La Rocca del Prete è forse la parete più interessante dell’Appennino Ligure. “Scoperta” dal grande esploratore dell’Appennino Euro Montagna, che nel 1960 ne salì lo Spigolo Nord, in seguito la Rocca è stata valorizzata soprattutto dagli alpinisti piacentini; oggi presenta una ricca serie di possibilità, sia su roccia sia su ghiaccio e misto. Le vie, lunghe anche oltre i 200 metri, sono in genere ben protette a spit, ma non mancano salite più d’avventura.
La combinazione Diedro Barbara + Doppio Rhum è uno degli itinerari più frequentati – relativamente! – e presenta un’arrampicata divertente su roccia salda e ben appigliata: si tratta di ofioliti, simili ora al calcare ora all’arenaria macigno. La titanica opera di pulizia degli apritori si riconosce non appena ci si sposta dalla linea di salita, e la roccia diventa pessima e fragile. Avvicinamento e rientro veloci, ambiente di montagna, varietà dei passaggi la rendono una combinazione decisamente consigliabile.
Prima salita: L. Calderone, C. Peveri, 1985 (Diedro Barbara), 1987 (Doppio Rhu
ROCCA DEL PRETE (1666 m) – DIEDRO BARBARA + DOPPIO RHUM

La Rocca del Prete
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 22 luglio 2017 | Compagni | Mario Brunelli, Luca Castellani |
Settore | Rocca del Prete, Torrione Candela | Itinerario - Via | Diedro Barbara + Doppio Rhum |
Esposizione | Ovest | Periodo consigliato | Da maggio a novembre. D'estate al pomeriggio può fare molto caldo. Evitare dopo periodi piovosi. |
Tempo | 3 h | Sviluppo | 180 m |
Difficoltà | Max 5c, passo 6a (A0) | Chiodatura | Soste su due fittoni da collegare; spit e piastrine un po' vecchie presenti in abbondanza lungo i tiri. |
Tipologia arrampicata | Diedri, camino, placca | Roccia | Ofiolite, ottima lungo la linea |
Materiale | 12 rinvii, cordini | Bibliografia | Eugenio Pinotti, AEMILIA, Arrampicate su roccia e ghiaccio nella provincia di Piacenza |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Sì! Bell'arrampicata, varia e spesso esposta |

INDICAZIONI STRADALI
Salire da Santo Stefano d’Aveto o da Bedonia al Passo del Tomarlo. Parcheggiare circa 1 km sotto il passo (versante ligure), nel primo spiazzo asfaltato che si incontra. In alternativa si può parcheggiare anche un paio di km più giù, raggiungendo lo stesso sentiero.
AVVICINAMENTO
Seguire l’ampia sterrata che si inoltra pianeggiante nel bosco (indicazioni Rocca d’Aveto) e ignorare due bivi a destra. In vista delle pareti, abbandonare la sterrata per seguire i segnavia CAI su un ampio sentiero a destra. Raggiunto un grande masso con vecchi cartelli, si seguono in salita i bolli gialli (indicazioni Candela), tenendo la sinistra nei due bivi successivi.
Dopo un traverso su ghiaione, si raggiunge un pulpito panoramico alla base del torrione della Candela, riconoscibile per la fessura che lo segna al centro. Seguire il ripido canale erboso stando sul suo lato destro, e fare sosta su due ferle resinate sotto al primo salto ripido.


Il pulpito panoramico ai piedi della Candela

Sul primo tiro di Doppio Rhum

RELAZIONE
Diedro Barbara
1° tiro: proseguire nel canale disturbato dalla vegetazione fino a un saltino più ripido con roccia delicata. Sostare poco dopo su un terrazzo erboso su 2 ferle (30 m, II e IV-, 2 spit).
2° tiro: traversare un paio di metri a sinistra e imboccare un diedro/camino, via via più ripido, che esce in un comodo antro alla base della parete principale. Ignorare la sosta con anellone a destra, attrezzare quella con due ferle alla base del diedro spittato (25 metri, III e IV, 4 spit).
3° tiro: salire il bel diedro un po’ strapiombante con arrampicata fisica; gli appigli sono ottimi a patto di non abbandonare il diedro, nemmeno alla fine! Ignorare una prima sosta di calata a spit, attrezzare quella più comoda ai piedi del camino finale (25 metri, V+ sostenuto, passo di VI, 8 spit).
4° tiro: risalire dritti su per il camino, inizialmente liscio poi via via più facile. Sostare in cima al caratteristico masso incastrato che lo chiude, cavi di ferro e maglia rapida (15 m, IV e III, 3 spit).
A questo punto il Diedro Barbara è finito, e ci troviamo letteralmente sospesi fra la vetta della Candela e la cengia obliqua che taglia la parete principale. Salendo con pochi passi sulla piccola cima, si riconosce subito la linea di fessure seguita da Doppio Rhum.
Per raggiungerla conviene compiere un tiro di collegamento, traversando sull’erba fino alla base della parete (sosta a spit e maglia rapida); farsi calare o scendere con cautela sul ripidissimo pendio erboso, senza fidarsi delle rocce traballanti di fianco alla cengia. Dopo una placchetta e una seconda sosta di calata, si raggiunge il comodo terrazzo da cui attacca la seconda via (2 ferle resinate e 2 spit).
Doppio Rhum
1° tiro: affrontare il bel diedrone sopra la sosta, all’inizio verticale poi tendente a sinistra. Sempre tenendo l’ottima lama, con passaggi in piena esposizione, si raggiunge la sosta alla base di un pilastro (30 m, V e IV+).
2° tiro: rimontare l’ostico pilastrino, poi più facilmente lungo il diedro fino a una cengetta erbosa. Risalire la placca verticale a tacche seguendo i numerosi spit (azzerabile) e uscire delicatamente su un altro terrazzino erboso. Traversare un paio di metri a sinistra e sostare ai piedi di una fessura (25 m, V+ e VI, 10 spit).
3° tiro: con un passo di aderenza superare la fessura svasa e rimontare l’ultimo pilastrino fino al prato all’orlo del precipizio. Sostare su faggio (20 m, 7 di arrampicata, passo V+ poi IV, 2 spit).
DISCESA
Risalire il bosco a destra per pochi minuti fino a intercettare un sentiero CAI; seguirlo a sinistra, prima pianeggiante poi in ripida discesa, fino a incontrare la sterrata percorsa all’andata.
Volendo tornare all’attacco della via, può risultare più comodo scendere con quattro doppie da 20 metri lungo il caminone centrale, l’ampia spaccatura appena a destra dello spigolo finale. Lo si raggiunge costeggiando il bordo superiore della parete fino a un’evidente rientranza.
OSSERVAZIONI
Combinazione varia e divertente, con uno sviluppo considerevole per gli standard appenninici! Il tiro chiave è il terzo del Diedro Barbara, che vista l’esposizione risulta spesso umido anche quando il resto della parete è cotto dal sole pomeridiano; un’alternativa può essere la Fessura Pagani (6a), che affronta al centro la Candela e si imbocca mantenendo la sinistra dalla seconda sosta.
La salita si può abbinare a un’altra via della Rocca del Prete (si citano la Via di Paolo, la Giovanni Cordani, lo Spigolo nord); oppure, volendo dare alla giornata un tono da arrampica-escursione, si può raggiungere la vetta del monte Maggiorasca (la più alta dell’Appennino Ligure) con una delle brevi vie sulla solare parete sud ovest. Calcolare mezz’oretta di ripido sentiero nel bosco fino all’attacco delle vie.
RELAZIONE PDF


Diedro Barbara, terzo tiro

Diedro Barbara, quarto tiro: il camino
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