Cima Piccola di Lavaredo: via Comici a Punta Frida + Camino Helversen

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Cima-Piccola-Via-Comici

Le Tre Cime di Lavaredo non hanno bisogno di tante presentazioni. Basti dire che siamo nel tempio dell’alpinismo dolomitico, dove molti fra i più grandi hanno posto la loro firma: da Hans Dulfer, Angelo Dibona e Paul Preuss fino ad Alexander Huber, passando per Riccardo Cassin ed Emilio Comici.

Proprio quest’ultimo ha lasciato su queste pareti due dei suoi capolavori, molto diversi fra loro ma entrambi ambiti e ripetutissimi: la Comici Dimai alla nord della Cima Grande e lo Spigolo Giallo alla Cima Piccola. Meno famosa ma più abbordabile, la via di Comici sulla sud di Punta Frida: un’arrampicata solare, divertente, a tratti esposta, che a parte un tiro più difficile e sostenuto si mantiene su difficoltà continue attorno al IV/V grado.

La maggior parte delle cordate interrompe la salita al 7° tiro, su una larga cengia che taglia la parete: gli ultimi tre tiri sono infatti più discontinui e rotti. Molto consigliabile proseguire verso la Cima Piccola percorrendo la via Helversen, cioè la seconda parte della cosiddetta “Via delle Guide” che raggiunge la vetta per un bel camino esposto sulla parete nord. In questo modo si otterrà una combinazione varia e appagante, con la soddisfazione di raggiungere una delle tre Cime.

Prima salita via Comici a Punta Frida: E. Comici, V. Cottafavi, G. B. Fabjan, G. Pompei, 2 agosto 1934

Prima salita Via delle Guide alla Cima Piccola: H. Helversen, S. Innerkofler, V. Innerkofler, 1890 

CIMA PICCOLA DI LAVAREDO (2857 m) – VIA COMICI A PUNTA FRIDA + VIA DELLE GUIDE

La parete Est della Cima Piccola con il tracciato della via Comici. Tratteggiato il collegamento con la forcella di Frida. A destra la piccolissima a sinistra la Piccola con l'evidente Spigolo Giallo

La parete Est della Punta di Frida con il tracciato della via Comici. Tratteggiato il collegamento con la forcella di Frida. A destra la piccolissima, a sinistra la Piccola con l’evidente Spigolo Giallo

INFO TECNICHE
Data Uscita30 giugno 2018CompagniFederico Rossetti, Luca Castellani, Misha Cattabiani, Mariana Zantedeschi
ItinerarioSalita alla Cima Piccola di Lavaredo combinando la Via Comici alla Punta di Frida
e la Via della Guide alla Piccola (Camini Helversen)
Zona MontuosaDolomiti Ampezzane - Tre Cime di Lavaredo
Tempo0.30 h l'avvicinamento , 5/7 h la via, 2/3 h la discesaDislivello500 m (circa 300 metri la via)
Località di PartenzaSS 51 fra Cortina d'Ampezzo e FiamesQuota partenza e arrivo2320 - 2857 m
Difficoltà globaleTD-, III/R3+ da attrezzare, VI-Difficoltà tecnicaSpesso IV e V, un tiro di V+ con passo di VI-
ChiodaturaSoste buone a chiodi, pochi chiodi sulla viaMaterialeDa arrampicata, una serie di friend e dadi (martello e chiodi superflui)
Tipologia arrampicataVaria sulla Comici, placche e diedri. In camino sulla Via delle GuideRocciaDolomia buona
Periodo consigliatoPeriodo estivo (i camini della Via delle guide sono all'ombra!)Libro di vettaSi
Punti d’appoggioRifugio AuronzoAcquaNo
Cartografia utilizzataMappa online KompassBibliografia utilizzataRelazioni online
Giudizio100100100100ConsigliataSì, bella combinazione!

INDICAZIONI STRADALI

Raggiungere Misurina da Cortina d’Ampezzo o da Dobbiaco. Seguire la strada a pagamento (30 euro!!) fino a sotto il rifugio Auronzo, dove termina e si parcheggia.

AVVICINAMENTO

Dal Rifugio Auronzo seguire il comodo e ampio sentiero verso il rifugio Lavaredo che costeggia i versanti sud delle Tre Cime. Poco prima del rifugio Lavaredo in una zona con massi, si risale per tracce il ghiaione puntando alla parete di Cima Frida, cioè quella a destra dell’evidentissimo spigolo Giallo. Raggiunta la base della parete costeggiarla a destra fino a una rampetta ascendente a destra: salirla (I/II) raggiungendo un comodo terrazzo. La via attacca nel vago diedro a sinistra (2 chiodi alla base).

