Via Macigno Paradise: la prima via della Bastionata del Braiola

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Bastionata del Braiola - Macigno Paradise

La via Macigno Paradise è situata in un angolo nascosto dell’Appennino: il versante sud occidentale dell’anticima ovest del Monte Braiola, costituito da una spettacolare sequenza di imponenti salti rocciosi. Attualmente sono state tracciate 4 vie (lo Sperone Sinistro (400 m V+), Macigno Paradise (300 m V+), lo Sperone Centrale o Lichenomania (700 m VI-) e Macigno Codigno (V+ e A0) ), ma lo spazio per nuove salite è ancora tanto. La via Macigno Paradise risale l’articolato sperone posto al centro della porzione sinistra dell’imponente ‘parete’ che contraddistingue il versante SW dell’anticima del Monte Braiola. Si tratta probabilmente della prima via di questo sperduto angolo d’Appennino che, in quanto a severità dell’ambiente, ha pochi rivali nell’ambito dell’Appennino Settentrionale. La via ha uno sviluppo di 300 m e si compone di 8 tiri abbastanza continui, lungo una serie di salti di roccia e ripiani erbosi comodi per le soste. La roccia è la classica arenaria macigno dell’Appennino Settentrionale, complessivamente buona ma con qualche tratto instabile che richiede la massima attenzione. La via non è attrezzata, ci sono 5 chiodi lungo l’intero percorso: tre nel terzo tiro, uno nel settimo ed uno nell’ottavo tiro. E’ necessario avere il materiale per integrare: cordini, friend e dadi permettono un’abbondante protezione grazie alle numerose debolezze della parete ma è bene disporre anche di qualche chiodo. Le difficoltà sono variabili; i primi due tiri facili, sul III grado con passi di IV, sono seguiti dal bello e impegnativo terzo tiro con passi tecnici (V+), quindi altri due tiri facili sul III grado seguiti dal sesto tiro più impegnativo, IV+ su roccia non troppo stabile nei passi più impegnativi e verticali. Gli ultimi due tiri (settimo ed ottavo) che salgono il torrione finale sono molto belli e più continui, su roccia ottima. Il primo sale una placca fessurata seguita da una dulfer, il secondo risale uno strapiombante e atletico camino-diedro. L’ambiente selvaggio, isolato e fuori dalle rotte tradizionali lasciano questa via a pochi coraggiosi amanti delle arrampicate appenniniche. Certamente la via più consigliabile come primo approccio alla Bastionata del Braiola.

Prima salita: A. Piazza e F. Rossetti il 18 aprile 2013 in circa 4,30 h. Usati 7 chiodi e protezioni veloci, lasciati 5.

BASTIONATA DEL BRAIOLA (1500 m) – VIA MACIGNO PARADISE

Bastionata del Braiola

Le vie della Bastionata del Braiola (foto Alberto Cozzi)

INFO TECNICHE
Data Uscita18 aprile 2013CompagniAlberto Piazza
Itinerariovia Macigno Paradise alla bastionata del BraiolaZona MontuosaAppennino Settentrionale
Tempo6 h (3/4 la via)Dislivello400 m
Località di PartenzaRifugio Mattei (MS)Quota partenza e arrivo1149 m - 1500 m (circa)
Difficoltà globaleD Difficoltà tecnicaMax V+, passi di V e V-. Spesso III e IV
Chiodatura6 chiodi sparsi nei tiriMaterialeMateriale d’arrampicata, dadi, serie di friend, chiodi e martello
Tipologia arrampicataSalti di roccia, variaRocciaMacigno buono, qualche tratto instabile
SegnaviaSentiero CAI 128, 130, tracceLibro di vettaNo
Punti d’appoggioRifugio Mattei (non gestito)AcquaFontana all’imbocco della strada per il Rif. Mattei
Cartografia utilizzataLe valli del Cedra e del Parma – Parco dei 100 laghi 1:25000Bibliografia utilizzata-
Giudizio100100100ConsigliataSi! La via più consigliabile della Bastionata del Braiola.

