La Punta Buffanaro è una pronunciata vetta del tratto di crinale appenninico tra i passi del Lagastrello e del Cerreto, già ben visibile salendo dalla Val d‘Enza. Il versante Nord è costituito da un sistema di placconate, molto evidenti anche da grande distanza, che si alternano a ripidi canaloni e pietraie. Lungo le placche sono state tracciate alcune vie di arrampicata estive: la “Via del Chiodo Fisso” di Montipò e Pezzi alle placche basse e la Via “Diretta Nord” di Piazza e Rossetti e la via “Ti vedo tentennare” di Simonini e Monduzzi alle placche alte. Non si hanno notizie di salite delle placche mediane. In inverno l’intero versante, placche comprese, è ricoperto da uno strato di neve e ghiaccio. La classica salita è il Canalone Nord che sale alla base delle placche alte (45° PD+ da GMI). Altri itinerari meno logici sono possibili lungo i pendii che salgono direttamente dalla radura dei Ghiaccioni. La via Ti vedo Tentennare sale per un evidente diedro canale (chiodo alla base) che si conclude sullo sperone nord per una serie di placche di II e III grado.
Prima salita: G. Simonini e T. Monduzzi
PUNTA BUFFANARO (1878 m) – TI VEDO TENTENNARE



INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 10 ottobre 2010 | Compagni | Alberto Piazza |
Itinerario | Via Ti Vedo Tentennare | Zona Montuosa | Appennino Settentrionale |
Tempo e distanza | 6.30 h (2/3 h la via) | Dislivello | 900 m |
Località di Partenza | Succiso Nuovo (RE) | Quota partenza e arrivo | 988 m - 1878 m |
Difficoltà globale | PD+ | Difficoltà tecnica | III° |
Chiodatura | A chiodi | Materiale | Attrezzatura da arrampicata, qualche chiodo e protezione veloce (1 mezza corda può risultare sufficiente) |
Tipologia arrampicata | Placche e cresta | Roccia | Arenaria macigno sufficiente |
Segnavia | Sentiero CAI 653, 00 | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Bivacco Ghiaccioni | Acqua | Fontana alla partenza |
Cartografia utilizzata | Carta escursionistica - L'Appennino Reggiano (foglio 2) | Bibliografia utilizzata | Relazione dei primi salitori |
Giudizio | ![]() ![]() | Consigliata | Ni. Per alpinisti appassionati dell'Appennino!! |

INDICAZIONI STRADALI
Si raggiunge l’abitato di Succiso Nuovo nell’Appennino reggiano e si lascia la macchina lungo la strada nei pressi della chiesa (fontana).
AVVICINAMENTO
Si prende l’evidente carraia, segnavia 673, che conduce alla radura dei Ghiaccioni (1400 – 1 h), da qui si segue il sentiero 673 A per il lago di Monte Acuto e il Rifugio Città di Sarzana che si abbandona presto in corrispondenza del primo rio. Si sale seguendo prima il rio, poi per ripide pietraie incontrando tracce di sentiero e tenendo sempre la verticale verso la base della parete. La via inizia in corrispondenza di un evidente muro sulla destra, 1 chiodo (2 h).
RELAZIONE DEI PRIMI SALITORI
1° tiro (30 m, III). Sosta s1 (2 chiodi). Si sale lungo la linea di massima pendenza (40/45°) tenendosi verso destra, appena a sinistra di un evidente muro rotto di roccia alto 3/5 m che si costeggia. Buone possibilità di protezione sul muro, mentre il terreno di salita (attenzione!) presenta numerose pietre instabili nonostante i nostri tentativi di disgaggio.
2° tiro (40 m, III). Sosta s2 (2 chiodi). Si continua costeggiando il muro (40/45°), sempre con buone possibilità di protezioni, ancora pietre instabili.
3° tiro (40 m, III). Sosta s3 su (spuntone e cordino in corrispondenza del termine del muro). Si continua a costeggiare il muro (40/45°), sempre con buone possibilità di protezione, ancora pietre instabili. Uscita delicata prima su roccia e poi su erba, con pendenza più elevata e senza possibilità di protezione (attenzione!).
4° tiro (55 m, I). Sosta s4 su masso (2 chiodi). A partire da questo tiro si sale con le scarpe da avvicinamento seguendo uno spigolo su terreno prevelentamente erboso con occasionali possibilità di protezione su roccia affiorante salida (35°).
5° tiro (60 m, II). Sosta s5 su masso (2 chiodi). Continua la salita sullo spigolo prevalentemente erboso (35°), con qualche roccetta affiorante che offre la possibilità di installare eventuali protezioni.
6° tiro (60 m, II). Sosta s6 su masso (2 chiodi). Come il tiro precedente.
7° tiro (60 m, I). Sosta s7 sulla cresta sommitale (2 chiodi). Si devia progressivamente verso sinistra abbandonando lo spigolo per evitare una enorme crepa nella roccia, pervenendo quindi alla cresta principale. Pendenza ancora minore (poco sopra i 30°) su un’ottima lastra di macigno, solida e lavorata. Qualche possibilità di protezione, peraltro generalmente non necessaria.
8° tiro (70 m, 0). Si procede senza difficoltà sulla facile cresta in falsopiano fino ad arrivare alla vetta erbosa.
DISCESA
Per il crinale 00 verso il Monte Acuto, poi verso il Rifugio Sarzana, quindi per i Ghiaccioni e per il medesimo sentiero dell’andata si giunge a Succiso (1,30 h). E’ possibile anche scendere seguendo il crinale verso Est verso il Monte Alto con percorso più lungo e tratti attrezzati.
OSSERVAZIONI
La relazione è quella dei primi salitori (ora non più disponibile sul web).
La via non oppone difficoltà particolari e può essere considerata come un primo approccio alpinistico su difficoltà elementari. Più interessante è invece la salita in contesto invernale (salita invernale by Alpinisti del Lambrusco).

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