Il sistema di diedri dove sale la via di Comici è molto evidente, così come la cengia che andrà seguita a sinistra per portarsi verso l’affilata cuspide della Cima Piccola.

RELAZIONE (VIA COMICI ALLA PUNTA FRIDA)

1° tiro: salire sopra la sosta rimanendo un po’ a destra, quindi per un diedro scuro (IV). Oltrepassare una prima piccola cengia e raggiungere una seconda più ampia. Qui spostarsi a sinistra e salire una fessurina non facile (chiodo, V). Uscire su comoda cengia, spostarsi qualche metro a sinistra e sostare su due chiodi e cordone (25 m, 1 chiodo).

2° tiro: salire sopra la sosta per placche lavorate fino a un chiodo, quindi seguire un diedrino (IV+) ed uscire su cengetta sotto uno strapiombino (chiodo). Superarlo su buone prese (V-) e uscire su una comoda cengia dove si sosta su tre chiodi e cordone (25 m, 2 chiodi).

3° tiro: salire prima a sinistra della sosta, poi traversare a destra verso uno spigolino (cordone in spuntone). Salire poi verticalmente per roccia scura e lavorata con poche possibilità di protezione e via non obbligata (IV+) fino a una sosta. Traversare a destra in grande esposizione su rocce gialle (V-, chiodo oltre il passo) e sostare su terrazzino su tre chiodi e cordone (25 m, 1 chiodo e una sosta intermedia). Eventualmente il tiro si può spezzare alla sosta intermedia.

4° tiro: tiro chiave. Spostarsi a destra fino al diedro e superare un passo iniziale impegnativo (VI-). Continuare nel diedro verticale con arrampicata sostenuta (V+). Oltrepassato uno strapiombetto su buone prese lasciare il diedro e salire il pilastrino a destra (V+), quindi rientrare nel diedro. Oltrepassata una sosta intermedia si continua con arrampicata un poco più facile (V) fino ad uscire a destra su un pulpito dove si sosta su tre chiodi e cordone (45 m, 4 chiodi e 1 sosta intermedia).

5° tiro: salire sopra la sosta verso destra, quindi superare una placca compatta su buone prese (V-) e uscire su cengetta. Spostarsi qualche metro a sinistra e sostare su 4 chiodi e cordoni (15 m).

6° tiro: bel tiro! spostarsi a sinistra e salire il diedro/camino con bella arrampicata su ottima roccia (IV). Quando il diedro si fa più repulsivo spostarsi sulla parete di sinistra (IV+). Rientrare poi nel diedro che diventa a tratti camino e non abbandonarlo più (IV/IV+) fino alla comoda sosta su tre chiodi (45 m, 1 chiodo e 2 cordini in clessidre).

7° tiro: salire sopra la sosta (IV-) quindi uscire con attenzione su terreno delicato e sostare sotto dei tetti giallo-neri (25 m).

Imboccare l’evidente traccia a sinistra (ometto) e seguirla facilmente con attenzione fino a quando raggiunge un canale. Qui non seguire la cengia che continua a scendere (possibile discesa) e salire il canale facilmente tra blocchi fino ad individuare una sottile cengia che taglia a sinistra. Seguirla su terreno delicato (I/II) traversando sull’esile cengia (chiodo) e raggiungendo un secondo chiodo. Salire poi più verticalmente senza via obbligata (II/III).

Continuare poi per terreno via via più facile e appoggiato fino ad individuare una traccia che si segue fino alla sella di Frida. Qui salire a sinistra fino a raggiungere la base della parete. Nel tratto delicato conviene fare due tiri o procedere in conserva.

VIA DELLE GUIDE (seconda parte) ALLA CIMA PICCOLA

1° tiro: attaccare la fessura al centro della placca (IV+, chiodo), quindi proseguire verticalmente fino a raggiungere il camino. Salirlo (IV) con qualche tratto più facile fino a uscire su terrazzino dove si sosta su due chiodi e cordone (35 m, 2 chiodi).

2° tiro: salire la parete sopra la sosta, ben presata (IV), quindi per rampa camino più facile (chiodo, p. IV). Uscire più facilmente e sostare alla base di un nuovo camino, 2 soste a chiodi (25 m, 2 chiodi e una clessidra con cordino).

