Pietra Perduca, via Grisù. Una piccola Meteora sulle colline piacentine

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Pietra Perduca - Via Grisù

Risalendo la bassa Val Trebbia è impossibile non notare un montagnone roccioso sul lato opposto della valle: è la Pietra Parcellara, affioramento di roccia ofiolitica che spicca nel paesaggio dolce delle colline. La sua sorellina, non visibile dalla valle, si chiama Pietra Perduca: decisamente più piccola e bassa, vanta però versanti più ripidi, a tratti strapiombanti, ed è sormontata da una caratteristica chiesetta che non si capisce come faccia a rimanere in piedi!

Sulle pareti della Pietra Perduca sono state attrezzate recentemente alcune vie sportive, in genere facili, che permettono un’arrampicata caratteristica su roccia simil-conglomerato. Lo spigolo Sud è la linea più evidente ed estetica, ed è seguito fedelmente dai fittoni resinati della via Grisù. Le difficoltà sono concentrate sul secondo tiro (tratto di 5b) ma la roccia, seppur ripulita, richiede continuamente attenzione, anche sul facile. Via consigliabile ai principianti per prendere confidenza con quest’arrampicata molto particolare e didattica.

Prima salita: –

PIETRA PERDUCA (548 m) – VIA GRISU’

Pietra Perduca - Via Grisù

La bella Pietra Perduca

INFO TECNICHE
Data Uscita27 Marzo 2017CompagniLuca Castellani, Federico Rossetti
SettorePietra PerducaItinerario - ViaSpigolo Sud o Via Grisù
EsposizioneSudPeridio consigliatoMezze stagioni
Tempo1,30 h (0.15 h avvicinamento, 1 h circa la via, 20 minuti scarsi la discesa)Sviluppo100 m circa
DifficoltàI/S1, AD+, tiro di 5b, il resto più facileChiodaturaOttima a fittoni molto vicini
Tipologia arrampicataSpigolo/cresta, placcaRocciaOfiolite, molto simile al conglomerato
MaterialeDa arrampicata, 10/12 rinviiBibliografia utilizzataSito LaCavallerizza.info
Giudizio100100ConsigliataSì, il luogo merita una visita e la linea è simpatica!

INDICAZIONI STRADALI

Dalla SS 45 della Val Trebbia, appena dopo il paese di Perino, si svolta a destra (indicazioni Donceto). Superato il ponte, tenere la destra e attraversare in ripida salita il paese; a un successivo bivio tenere la destra (indicazioni Montà). Parcheggiare presso il gruppetto di case, in vista della Pietra Perduca.

AVVICINAMENTO

Imboccare una sterrata a mezza costa sulla sinistra, e appena dopo una capanna con tavoli (presente Wifi ((!)) e mappa della falesia) tagliare a destra per un sentierino verso la vicina parete. Ci si ricongiunge con la strada sterrata poco sotto la chiesetta, e presso un tavolo da pic nic una traccia nel boschetto a destra raggiunge la falesia. Scendere fino alla base dello spigolo (0.15 h).

RELAZIONE

1° tiro: salire lungo il filo dello spigolo: quando il filo si fa sottile, lo si aggira a destra su roccia delicata. Per cresta pianeggiante fino alla sosta ai piedi del tratto più ripido (25 m, 4a (passaggi) – 5 fix).

2° tiro: seguire i fittoni sulla destra del filo, su placca via via più ripida. Dopo un ultimo passaggio verticale, la cresta torna a spianarsi, e si sosta subito su due fittoni da collegare (25 m, 5b – 10 fix).

3° tiro: seguire la facile cresta (meglio rimanere legati) fino alla vetta, dove ci sono varie soste sfruttabili (55 m, II – 6/7 fix). Possibile dividere il tiro.

DISCESA

Dal retro della chiesetta conviene attrezzare una doppia da 15/20 m fino alla base della parete. Da qui si può scendere nuovamente alla falesia o direttamente al tavolo da pic nic. Aggirare la chiesetta slegati ci è sembrato un po’ pericoloso, i muri sono proprio a picco!

OSSERVAZIONI

La via in sé non è niente di speciale, ma il luogo è particolarmente evocativo: l’atmosfera eremitica e soprattutto la roccia fanno venire in mente i monasteri greci di Meteora! Dietro alla chiesetta, proprio sulla vetta, ci sono due singolari vasche scavate nella roccia, abitate da tritoni: hanno origine molto antica (forse età del Bronzo), e la leggenda le ha chiamate “letti dei santi“.

Ideale scalare a Pietra Perduca nel tardo pomeriggio, magari al tramonto, quando la roccia ofiolitica assume tonalità calde e vivissime. Sulle pareti a sinistra e a destra della chiesa ci sono altri 14 monotiri (qui l’elenco), su difficoltà dal 3a al 5c, molti dei quali sbucano a loro volta sulla vetta. Vicino a Perino per chi volesse riempire la giornata ci sono altre due falesie più grandi (Perino e Pillori), dove in genere si può scalare anche in inverno.

RELAZIONE PDF

 

 

Pietra Perduca - Via Grisù

Secondo tiro

Pietra Perduca - Via Grisù

Terzo tiro

Pietra Perduca - Via Grisù

Sul secondo tiro

Our Rating

Salita6
Ambiente8.5
Arrampicata5.5
Roccia5.5
6.4
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5.3

Scritto da

Montagnatore

LUCA CASTELLANI: Salgo dunque sono Sono nato nel 1989 a Parma, in mezzo alla pianura e da 9 anni ci lavoro come falegname nella ditta di famiglia. Quasi tutto il mio tempo libero lo trascorro in montagna o dovunque trovi un minimo di pendenza. Salgo e scendo con diversi mezzi, qualche volta contemporaneamente: a piedi, con gli sci, le piccozze, la mountain bike… l’attività che prediligo è però l’arrampicata su roccia.  Laureato in Lettere, ho sempre amato scrivere e lo facevo anche prima di cominciare ad arrampicare. Nel 2013 ho creato il blog Montagnatore, dove ho raccolto foto e racconti delle mie escursioni; poi dal 2016 ho iniziato a collaborare con Federico al sito Redclimber scrivendo relazioni e racconti di arrampicate, recensioni di libri di montagna, interviste, approfondimenti su temi di attualità legati alla montagna. Come nel mio lavoro costruisco mobili su misura ogni volta diversi, che poi i clienti riempiranno con i loro vestiti o libri o suppellettili... così su Redclimber intendo creare relazioni precise e accurate, che non siano un prodotto pre-confezionato e sempre uguale, ma uno spunto da cui partire per vivere la propria avventura unica e irripetibile. 

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