INDICAZIONI STRADALI

Dall’uscita A15 di Pontremoli si seguono le indicazioni per Filattiera. Qualche chilometro prima del paese si prende a sinistra, indicazioni SerravallePrati di Logarghena. Si sale per stradina superando il paesino di Serravalle e seguendo le indicazioni per i Prati di Logarghena. Nei pressi di un agriturismo la strada diventa sterrata e si prosegue per alcuni chilometri fino a un “passo” con fontana. Si prende a destra su strada sempre sterrata, a tratti molto sconnessa (impraticabile con macchine basse), e si raggiunge il Rifugio Mattei  dove si lascia la macchina nello spiazzo. Può convenire lasciare la macchina al bivio (fontana) e salire a piedi (0.30 h).

AVVICINAMENTO

A piedi si segue la carrareccia nella faggeta (Sentiero CAI 128). Oltrepassato un valico, si scende leggermente nella Val Caprio per poi risalire ad una sella, il Portile (1173 m – 0,20 h) che separa il Monte Logarghena dalla cresta del Braiola. Si segue il sentiero verso il Monte Braiola per una cinquantina di metri fino a una carbonaia. Si abbandona il sentiero e si procede a mezzacosta a destra (verso N/NE) per tracce di animali nel bosco (ometti e bolli neri poco evidenti). Si attraversa un rio e si continua a mezzacosta fino alla base dello Sperone Sinistro (scritte su sasso), si attraversa un canalone incassato e si sale l’opposto versante per ripidi prati verso la base dello sperone centrale. La via attacca nei pressi di placche appoggiate tra l’erba, alla base dello sperone non molto pronunciato (0.45 h).

 

 

Bastionata del Braiola - Macigno Paradise

Lungo lo sperone (foto A. Piazza)

RELAZIONE

1° tiro: dalla sosta su albero si sale verticalmente cercando di mantenere il filo dello spigolo non molto pronunciato (III). La cresta si fa affilata e si segue il filo dello spigolo, passo delicato, (IV-) fino a sostare su albero ( 40 m).

2° tiro: si sale lungo rocce instabili a sinistra della sosta (III), si supera un tratto erboso, quindi si supera una placca di buona roccia salendo verso destra (IV). Sosta su albero e chiodo (40 m).

3° tiro: verticalmente alla sosta con bel passaggio in dulfer, quindi si esce a destra sotto una sorta di strapiombo (V+). Si sosta sulle rocce sovrastanti  a friend (10/15 m – 2 chiodi)

4° tiro: si sale a sinistra della sosta lungo roccette (II), quindi superato un tratto erboso si scala una paretina appoggiata lungo una breve fessura (III), poi più facile lungo il filo. Sosta su pianta (50 m).

Qui possibile uscire dalla via con due doppie da 60 m sul pendio a sinistra dello sperone da attrezzare su piantine.

5° tiro: si procede inizialmente su facili roccette instabili (I/II), quindi verticalmente su roccia ben appigliata (III) piegando leggermente a sinistra, puntando ad un gruppo di alberelli dove si sosta (30 m).

6° tiro: si sale a destra della sosta superando il primo salto roccioso con passo verticale di (IV), poi più facile, quindi si risale il secondo salto roccioso su rocce “instabili” appigliate (IV+, verticale), fino al ripiano sovrastante dove si sosta su spuntone (30 m).

A questo punto si deve camminare su erba per circa 20 metri fino alla sosta successiva su pianta sopra un evidente ometto di pietre. In questo punto è possibile uscire dalla via a sinistra sfruttando una ripida cengia erbosa che conduce nel canale sottostante (NON VERIFICATO!!).

7° tiro: il tiro più bello della via. Si traversa a destra un risalto roccioso (III), quindi si piega a sinistra verso caratteristici spuntoni di rocce rotte (IV), si sale poi verso destra lungo una bella placca fessurata (IV, IV+ chiodo), quindi nuovamente a sinistra con bella dulfer rovescia (V-). Si sale poi verticalmente con arrampicata via via più facile fino a far sosta sotto caratteristici strapiombi, 1 chiodo (50 m – 1 chiodo).

