Giuseppe Cocconcelli era un alpinista parmense, morto sulla Barre des Ecrins nell’aprile del 2001. La via a lui dedicata è una delle arrampicate più meritevoli del Monte Scala (Appennino parmense), e segue un pilastro della parete ovest sulla verticale della vetta. Rispetto alla vicina e parallela Amico Mio, presenta una linea più diretta e difficoltà leggermente più continue. Recentemente riattrezzata, presenta una spittatura più che abbondante. Consigliabile l’uscita dalla via “Saccani-Ghillani”, una delle prime salite dello Scala e dell’Appennino parmense, che consente di allungare un po’ il viaggio nella parete scoprendone un angolo molto severo e appartato, arrivando in vetta lungo un diedro notevole e impegnativo.
Prima salita (via Cocconcelli): Roberto Donelli e Andrea Givera, 2001 dall’alto.
Prima Salita (variante d’uscita, via del Pilastro ovest): A. Saccani, R. Ghillani, 1977
MONTE SCALA (1717 m) – VIA GIUSEPPE COCCONCELLI

Primo tiro
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 9 settembre 2018 | Compagni | Luca Castellani, Alberto Piazza |
Settore | Parete Ovest - Settore destro | Itinerario - Via | via Giuseppe Cocconcelli |
Esposizione | O | Periodo consigliato | Maggio - Novembre |
Tempo | 4 h (2 h la via) | Sviluppo | 110 m |
Difficoltà | II/S1, D+, 6a | Chiodatura | Ottima a spit, soste con catena e anello di calata |
Tipologia arrampicata | Placche lavorate e diedri | Roccia | Arenaria macigno buona |
Materiale | Da arrampicata (12 rinvii) | Bibliografia | Arrampica Parma |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Sì, la linea più diretta alla vetta dello Scala |

INDICAZIONI STRADALI
Si raggiunge il paese di Bosco nell’alta Val Parma e si seguono le indicazioni per Lagdei e il Lago Santo. Si procede per alcuni chilometri, si superano alcuni tornanti e al termine della strada asfaltata, in località “Cancelli” si svolta a sinistra e si percorre la sterrata per 4 km fino ai laghi e al Rifugio Lagoni dove si lascia la macchina.
AVVICINAMENTO
Dal parcheggio prendere il sentiero CAI segnavia 711 che costeggia il lago dal lato occidentale. Seguiere il bel sentiero che sale nel bosco e dopo una mezzora ad un primo bivio tenere la destra e salire in breve al Lago Scuro. Al nuovo bivio nei pressi del lago tenersi a sinistra e imboccare il sentiero verso il Passo Fugicchia. Si sale fino al passo (1669 m) dove si lascia il sentiero segnato e si seguono le tracce a destra in cresta verso la sagoma rocciosa del Monte Scala. Prima di raggiungere le rocce, scendere sul versante opposto (verso le Capanne di Badignana) seguendo una traccia nell’erba che costeggia la parete ovest. Superare l’attacco di varie vie fino alla base del pilastro sotto la vetta (targhetta con il nome – 1/1.15 h).
RELAZIONE
1° tiro: salire a sinistra superando uno strapiobino, poi dritti per placche e brevi muretti tecnici fino alla sosta (25 m, 5b, 8 spit).
2° tiro: ancora per muretti a tratti lisci fino alla cengetta erbosa con la sosta (20 m, 5b, 7 spit).
3° tiro: salire sul pilastrino a sinistra del diedro con gli spit, dunque superare uno strapiombino con bel passaggio e raggiungere la sosta dopo un’altra placchetta tecnica (20 m, 5c, 8 spit).
4° tiro: salire il muretto sopra la sosta uscendone a destra; poi spostarsi a sinistra su grandi massi apparentemente in bilico e uscire delicatamente su una grande cengia erbosa. Roccia che richiede un po’ di attenzione nella seconda parte del tiro (20 m, 5a, 6 spit). Due soste alla fine del tiro.
5° tiro: la via originale prosegue dritta con un tiro di 15 m di 5c/6a, superando direttamente lo strapiombo finale (passo 6b azzerabile); se si vuole uscire dalla via Saccani-Ghillani bisogna traversare a sinistra su scaglie (delicato) fino a sostare in un anfratto alla base del diedro (10 m, 5a, 2 spit). Sosta su 2 spit da collegare. Se si decide fin da subito di uscire dal diedro, conviene concatenare questo tiro col precedente.
6° tiro: salire la fessura a destra del diedro. Attaccare in dulfer poi proseguire con incastri e ampie spaccate, spostandosi sulle placche a destra o a sinistra quando necessario. Dopo un secondo passaggio duro in strapiombo (attenzione ai massi mobili sul terrazzino!) si esce in vetta verticalmente per grossi massi incastrati, da controllare. Sosta su 2 spit da collegare (20 m, 6a+, 10 spit).
DISCESA
Due possibilità:
A: Se si vuole fare un’altra via conviene calarsi direttamente dalla vetta (varie soste) con una doppia da 50 m nel diedro appena a est dello spigolo sud fino all’intaglio sotto il Gendarme (eventuale sosta intermedia); da qui si aggira da sinistra il Gendarme e seguendo la crestina in discesa si raggiunge brevemente la selletta da cui si è passati in salita, e da qui gli attacchi. Se si preferisce, dall’intaglio si può effettuare anche un’altra doppia da 50 m lungo la via Garibaldi, atterrando a due passi dall’attacco.
B: Se si vuole scendere direttamente ai Lagoni, seguire la cresta verso nord fino a un intaglio, dal quale un ripido sentiero segnato scende a sinistra verso il lago Scuro, passando alla base della falesia omonima. Continuare a seguire il sentiero CAI nel bosco fino al Lago Scuro, da cui per il percorso dell’andata si torna ai Lagoni (45 minuti dalla vetta).
OSSERVAZIONI
Via divertente e abbastanza varia: la roccia non è la migliore che si può trovare sullo Scala, ma è più che discreta, e la nuova chiodatura – a tratti davvero da nani! – permette di scalare senza alcun patema; anche se l’ambiente chiaramente non è quello di una falesia. La variante sul diedro Saccani-Ghillani aggiunge un pizzico di ingaggio in più, nonostante sia a sua volta spittata abbastanza vicina. La guida Arrampicaparma dà una gradazione di 6a al tiro, ma rispetto ad altre lunghezze (come quella finale della vicina Amico Mio) a noi è sembrata più difficile.
RELAZIONE PDF


3° tiro: bel diedro

6° tiro

Quota definitiva?

Il lago Scuro e il crinale di Rocca Pumacciolo
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