Via Le Scalette dell’Indria, arrampicata in Valle del Sarca a picco su Dro

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Le Coste dell’Anglone sono la bastionata, alta fino a 300 metri, che domina il paese di Dro, in Valle del Sarca. Una parete solare, un po’ addolcita dal bosco, dove comunque non manca la verticalità e soprattutto non mancano le vie alpinistiche, tutte su ottimo calcare lavoratissimo. Le Scalette dell’Indria è la salita forse più abbordabile di questo settore, attrezzata nel tipico stile di Heinz Grill: spit dove servono e tante, tantissime clessidre, ciascuna col suo bravo cordino infilato.

Le soste sono quasi tutte comode e attrezzate con spit e anello di calata, i passaggi più difficili ben protetti e tutto sommato isolati. La via nel suo insieme può forse risultare un po’ discontinua, nel suo cercare la roccia in mezzo al bosco; solo gli ultimi due tiri sono esposti e danno l’impressione di essere in parete; qualche tratto inoltre si presenta spesso e volentieri sporco di foglie e terriccio. Ciononostante l’arrampicata è tutta da godere, varia e su roccia quasi sempre ottima. Una via alpinistica ma plaisir allo stesso tempo, ideale per chi inizia a cimentarsi con il sesto dei numeri romani!

Prima salita: Heinz Grill e Monika Staufer il 26 dicembre 2007

COSTE DELL’ANGLONE – LE SCALETTE DELL’INDRIA

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Secondo tiro

INFO TECNICHE
Data Uscita22 ottobre 2016CompagniMario Brunelli
ItinerarioSalita della via Le Scalette dell'IndriaZona MontuosaValle del Sarca
Tempo5.30 h tot. (4.15 h la via)Dislivello370 m (la via: 250 m
Località di PartenzaOltra, frazione di Dro (TN)Quota partenza e arrivo130 m - 480m
Difficoltà globaleTD-Difficoltà tecnicaTratto di VI (A0), qualche passaggio di VI-.
ChiodaturaOttima e presente nelle difficoltà: soste attrezzate, spit e clessidre con cordinoMaterialeMateriale d’arrampicata. 10 rinvii, scelta di cordini, protezioni veloci quasi superflue
Tipologia arrampicataDiedri e placche lavorateRocciaCalcare generalmente ottimo, qualche tratto da controllare sui tiri più facili
SegnaviaQualche freccia lungo la viaLibro di vettaNo (o in ogni caso ce lo siamo perso!)
Punti d’appoggioA DroAcquaNo
Cartografia utilizzata-Bibliografia utilizzataRelazione Sass Baloss
Giudizio100100100ConsigliataSì, un po' discontinua ma bell'arrampicata

INDICAZIONI STRADALI

Uscire dall’Autostrada del Brennero a Rovereto Sud, e seguire le indicazioni per Arco, e una volta in valle del Sarca per Trento e Dro. Parcheggiare in paese, nei pressi del ponte sul fiume Sarca.

AVVICINAMENTO

Appena superato il ponte, imboccare un’evidente sterrata a sinistra, che si segue per circa 200 metri, finché sulla destra si stacca un sentierino (scritta su un sasso Arrampicata). Ripida salita nel bosco fino alla base delle pareti, dove si ignorano i primi due bivi (Via per Marco Simoni e Pilastro dell’Indria). Poco dopo si sale a destra (due scritte “Le scalette dell’Indria” sui sassi) raggiungendo l’attacco; nome alla base.

RELAZIONE

1° tiro: superare sulla destra un muretto verticale (due clessidre, IV), dunque rimontare il successivo spigolino (IV, clessidra) e proseguire più facilmente fino alla sosta (25 m, 4 clessidre).

2° tiro: dalla sosta a destra (IV, clessidra), poi dritto per facili saltini (III) fino alla base di una grande fessura. 30 m, 5 clessidre

3° tiro: traversare delicatamente a sinistra per affrontare la bella fessura, verticale ma ben ammanigliata (VI/A0), appena possibile traversare a sinistra (chiodo) raggiungendo più facilmente (III) la sosta (20 m, 4 spit (di cui due con cordone) e 1 chiodo).

4° tiro: dritto per il saltino sopra la sosta (IV+, chiodo), poi lungo il successivo canale (rocce rotte e un po’ sporche, cordone su pianta). Puntare a sinistra a una placca liscia, che si supera in aderenza proseguendo poi per un diedro inclinato (VI-, 2 spit). Si prosegue lungo il diedro via via più facile (IV) fino al terrazzo con la sosta (45 m, 3 spit (due con cordone), 1 chiodo, 2 clessidre). Tiro ulteriormente proteggibile con un paio di friend medio/piccoli.

5° tiro: appena sopra la sosta si affronta un traverso a destra, all’inizio delicato (VI-, spit), poi più appigliato. Si continua a traversare sotto un tettino (V+, spit e clessidra) dunque si imbocca un diedro (V) che permette di uscire su terreno più facile. Si superano un paio di facili saltini a destra (clessidre) e raggiunto un comodo boschetto si sosta su una pianta con cordone (45 m, 4 spit, un chiodo, 3 clessidre).

