La leggenda vuole che il Diavolo, salito per tentare un eremita nascosto fra queste montagne, fu spaventato dalla vista di una croce, e fuggì con lunghi salti attraverso la valle del Baganza: così i nostri antenati si spiegarono l’origine e diedero il nome il nome ai Salti del Diavolo, torrioni dalle forme bizzarre e imponenti che spiccano sul paesaggio dolce e boscoso circostante.
Si tratta di una formazione rocciosa di origine estranea rispetto al resto dell’Appennino: arenarie e conglomerati che affiorano sporadicamente lungo tutta la fascia collinare dell’Emilia, fino al Monferrato. Se le strutture più curiose si trovano nella val Baganza, il torrione più grande è senza dubbio la Chiastra di San Benedetto, nei pressi di Cassio. Qui sono state attrezzate a partire dagli anni 80 alcuni tiri su roccia molto particolare, ricca di buchi più o meno grandi.
Big Jim è l’unica via che permette di accedere al cucuzzolo della Chiastra, quindi scherzosamente si potrebbe definire la “via normale”… ed è una normale di 6a! Chi è abituato alla roccia pulita storcerà subito il naso… non abbiamo un’Aguglia di Goloridzè sotto Berceto. Questa arenaria è molto sdrucciolevole, anche se gli appigli buoni non mancano e gli spit sono vicini. Il primo tiro è oggettivamente bello, e l’arrivo alla vetta lungo lo spigolo affilato è uno dei passaggi più fotogenici dell’Appennino!
Prima salita: probabilmente Stefano Bottarelli, fine anni ’80
CHIASTRA DI SAN BENEDETTO (825 m) – VIA BIG JIM

La Chiastra di San Benedetto
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 25 maggio 2017 | Compagni | Federico Rossetti, Luca Castellani |
Settore | Chiastra di San Benedetto | Itinerario - Via | Big Jim |
Esposizione | N | Periodo consigliato | Aprile - Novembre |
Tempo | 2 h (1 h la via) | Sviluppo | 70 m |
Difficoltà | D+, I/S1, 6a | Chiodatura | Ottima a spit (da falesia) |
Tipologia arrampicata | Placca diedro e spigolo | Roccia | Arenaria a buchi e conglomerato, piuttosto sporca |
Materiale | Da falesia (12 rinvii), più il materiale per corda doppia | Bibliografia | A. Rampini, Arrampicaparma |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Sì, breve ma varia e con un finale molto fotogenico! |

INDICAZIONI STRADALI
Da Fornovo percorrere la SS62 della Cisa fino a raggiungere Cassio; voltare a destra (indicazioni Selva Grossa): la Chiastra di San Benedetto compare subito sulla destra tra il bosco. Si può parcheggiare in paese, oppure subito a lato della strada.
AVVICINAMENTO
Imboccare una sterrata nei pressi di una stalla, in direzione dei salti; a un bivio tenere la destra in leggera salita, dunque a un nuovo bivio (segnale pericolo crolli) scendere a sinistra su sentiero. Poco dopo, raggiunti alcuni grandi sassi cascati dalla struttura, si imbocca un sentierino un po’ sporco che conduce alla base della falesia. La via attacca poco oltre al grande strapiombo: sulla sinistra c’è un tiro di 6b+ che supera uno strapiombino con poi una placca liscia, mentre Big Jim segue il vago diedro).
RELAZIONE
1° tiro: superare un piccolo strapiombo, dunque proseguire per bella placca a buchi e liste puntando a un vago diedro liscio; salirlo sfruttando le buone prese sulla destra fino a uscire sulla forcelletta. 2 soste con catena, meglio utilizzare quella a sinistra (25 m, 6a).
2° tiro: salire la fessura sulla sinistra, sporca ma bella con passo di decisione. Sosta su un’altra forcelletta (12 m, 6a).
3° tiro: proseguire sullo spigolo finale, affilato ed esposto, con roccia molto delicata (spit comunque vicini!). Sosta molto articolata sul cucuzzolo (20 m, I/III, qualche metro di 4c).
DISCESA
Con due doppie. Dalla sosta scendere con una prima doppia da 30 m verso la base della falesia (attenzione, scaglie pericolanti nel primo tratto). Obliquare molto a destra faccia a monte fino a un albero con vari cordini; poco oltre si trova un’altra buona sosta a spit. Da qui un’altra calata da 30 m permette di raggiungere la base proprio sotto il grande strapiombo.
OSSERVAZIONI
Oggi la piccola falesia dei Salti del Diavolo è frequentata molto saltuariamente, nonostante sia tutto sommato vicina a Parma. Una frana sullo spigolo sud della Chiastra (dove saliva un tiro storico), la vegetazione rigogliosa, la natura un po’ sabbiosa di questa arenaria, alimentano e sono alimentate dall’abbandono del sito.
E’ davvero un peccato, perché l’attrezzatura è ancora nuova, il luogo fresco, appartato e facile da raggiungere. L’arrampicata risulta un po’ un misto fra quella sul macigno del crinale parmense e sull’arenaria di Bismantova, con la parte finale (l’ultimo tiro di Big Jim) su tipico conglomerato. Insomma un bel viaggetto nell’arco di soli tre tiri a 45 minuti dalla città!
RELAZIONE PDF


Primo tiro

Secondo tiro

Espressioni da conglomerato sull’ultimo tiro
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