Sperone Centrale del Braiola – Lichenomania: un “vione” in Appennino

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Bastionata-del-Braiola-Sperone-Centrale

La Bastionata del Braiola è un angolo nascosto dell’Appennino. Il versante sud occidentale di questa montagna è costituito da una spettacolare sequenza di imponenti salti rocciosi. L’ambiente è selvaggio e severo. Attualmente sono state tracciate 4 vie (lo Sperone Sinistro (400 m V+), Macigno Paradise (300 m V+), lo Sperone Centrale o Lichenomania (700 m VI-) e Macigno Codigno (V+ e A0) ), ma lo spazio per nuove salite è ancora tanto. Lo Sperone Centrale sorge al centro del settore ed è la più maestosa delle creste rocciose di questo versante. Il settore è stato sicuramente battuto da alpinisti del luogo ma manca qualsiasi tipo di informazione e documentazione. La via, ribattezzata Lichenomania sale interamente lo sperone seguendo la via più logica, quasi sempre lungo il filo di cresta. La via conta complessivamente 18 tiri, straordinariamente lunga se presa nel conteso dell’Appennino Settentrionale. La via alterna tratti di arrampicata, spesso non banale, a tratti erbosi che però non disturbano più di tanto. La roccia è il macigno classico dell’appennino globalmente sufficiente, con tratti molto belli alternati però anche a tratti lichenosi con aderenza pessima. Inoltre anche se globalmente la roccia è solida bisogna prestare sempre molto attenzione in particolare nel quinto tiro. La via NON è attrezzata, solo nella prima parte del primo tiro la via segue una fila di vecchi spit (di ignoti) . Lungo il resto dell’itinerario abbiamo lasciato 3 chiodi, uno nel secondo tiro (passo di VI-) e due nel quattordicesimo tiro (tratto verticale V e V+). Per il resto occorre integrare interamente comprese le soste (spesso su spuntone) con una serie integrale di friend e una scelta di dadi e chiodi.

Prima salita: Primo tiro ignoti. Lo sperone A. Piazza e F. Rossetti in due giornate successive, il 4 luglio e il 19 settembre 2013. Utilizzati 5/6 chiodi (lasciati 3) e protezioni veloci.

BASTIONATA DEL BRAIOLA (1600 m) – SPERONE CENTRALE (LICHENOMANIA)

Bastionata del Braiola - Macigno Codigno

Le vie della Bastionata del Braiola (foto Alberto Cozzi)

INFO TECNICHE
Data Uscita5 luglio e 19 settembre 2013CompagniAlberto Piazza
ItinerarioSalita allo Sperone Centrale della bastiona del Braiola – Via LichenomaniaZona MontuosaAppennino Settentrionale
Tempo10/11 h (8/9 h la via)Dislivello600 m (400 m la via)
Località di PartenzaRifugio Mattei (MS)Quota partenza e arrivo1149 m - 1600 m circa (la via: sviluppo circa 700 m)
Difficoltà globaleD+ Difficoltà tecnicaPasso di VI- e 3/4 passi di V+, numerosi tratti di IV con passi di IV+, V- e V, spesso III
Chiodatura3 chiodi sparsi nei tiriMaterialeMateriale d’arrampicata – serie integrale di friend, dadi, chiodi e martello
Tipologia arrampicataVaria, per lo più diedri e placchette lavorate.RocciaMacigno globalmente sufficiente. Roccia molto lichenosa sopratutto nella parte alta. Qualche tratto instabile nella parte bassa.
SegnaviaSentiero CAI 128 e tracceLibro di vettaNo
Punti d’appoggioRifugio Mattei (non gestito)AcquaFontana all’imbocco della strada per il Rif. Mattei
Cartografia utilizzataLe valli del Cedra e del Parma – Parco dei 100 laghi 1:25000Bibliografia utilizzata-
Giudizio100100100ConsigliataSi. Per alpinisti sinceramente appassionati dell'Appennino. Di sicura soddisfazione.

INDICAZIONI STRADALI

Dall’uscita A15 di Pontremoli si seguono le indicazioni per Filattiera. Qualche chilometro prima del paese si prende a sinistra, indicazioni SerravallePrati di Logarghena. Si sale per stradina superando il paesino di Serravalle e seguendo le indicazioni per i Prati di Logarghena. Nei pressi di un agriturismo la strada diventa sterrata e si prosegue per alcuni chilometri fino a un “passo” con fontana. Si prende a destra su strada sempre sterrata, a tratti molto sconnessa (impraticabile con macchine basse), e si raggiunge il Rifugio Mattei  dove si lascia la macchina nello spiazzo. Può convenire lasciare la macchina al bivio (fontana) e salire a piedi (0.30 h).

AVVICINAMENTO

A piedi si segue la carrareccia nella faggeta (Sentiero CAI 128). Oltrepassato un valico, si scende leggermente nella Val Caprio per poi risalire ad una sella, il Portile (1173 m – 0,20 h) che separa il Monte Logarghena dalla cresta del Braiola. Si segue il sentiero verso il Monte Braiola per una cinquantina di metri fino a una carbonaia. Si abbandona il sentiero e si procede a mezzacosta a destra (verso N/NE) per tracce di animali nel bosco (ometti e bolli rossi). Si attraversa un rio e si continua a mezzacosta fino alla base dello Sperone Sinistro (scritte su sasso), si attraversa un canalone incassato e si continua a traversare per prati e boschetti puntanto alla base dello sperone contro il cielo. Nell’ultimo tratto bisogna risalire il ripido pendio erboso fino alla base della parete in una sorta di anfiteatro. L’attacco è in corrispondenza di una paretina nerastra, sosta vecchia su due spit e cordone (0.50 h).