3° tiro: salire il camino sopra la sosta fino a un masso in bilico. Superarlo con attenzione a sinistra e salire il camino con arrampicata esterna (2 chiodi, V-). Rientrare nel camino e continuare poi più facilmente raggiungendo la sosta in una nicchia su 2 spit con cordino e una maglia rapida (35 m, 2 chiodi).

4° tiro: salire sopra la sosta poi seguire il diedro (IV+) o salire più a destra (chiodo) su roccia levigata. Uscire e proseguire in camino con arrampicata verticale (IV) fino a raggiungere la sosta su tre chiodi (35 m, 2 chiodi). Roccia da controllare sul tiro!

5° tiro: salire sopra la sosta superando uno strapiombetto (IV+), quindi sempre verticalmente per una fessura rossastra con roccia un po’ rotta (IV) fino ad uscire sulla cresta. Facilmente si raggiunge la vetta dove si sosta su spuntone (40 m). La via originale oltre lo strapiombino si spostava a sinistra e saliva un camino (III) sostando sulla cresta su chiodi e cordone (20 m, via originale) e raggiungendo la vetta con un altro breve tiro.

DISCESA

Dalla cima seguire l’esposta e stretta cresta (direzione cima Grande) fino ad individuare una sosta di calata a spit sul lato sinistro. Da qui calarsi con un unica calata (55 m) fino a una comoda cengia (che unisce la Piccola con l’antecima dove esce lo Spigolo Giallo). Qui calarsi con quattro doppie da circa 50 m fino al canale sottostante. Se il canale è innevato si possono effettuare altre 2/3 doppie. Scendere per tracce fino ad incontrare il comodo sentiero che riporta al Rifugio Auronzo (2/3 h dalla cima). Se si è lasciato qualcosa all’attacco si imbocca una traccia a sinistra che contorna la base della parete.

OSSERVAZIONI

Bel battesimo per tutti i membri delle cordate sulle Tre Cime. Per la prima volta ci siamo legati con Mariana, una delle ragazze Bla Bla Bla (4810mdiblablabla.wordpress.com) e siamo sicuri non sarà l’ultima!

La via sale in un gran posto e la combinazione proposta è di sicura soddisfazione. L’arrampicata non è mai troppo difficile ma le difficoltà sono piuttosto continue e sostenute sul IV/V grado dolomitico, sempre piuttosto verticale. La chiodatura è buona alle soste (chiodi) ma veramente essenziale altrove e in qualche tiro obbligata! Il quarto tiro è 1 grado sopra il resto con arrampicata sostenuta (V+) ma ottimi punti di riposo. Sul passo iniziale, quello più impegnativo, era presente un friend incastrato che dopo qualche sforzo abbiamo rimosso.

La via Comici alla Frida in realtà proseguiva fino in vetta (relazione). La via delle guide sale quasi interamente in camino, con difficoltà mai eccessive ma comunque non banali.

In discesa sono presenti un gran numero di ottime soste (spit/fittoni) ed è anche possibile scendere con numerose doppie da 30 m; con due corde da 60 m si guadagna notevolmente tempo.

Abbiamo effettuato la salita durante l’Adventure Outdoor Fest 2018 di San Candido.

Le foto sono un collage di tutti i partecipanti ( Federico Rossetti, Luca Castellani, Misha Cattabiani, Mariana Zantedeschi).

METEO INCONTRATO (30 giugno 2018)

Giornata splendida e soleggiata al mattino. Qualche nuvola in più dal pomeriggio che ci ha fatto patire un poco di freddo sugli ultimi tiri che salgono all’ombra del lato Nord.

RELAZIONE PDF

 

 

Attacco

Attacco

Verticalità sul terzo tiro

Verticalità sul terzo tiro

Traffico :)

Traffico 🙂

L'esposto traverso del 3° tiro

L’esposto traverso del 3° tiro

Il diedro del tiro chiave

Il diedro del tiro chiave

Scorci in discesa

Scorci in discesa

Primi raggi di sole

Primi raggi di sole

In partenza sul primo tiro

In partenza sul primo tiro

Panorama sui Cadini, sullo sfondo Sorapis e Antelao

Panorama sui Cadini, sullo sfondo Sorapis e Antelao

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Salita9.5
Ambiente9.5
Arrampicata8.5
Roccia8.5
9
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Scritto da

REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

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