Via Bramani Ratti: una splendida classica sulla sud della Presolana

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Presolana centrale - Via Bramani Ratti

La Presolana è una delle montagne più a sud delle Orobie, a meno di un’ora da Bergamo e poco più da Brescia. Sulla sua parete solare di ottimo calcare, affacciata sull’altopiano di Clusone, si può scalare per molti mesi all’anno; più o meno gradevolmente a seconda ci sia o meno la nebbia, ospite molto frequente da queste parti! Le vie sono numerose, dalle sportive attrezzate a spit alle classiche; tra queste ultime un posto d’onore è riservato alla Bramani Ratti, che affronta il torrione adiacente a quello dove sale lo Spigolo Longo. L’arrampicata è varia e divertente, a tratti esposta, su fessure e splendide placche a buchi.

Insieme al Longo, è senz’altro la via più ripetuta della zona, complici anche le soste attrezzate con catena che permettono di calarsi quando si vuole; infatti la maggior parte delle cordate arrivano fino al nono tiro (la variante Scandella) per poi scendere in doppia. Sicuramente – meteo e orologio permettendo – proseguire verso la vetta dà un tocco alpinistico in più alla salita; a fine giornata, oltre a una gran bella arrampicata, si avrà fatto una piccola ascensione su una montagna bella, panoramica e con una discesa non banale.

Prima salita: Vitale Bramani, Vittorio Ratti, 1943

PRESOLANA CENTRALE (2517 m) – VIA BRAMANI RATTI

Presolana centrale - Via Bramani Ratti

Al centro lo sperone della Bramani Ratti, a destra lo spigolo Longo

INFO TECNICHE
Data Uscita12 ottobre 2019CompagniLuca, Matteo
ItinerarioVia Bramani Ratti e proseguimento fino in vetta alla Presolana CentraleZona MontuosaAlpi Orobie
Tempo 7/9 h (2 h avvicinamento, 3/4 h la via, 1 h dall'uscita della via alla vetta, 2.30 h discesa)Dislivellocirca 1400 m
Località di PartenzaPasso della Presolana (BG)Quota partenza e arrivo1297 m - 2517 m
Difficoltà globaleII/R2, D+Difficoltà tecnicaVI/A0, quattro tiri di V/V+, spesso IV
ChiodaturaSoste a spit attrezzate per la calata, buona a chiodi nei tratti più impegnativi, distante altroveMaterialeDa arrampicata, utile una serie di friend
Tipologia arrampicataVaria, diedri/placche su roccia ben presataRocciaCalcare ottimo
SegnaviaSentiero CAI 32 e 315Libro di vettaSi
Punti d’appoggioRifugio Cassinelli, Bivacco Città di ClusoneAcquaNo
Cartografia utilizzata-Bibliografia utilizzataRelazioni sul web
Giudizio100100100100ConsigliataSi, molto consigliabile!

INDICAZIONI STRADALI

Si raggiunge il Passo della Presolana (1297 m) nelle Alpi Orobie, salendo da Clusone in Val Seriana o da Darfo in Val Camonica e si lascia la macchina nell’ampio parcheggio.

AVVICINAMENTO

Si segue il sentiero (cartelli) lungo una carraia che sale con un ampio tornante seguendo le indicazioni per il Rifugio Cassinelli. Si prosegue nel bosco su comodo sentiero fino ad uscirne poco prima di raggiungere il rifugio (1568 m). Si continua sempre su sentiero segnato in direzione Bivacco Città di Clusone. Al bivio prendere a destra e seguire il sentiero che sale progressivamente nel vallone,  lato pareti, su segnavia 315. Proseguire sul sentiero andando oltre la base del grande pilastro salito dallo spigolo Longo, e a questo punto si vedrà il torrione salito dalla Bramani Ratti, che prima rimaneva in buona parte nascosto. Imboccare un’evidente traccia che sale a destra tornando verso lo spigolo (segni CAI), e dopo un ghiaione salire a sinistra per tracce su erba e facili roccette puntando a una depressione a sinistra del suddetto spigolo. Salire le roccette a sinistra del canale (I grado) fino alla base del pilastro, dove si sosta a piacimento su spit o chiodi con cordone (2 h).

RELAZIONE

1° tiro: a destra della sosta con movimento iniziale atletico ma ben ammanigliato (IV+, forse più facile passando a sinistra…), poi seguire una placchetta (IV+, chiodo) in direzione di una fessura. Non andare a destra ma affrontare direttamente la fessura con un passaggio strapiombante (V, 2 chiodi), dunque proseguire via via più facilmente piegando a sinistra fino alla sosta con catena (30 m).

2° tiro: dritti sopra la sosta per una bella placca compatta e lavorata (IV, cordone), poi superare lo spigolo a destra nel punto più facile (IV+, chiodo) e proseguire sul filo (III+) fino in sosta, praticamente sulla cima del primo pilastro (40 m).

3° tiro: scendere dal pilastrino superando l’intaglio su un caratteristico ed esposto ponticello di roccia, dunque salire la successiva paretina (IV-, chiodo), poi su terreno semplice fino alla sosta (20 m).

