Pincelli-Brianti classica e varianti: primi passi su vie lunghe alla Pietra

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Pietra-di-Bismantova-Pincelli-Brianti

Grande classica e una delle prime vie aperte alla Pietra di Bismantova. Se la Pincelli-Brianti nella sua versione originale costituisce spesso la prima esperienza su vie lunghe degli arrampicatori emiliani su difficoltà che non raggiungono il quarto grado e qualche tratto un po’ ‘erboso’, le numerose varianti che furono aperte negli anni rendono la salita interessante e consigliabile con arrampicata più continua e piuttosto varia. La combinazione più meritevole è percorrere il primo tiro della classica, proseguire per la variante mediana ed uscire per la variante alta o la variante alta diretta. La variante bassa invece presenta difficoltà nettamente superiori.

Prima salita classica: O. Pincelli e W. Brianti, agosto 1940

PIETRA DI BISMANTOVA (1041 m) – PINCELLI BRIANTI

Il settore dell'Anfiteatro

Il settore dell’Anfiteatro

INFO TECNICHE
SettorePietra di Bismantova - AnfiteatroItinerario - ViaPincelli Brianti (classica e varianti)
EsposizioneSudPeriodo consigliatoTutto l'anno, evitare i mesi più caldi e freddi
Tempo2/3 h (1/2 h la via)Sviluppo110 metri circa
DifficoltàI/S2, PD+/TD-, IV/6a+ a seconda dell'itinerarioChiodaturaOttima a fittoni
Tipologia arrampicataPlacche, diedi, fessure e caminoRocciaArenaria buona/ottima
MaterialeMateriale d’arrampicata, 10 rinviiBibliografia utilizzataD. Filippi e M. Bertolotti: "Pietra di Bismantova. Vie e Falesie", ed Versante sud (2015)
Giudizio100100100Consigliatasi!

INDICAZIONI STRADALI

Raggiungere Castelnuovo Monti da Parma, Reggio Emilia o La Spezia; qui seguire le indicazioni per la Pietra di Bismantova fino all’ampio parcheggio (Piazzale Dante) dove la strada termina. Se il parcheggio è pieno – molto probabile nei festivi – si può lasciare l’auto negli spiazzi a destra (lato valle) della strada, o nel campo davanti al bar Foresteria.

AVVICINAMENTO

Da piazzale Dante prendere la scalinata (oppure la strada a tornanti) che porta all’eremo; poco prima del piazzale della chiesa imboccare il sentiero sulla destra con indicazioni per la ferrata. In corrispondenza di un grosso masso (settore ‘Sasso sul sentiero’) prendere la traccia a sinistra, che conduce ripidamente per ghiaone alla base della parete. Costeggiarla a sinistra e raggiungere l’attacco, in corrispondenza di un diedrino a blocchi posto sotto la verticale delle placche grigie (continuando a sinistra si raggiunge l’attacco della variante bassa).

RELAZIONE (PINCELLI CLASSICA)

1° tiro: salire verticalmente su roccia spesso sporca per un diedrino (III) fino a prendere una rampa/trincea che si sale verso sinistra (II/II+). Sostare su terrazzino su due fittoni (30 m, 5 fittoni).

2° tiro: superare un passo strapiombante e atletico sopra la sosta (IV), quindi seguire facilmente una rampa verso destra (III) fino a sostare alla base di placche su due fittoni (20 m, 5 fittoni).

3°tiro: salire per facile placca appoggiata (III-), quindi seguire un canaletto un po’ erboso verso sinistra (II) che porta alla comoda sosta su due fittoni (25 m, 6 fittoni).

4° tiro: percorrere la cengia verso sinistra, al suo termine conviene sostare su uno spit (10 m).

5° tiro: salire a sinistra per crestina (II), quindi per uno stretto camino (III+) si esce sulla sommità (30 m, 6 fittoni).

VARIANTE BASSA

Dall’attacco della classica scendere a sinistra e raggiungere un settore con qualche monotiro. La Variante Bassa, segue l’evidente fessura.

Prima salita: M. Fornaciari, J.Bragazzi e G. Montipò il 2 settembre 1970 (in artificiale).