 

 



Bastionata del Braiola - Sperone Centrale

Panoramica lungo la via, a sinistra un tratto dello sperone

RELAZIONE

1° tiro: dalla sosta (spit, chiodo uniti da cordone) si sale la paretina nerastra, placca con bell’arrampicata (IV+). Superato lo spit con anello di calata si sale su roccia non ottima ma più facile fino all’inizio di un canale erboso. Si attraversa il canale e si risale lo speroncino non facilmente proteggibile (III/III+). Al termine dello sperone si sale il canale molto erboso fino alla base della parete verticale e si sosta su chiodo (50 m – 2 chiodi e 2 spit).

2° tiro: tiro bello e impegnativo. Si sale verticalmente alla sosta (IV+), poi si procede verticalmente spostandosi leggermente verso destra lungo un diedro con fessure, passo non banale (V+) ma proteggibile quindi, dove il diedro si fa strapiombante, si esce verso sinistra (chiodo poco sicuro, VI-). Si arriva quindi in cresta dove si sosta su arbusto (30 m – 1 chiodo).

3° tiro: tiro di collegamento su erba con qualche breve e facile saltino (II/III-). Sosta su arbusto (50 m).

4° tiro: inizialmente si supera un saltino (III), poi su erba fino alla base di uno spigolo. Sosta su spuntone (50 m ??).

5° tiro: si aggira la base dello spigolo sulla destra su percorso non obbligato e su terreno non molto bello. Quindi si può seguire direttamente lo spigolo che inizialmente ha roccia instabile ma poi migliora (V-/IV+); in alternativa si sale per il diedro in un misto erba terra (delicato) e si prende lo spigolo dove diventa più facile. Si supera poi una placchetta (V) e si sosta su spuntone (30 m).

6° tiro: si sale oltre la sosta (IV) poi più facile, quindi si cammina fino alla base di un successivo salto che si sale per fessure (III+) e si sosta su spuntone (50 m ??).

7° tiro: si cammina su erba fino alla base del salto che si sale verso destra per placche e seguendo lo spigolo (difficile da proteggere). Nella parte terminale ci si sposta a destra evitando le placche lisce fino alla fine del salto, quindi si segue la cresta fino alla sosta su spuntone (60 m).

8° tiro: si sale lungo la cresta per placchette (III), quindi si cammina fino al salto successivo che si prende a sinistra. Si sale per poi traversare decisamente verso destra (III+) fino a sormontare la parete e si sosta su spuntone (55 m).

9° tiro: si sale a destra dello spigolo verso l’alberello (IV) che si supera a destra per poi salire fino a una cengetta. Si traversa verso sinistra sulla piccola cengia erbosa superando un’invitante paretina e sostando su arbusti (35 m).

10° tiro: si sale verticalmente alla sosta fino ad un altro alberello, quindi si prende una bella lama (passo di V) che si segue. Si sale quindi traversando a sinistra per placca gradinata non proteggibile, poi fino alla sommità per rocce lichenose (III). Sosta su comodo terrazzino (35 m ??).

11° tiro: si sale l’evidente diedro con passi tecnici (IV+) con brutta aderenza su licheni gialli, poi più facile (III+) fino a un terrazzino dove si sosta (10 m).

12° tiro: si sale il diedro erboso, quindi si traversa a destra per placca (IV) verso lo spigolo che si sale seguendo il filo (II) fino alla fine del salto dove si sosta (20 m).

13° tiro: si cammina su erba superando facili roccette, quindi si prende direttamente un salto verticale su belle prese, passo atletico (IV+, spettacolare clessidra), poi verso fessure che si salgono con un passo di non facile lettura (V), quindi si esce direttamente e si sosta alla base di una paretina a tetti (30 m).

14° tiro: dalla sosta si sale verticalmente con bell’arrampicata su roccia lavorata (IV+ sostenuto e passo di V, chiodo). Si prosegue verso il diedro che si supera con un passo non banale su piccole lame (V+, chiodo) e si sosta in una nicchia dopo una placca-rampa trasversale (20 m – 2 chiodi).

15° tiro: dalla sosta ci si sposta a destra con passo non facile ed esposto (V), poi aiutandosi con lo spigolo si sale nel diedro (IV-) e si prendono belle fessure (III+). Poi più facile fino al termine del salto, sosta su spuntone (30 m).

16° – 17° – 18° tiro: si segue la bella cresta erbosa con qualche facile roccetta fino al suo termine (125 m).

DISCESA

Dalla sommità si sale per prati fino a riconquistare il sentiero CAI 130. Si segue il ripido sentiero in discesa, non molto evidente ma ben segnato fino alla sella. Da qui su carraia già percorsa all’andata si raggiunge il Rifugio Mattei (1.15 h).

OSSERVAZIONI

Salita alpinistica che come sviluppo, continuità e severità dell’ambiente trova pochi simili nell’ambito dell’Appennino Settentrionale. La via è fattibile in giornata e attende ancora la prima ripetizione nonché salita in giornata.

E’ possibile uscire dopo il decimo tiro percorrendo una cengia erbosa verso destra e quindi risalendo un ripido canale fino alla sommità. Altre vie di fuga sono probabilmente possibili ma non verificate. Una ritirata in caso di brutto tempo risulta problematica per la conformazione del versante.

Stiamo ancora cercando i chiodatori del primo tiro.

I gradi sono da verificare e confermare!

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Our Rating

Salita8.5
Ambiente9
Roccia7
Arrampicata7.5
Vione Appenninico
8
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Scritto da

REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

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