6° tiro: breve tiro di raccordo: traversare a destra (II)  fino alla sosta attrezzata su due clessidre (15 m, 2 clessidre).

7° tiro: continuare a traversare qualche metro dunque affrontare la placca soprastante, ben lavorata e godibilissima (IV, chiodo e clessidra); guadagnare con un passo atletico uno spigolino verticale (V, spit) dunque seguire i successivi risalti più facili fino alla sosta su clessidre (30 m, 1 spit, 1 chiodo, 2 clessidre).

8° tiro: puntare a un risalto in mezzo al bosco leggermente a destra della sosta, che si affronta mantenendosene sullo spigolo (IV+, due spit). Proseguire su terreno abbattuto cercando la linea di salita migliore (III, 1 spit) fino alla sosta, alla base di un diedro inclinato. Roccia da controllare (30 m, 3 spit).

9° tiro: verticalmente sopra la sosta per paretina ben appigliata (V, chiodo), quindi piegare a sinistra imboccando l’evidente diedro (IV+, due clessidre), sosta su terrazzino (20 m, 1 spit, 2 clessidre).

10° tiro: proseguire lungo il bel diedro sostenuto, con roccia giallognola che offre appigli un po’ meno generosi rispetto a prima (VI-, ben protetto). Agguantata una bella lama, si traversa a sinistra (IV+) uscendo dalle difficoltà. Sosta su terrazzino esposto con pianta (25 m, 2 spit (uno con cordone), 2 chiodi, 1 clessidra).

11° tiro: salire nel camino a sinistra della sosta (IV+) dunque spostarsi sulla placca adiacente con bel passo esposto (V+, spit). Proseguire a destra su terreno più facile, superando un paio di saltini (IV, clessidre) fino al termine della via, sosta su pianta (35 m, 1 spit, 2/3 clessidre).

DISCESA

Seguire la traccia verso destra che costeggia tutto il bordo superiore delle Coste dell’Anglone fino a incrociare un sentiero Cai. Lo si percorre sempre in traverso fino a incrociare dopo circa 20 minuti il Sentiero delle Cavre, che ripidamente (attenzione all’unto!), con gradini intagliati nella roccia e qualche tratto attrezzato col cavo, riconduce a valle in mezzora scarsa. Presso una maestà si imbocca la mulattiera che va a destra e in breve riconduce in paese a Dro.

OSSERVAZIONI

Salita che si apprezza soprattutto per la roccia, che cambia nel corso della via restando sempre di ottima qualità. L’arrampicata varia e le protezioni vicine nelle difficoltà ne fanno una via molto frequentata. Attenzione alla caduta di sassi!

RELAZIONE PDF

 

 

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Avvicinamento dal campo sportivo di Oltra

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Terzo tiro, bella fessura verticale

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Decimo tiro

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Undicesimo tiro: il camino

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Splendido diedro del decimo tiro

Our Rating

Salita8.5
Ambiente7.5
Arrampicata9
Roccia9
Avvicinamento9
8.6
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Scritto da

Montagnatore

LUCA CASTELLANI: Salgo dunque sono Sono nato nel 1989 a Parma, in mezzo alla pianura e da 9 anni ci lavoro come falegname nella ditta di famiglia. Quasi tutto il mio tempo libero lo trascorro in montagna o dovunque trovi un minimo di pendenza. Salgo e scendo con diversi mezzi, qualche volta contemporaneamente: a piedi, con gli sci, le piccozze, la mountain bike… l’attività che prediligo è però l’arrampicata su roccia.  Laureato in Lettere, ho sempre amato scrivere e lo facevo anche prima di cominciare ad arrampicare. Nel 2013 ho creato il blog Montagnatore, dove ho raccolto foto e racconti delle mie escursioni; poi dal 2016 ho iniziato a collaborare con Federico al sito Redclimber scrivendo relazioni e racconti di arrampicate, recensioni di libri di montagna, interviste, approfondimenti su temi di attualità legati alla montagna. Come nel mio lavoro costruisco mobili su misura ogni volta diversi, che poi i clienti riempiranno con i loro vestiti o libri o suppellettili... così su Redclimber intendo creare relazioni precise e accurate, che non siano un prodotto pre-confezionato e sempre uguale, ma uno spunto da cui partire per vivere la propria avventura unica e irripetibile. 

2 comments

  1. Luigi 4 Novembre, 2016 at 09:46 Rispondi

    Bella via, fatta mi pare verso giugno. Ma vi consiglio caldamente le due vie adiacenti: Il canto dell’Indria (VI+ molto sostenuto) e Il profondo rispetto dell’Indria, un po’ più semplice ma anch’essa non banale. Compliementi per le relazioni, sempre ben documentate e precise! Ciao!

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