resto la via è filata pulita quindi i gradi ci sembrano onesti. Paragonabile come impegno e tipologia alla via Quinto e Lina sulla Corna Rossa, un po’ meno sostenuta ma con chiodatura più rada sotto il 5c.

RELAZIONE PDF

 

 

Castelletto Inferiore - Via dell'Ingegnere

Rifugio Tuckett

Castelletto Inferiore - Via dell'Ingegnere

In uscita dal 2° tiro

Castelletto Inferiore - Via dell'Ingegnere

Il camino da cui esce la via

Castelletto Inferiore - Via dell'Ingegnere

In rosso il percorso (indicativo) della via, in giallo la discesa dalla via normale

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Ambiente9.6
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Roccia9.2
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Montagnatore

LUCA CASTELLANI: Salgo dunque sono Sono nato nel 1989 a Parma, in mezzo alla pianura e da 9 anni ci lavoro come falegname nella ditta di famiglia. Quasi tutto il mio tempo libero lo trascorro in montagna o dovunque trovi un minimo di pendenza. Salgo e scendo con diversi mezzi, qualche volta contemporaneamente: a piedi, con gli sci, le piccozze, la mountain bike… l’attività che prediligo è però l’arrampicata su roccia.  Laureato in Lettere, ho sempre amato scrivere e lo facevo anche prima di cominciare ad arrampicare. Nel 2013 ho creato il blog Montagnatore, dove ho raccolto foto e racconti delle mie escursioni; poi dal 2016 ho iniziato a collaborare con Federico al sito Redclimber scrivendo relazioni e racconti di arrampicate, recensioni di libri di montagna, interviste, approfondimenti su temi di attualità legati alla montagna. Come nel mio lavoro costruisco mobili su misura ogni volta diversi, che poi i clienti riempiranno con i loro vestiti o libri o suppellettili... così su Redclimber intendo creare relazioni precise e accurate, che non siano un prodotto pre-confezionato e sempre uguale, ma uno spunto da cui partire per vivere la propria avventura unica e irripetibile. 

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