8° tiro: altro bel tiro; si sale a destra della sosta con passi delicati (V) fino ad uno stretto caminetto, inizialmente strapiombante ma ben appigliato (passo di V/V+). Il camino si trasforma subito in diedro (chiodo), via via più facile (IV) fino a sostare sulla sommità, da attrezzare (25 m – 1 chiodo).

DISCESA

Si deve ora proseguire lungo la cresta erbosa fino ad un piccolo ometto di pietre, quindi bisogna attraversare a sinistra lungo una larga cengia erbosa su tracce di sentiero create dagli animali, quindi risalire il ripido versante a destra dell’imbuto centrale della valletta lungo tracce erbose fino alla cresta dove si incontra il sentiero CAI 130. Si segue il ripido sentiero non molto evidente ma ben segnato fino alla sella (0,20 h). Da qui su carraia già percorsa all’andata si raggiunge il Rifugio Mattei (0.40 h).

OSSERVAZIONI

La via seppur dalle difficoltà contenute è a carattere alpinistico. Nella zona e lungo la via non troverete nessuno. L’ambiente è spettacolare, tra creste e pareti rocciose, selvaggio ed isolato. La via, come già detto, non è attrezzata ad eccezione dei 5 chiodi che abbiamo lasciato. L’arrampicata è discontinua ma ci sono alcuni passi più impegnativi (max V+) sempre obbligati.

Siamo tornati più volte a ripetere la via e tutti gli amici con cui abbiamo condiviso la salita sono rimasti soddisfatti. Divertente è il commento di Antonio Bernard: “non è lo Spigolo del Velo ma in Appennino… “. Personalmente ogni volta la salgo con piacere, il terzo tiro offre la sequenza più impegnativa e se non la si azzecca non è così banale. Gli ultimi due tiri lungo un bel funghetto di pietra sono i più interessanti e continui.

In seguito alle ripetizioni sono stati aperte alcune varianti e due nuove uscite:

  • a partire dall’ultima sosta una cordata ha proseguito salendo 5 tiri più discontinui ma con passaggi definiti ‘carini’.
  • a partire dall’ultima sosta, un’altra cordata invece di salire il canale erboso a sinistra ha scalato un torrioncino a tetti e camini alto 30 m definito come ‘bella arrampicata discretamente sostenuta secondo noi fino al V+’

è stata anche salita una variante al 3° tiro, che sale dritta nel diedro invece che spostarsi a destra (all’apparenza più facile).

I gradi delle relazioni vanno intesi come singoli passaggi, la via con poche e brevi eccezioni non è mai particolarmente sostenuta.

Con le ripetizioni si stanno aggiungendo alcuni chiodi qua e là e alle soste (è stato aggiunto anche un cuneo in legno!). Per chi volesse lasciare qualcosa soprattutto i secondi sono più che benvenuti.

Noi non abbiamo ripulito nulla (ci piace passare leggeri e lasciare tutto com’è 🙂 ) e per questo la via presenta qualche pietra un po’ troppo instabile. Le prime ripetizioni hanno contribuito a ripulire un po’ i tiri ma occorre sempre prestare attenzione. La roccia è comunque buona nei passaggi più impegnativi.

RELAZIONE PDF

 

Bastionata del Braiola - Macigno Paradise

Lo speroncino della via

SCHIZZI DI A. PIAZZA (gradi non corretti)

 

In apertura sul 7° tiro

In apertura sul 7° tiro

8° tiro

8° tiro

ACCESSI ALTERNATIVI 

– Accesso 1: Pracchiola (accesso della prima salita – lungo e non consigliato!)

Da Parma – Passo del Cirone: si lascia l’auto qualche centinaia di metri prima del tornante sopra il paese di Pracchiola (MS), subito dopo un ponticello (spiazzo sulla destra).