1° tiro:  seguire la fessura strapiombante (6a+) con passaggi sostenuti, poi si entra nel camino più facile (V+). Oltrepassando la sosta del monotiro si sale lungo placchette appoggiate (delicate) fino alla sosta su due fittoni, su terrazzino alla stessa altezza della classica (35 m, 6a+, 10/12 spit).

VARIANTE MEDIANA

All’altezza della prima sosta sale le placche a ‘sinistra’ dello spigolo (Spigolo di Candido). Se si intende percorrere la variante conviene utilizzare la sosta più a sinistra.

Prima salita: O. Pincelli e W. Brianti nell’agosto 1940

1° tiro: salire sopra la sosta verso una pianta, quindi proseguire per una fessura (IV+/V) fino a un tettino che si supera direttamente verso destra (V-), quindi facile (II) fino alla sosta su due fittoni (45 m, 8/10 fittoni).

VARIANTE ALTA 

Interessante variante di uscita che parte dalla terza sosta della classica, consigliabile!

Prima salita: A. Bernard, P. Menozzi nel novembre 1966.

1° tiro: salire sopra la sosta (IV-), poi rimontando un gradone si supera direttamente uno strapiombetto ben appigliato (V-). Proseguire qualche metro facile, poi seguire una rampetta/placca verso sinistra su bella roccia (IV) fino alla comoda sosta su terrazzino su due fittoni (25 m, 7 fittoni).

2° tiro: percorrere la cengia verso sinistra senza difficoltà costeggiando i monotiri del settore Cocoa, quindi salire la parete un po’ liscia (V-), oltre la quale si traversa a sinistra su bella lama e ricongiungendosi con la classica si esce sulla sommità (20 m, 3 fittoni).

VARIANTE ALTA DIRETTA 

Altra variante di uscita, linea molto diretta lungo un diedro camino non banale!

Prima salita: M. Vigo, S. Chiari e G. Montipò il 2 settembre 1970.

1° tiro: si sale dritti sopra la sosta (IV-) come per la Variante alta mirando a uno strapiombetto (passo atletico, V-), quindi lasciata a sinistra la rampa della Variante Alta si segue una fessura difficile al centro di una placca (VI). Usciti su terrazzino e superata una sosta intermedia si sale il camino diedro con qualche passo più tecnico e arrampicata sostenuta (V/V+). Sosta sulla sommità. Eventualmente il tiro si può spezzare in due (40 m, 8/10 fittoni e una sosta intermedia).

DISCESA

Per l’evidente sentiero CAI 697 che scende dal versante SO (0.30 h) e riporta al parcheggio.

In alternativa si può percorrere il ‘Sentiero Blu‘ (più corto e rapido) che si imbocca costeggiando verso sinistra il bordo della Pietra. Nei pressi di un’evidente spaccatura si scende con attenzione (passaggi di I°) lungo la traccia a bolli blu che scende a fianco del Torrione Sirotti e in circa venti minuti riporta al Piazzale Dante (0.20 h).

OSSERVAZIONI

Oltre alle varianti ‘ufficiali’ sopra descritte, nel settore dell’anfiteatro ci sono tante altre possibilità e combinazioni: Spigolo di Candido (6a), Italia ’90 (6b), Diedro dei Bolognesi (V+), Mussini Iotti (V-). A sinistra della Variante Mediana sale la variante Proteus (45 M, 6A, s2, L. Baroni, M. Robusti, 1985), dopo la quale viene naturale proseguire lungo il breve ma stupendo tiro Riccioli d’oro (20 m, 6a+, G. Bernazzali, 1990), che esce sulla cengia della variante Alta.

Abbiamo percorso la via e le varianti in diverse occasioni e con varie combinazioni.

RELAZIONE PDF

 

 

Bella roccia sulla Variante Alta

Bella roccia sulla Variante Alta

La difficile fessura della Variante Alta Diretta

La difficile fessura della Variante Alta Diretta

Il diedro-camino della Variante Alta Diretta

Il diedro-camino della Variante Alta Diretta

Il quinto tiro della via classica

Il quinto tiro della via classica

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Salita8
Roccia8.5
Ambiente8
Arrampicata8.5
8.3
Valutazione dei lettori: (2 Voti)
8.2

Scritto da

REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

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