Da Pontremoli: si risale la valle del Magra, si raggiunge l’abitato di Pracchiola (MS), si supera il ponte poi un tornante e si lascia la macchina prima di un ponticello (spiazzo sulla sinistra).
Lasciata l’auto nello spiazzo presso il ponte, si percorre la strada asfaltata in discesa per un centinaio di metri, fino ad un evidente cartello giallo sulla sinistra (“Vietato l’accesso – Proprietà Privata – Riserva Valdantera”) dove si prendono le tracce che salgono il bosco di castagni. Si segue il sentiero non troppo evidente che sale nel bosco, costeggiando e scavalcando un paio di volte un piccolo ruscello. Dopo una decina di minuti si iniziano a vedere anche alcuni bolli rossi, alcuni evidenti e altri sbiaditi. Li si segue risalendo rapidamente il bosco dove lentamente i castagni lasciano il posto ai faggi. Si supera un tratto pianeggiante, quindi la salita si fa di nuovo ripida e si arriva a una selletta poco ad est del Monte Cassero a quota 1200 m circa (1 h). Da qui si sale per il sentiero a sinistra fino ad incrociare il sentiero CAI 128 (1,05 h) che si prende a destra. Il bello e largo sentiero procede in leggera discesa a mezzacosta, si ignora un bivio per la Capanna Tifoni e si arriva a una sella (1,30 h) da cui si può ammirare l’imponente versante (parete) ovest dell’anticima del Braiola. Si segue il sentiero verso il M. Braiola per una cinquantina di metri fino a una carbonaia. Si abbandona il sentiero e si procede a mezzacosta (verso N/NE) per tracce di animali nel bosco. Si attraversa un rio e si continua a mezzacosta fino alla base dello Sperone Sinistro, si attraversa un canalone incassato e si sale l’opposto versante per ripidi prati verso la base dello sperone centrale. La via attacca nei pressi di placche appoggiate tra l’erba, alla base dello sperone non molto pronunciato (2 h).

DISLIVELLO: +500 m e -30 m

– Accesso 2: Lagdei (molto lungo ma permette di arrivare in cima al Braiola)

Raggiunto il paese di Bosco (PR) nell’alta Val Parma si seguono le indicazioni Lagdei/Lago Santo. Si procede per alcuni chilometri, si superano alcuni tornanti e si raggiunge località “Cancelli”. Si volta a destra su strada sterrata e si raggiunge Lagdei dove si lascia la macchina nell’ampio parcheggio.

A piedi si segue il sentiero 727 prima verso il Lago Santo. Si sale a tornanti e dopo una decina di minuti a un bivio si prende a destra verso la Capanna Schiaffino e la Bocchetta dell’Orsaro. Si supera località Ponte Rotto e si continua a salire. Prima di giungere alla Capanna Schiaffino si prende al bivio a sinistra verso il Monte Marmagna. Si raggiunge in ripida salita il crinale, dove si prende il sentiero 00 verso destra e si sale fino alla cima del M. Braiola (1.10 h). Dalla cima si scende per la Cresta Ovest, sentiero 130 (EE). Il sentiero, con traccia a tratti non molto marcata ma sempre ben segnato, scende tra varie cimette con vari tratti ripidi. Prima di raggiungere località il Portile (50 m) si abbandona il sentiero nei pressi di una carbonaia e si procede a mezzacosta (verso N/NE) per tracce di animali nel bosco. Si attraversa un rio e si continua a mezzacosta fino alla base dello Sperone Sinistro, si attraversa un canalone incassato e si sale l’opposto versante per ripidi prati verso la base dello sperone centrale. La via attacca nei pressi di placche appoggiate tra l’erba, alla base dello sperone non molto pronunciato (2.15 h).
DISLIVELLO: +580 – 650 m

– Discesa 1: Pracchiola

Dalla cima si prende il sentiero CAI 130 a sinistra in discesa. Si segue il ripido sentiero non molto evidente ma ben segnato fino alla sella (0,20 h). Da qui su sentiero già percorso all’andata fino a Pracchiola (1.30 h).

DISLIVELLO: +30 m e – 650 m

– Discesa 2: Lagdei

Dalla cima si prende il sentiero CAI 130 a destra (in salita) e su sentiero già percorso si raggiunge la cima del M. Braiola, da qui si scende a Lagdei (1.45 h).

DISLIVELLO: +300 m e – 600 m

 

 

 


 

Our Rating

Salita9
Ambiente9
Arrampicata7.5
Roccia7
Bella via Appenninica in ambiente isolato e severo!
8.1
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Scritto da

REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

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