4° tiro: spostarsi a sinistra (chiodo), dunque salire senza percorso obbligato (III/III+) lungo una parete fessurata, puntando alla parete rossastra sotto gli strapiombi. Sosta alla sua base (30 m).

5° tiro: affrontare il muretto sopra la sosta, con bella roccia a buchi (V/V+, chiodo cementato), fino a raggiungere una grande lama rossa sotto gli strapiombi. Seguirla fedelmente (V) tendendo a destra, la roccia migliora dopo i primi metri. Sostare sul filo dello spigolo. Tiro bellissimo, nella fessura utili friend medio/grandi (35 m).

6° tiro: Altra lunghezza entusiasmante. Salire la placca compatta sopra la sosta, e traversare a destra in esposizione (V, chiodo) andando ad afferrare un diedro fessurato appena oltre il filo dello spigolo (passo V+, chiodo). Seguire la fessura, più difficile nei primi metri ma ben ammanigliata (chiodo e clessidra con cordone, V continuo), fino a un terrazzino sulla sinistra dove si fa sosta (30 m).

La via originale traversa ora in placca a sinistra; molto consigliabile (specialmente se si vuole scendere in doppia) proseguire con i due tiri della variante Scandella, che punta dritta alla vetta del pilastro.

7° tiro: affrontare la placca a buchi sopra la sosta, sprotetta nei primi metri. Poi si trovano un paio di chiodi e clessidre per proteggersi. Spostarsi a destra con movimenti delicati prendendo una fessura obliqua a destra. La si segue (vari chiodi) sempre tendendo a destra fino a un più profondo diedro, con due fessure parallele. Quella di destra termina in una sorta di breve camino fra la parete e un pinnacolo staccato, subito oltre il quale si trova la sosta (40 m,  V+ sostenuto, passaggi di VI, 8/9 chiodi).

8° tiro: continuare sul filo dello spigolo (IV-, chiodo) fino a uno strapiombo con una sosta intermedia alla base. Superarlo a sinistra su grandi maniglie (IV), e proseguire su diedro obliquo a destra, chiuso da un altro strapiombo più difficile ma sempre ben appigliato (V+), dopo il quale si sosta su spit e spuntone con molti cordini (45 m).

Se ci si vuole calare in doppia conviene farlo da qui: le prime due calate seguono fedelmente i due tiri della variante; poi dalla sosta 6 (l’ultima della via originale), doppia nel vuoto da 55 m fino alla sosta 3; doppia breve lungo il 3 tiro, poi ultima doppia da 55 sul canale a destra della via fino alla base.

Volendo invece proseguire verso la vetta, si affronta una prima strozzatura a sinistra della sosta (II) poi un successivo diedrino (III) che permette di guadagnare il filo dello spigolo, ora pianeggiante ma sempre esposto. Proseguire attraversando un canale sul lato destro della cresta fino a uno spuntone con vari cordini per la calata. Doppia da 8 metri o facile disarrampicata (II, ma roccia brutta), dunque seguire la cresta fino a un nuovo risalto, che si supera grazie a una fessura/camino di 15 metri con andamento verso destra (IV-, due chiodi); superare una sosta (utile se si fa un tiro) e continuare sulla cresta sempre più facile. Spostarsi sul lato destro per prendere un canale che con qualche passo di I grado conduce in cresta, e dunque alla vetta della Presolana Centrale (2517 m). Calcolare circa un’ora dall’uscita della via se si procede assicurati.

DISCESA

Continuare in cresta verso est per un tratto molto breve, dunque individuare una traccia segnata con bolli rossi che scende sui ripidi prati in direzione della Baita Cassinelli, puntando al sottostante canale (non si tratta del Canale Bonetti, che esce all’intaglio fra la Presolana centrale e l’orientale, bensì del Canale Meridionale). Seguire fedelmente i bolli rossi superando passi di I e II grado. La traccia tende a restare quasi sempre sul lato destro orografico del canale. Prima di un tratto più ripido si può effettuare una doppia di 30 metri (sosta con catena). Dopo 300 metri circa di discesa si confluisce nel canale Bonetti nei pressi di una lapide. Continuare a scendere per roccette sempre seguendo i bolli fin quando è possibile attraversare il canale (ometto) e scendere per i prati alla sua sinistra orografica. Poco dopo si intercetta un sentiero CAI, che va imboccato a destra, superando un breve tratto attrezzato. Si transita alla base dello Spigolo Longo e in breve si torna al sentiero principale che sale dalla Baita Cassinelli (1,40 h dalla vetta), quindi per medesimo percorso dell’avvicinamento al parcheggio (2.30 h).

OSSERVAZIONI

Piacevole ritorno in Presolana in veste autunnale, dopo la ripetizione primaverile dello Spigolo Longo. La via ci è davvero piaciuta, le soste a spit tolgono un po’ di ingaggio ma la parete è davvero molto frequentata, una mezza via fra le pareti di bassa quota e quelle dolomitiche. Basta comunque proseguire dopo l’ottavo tiro per accorgersi di essere in montagna! Via salita in compagnia di Matteo mentre Orazio e Fabio hanno salito il Longo senza però arrivare in vetta causa traffico!

METEO INCONTRATO (12 ottobre 2019)

Gran bella giornata ottobrina, con meteo caldo e stabile. Via tutta al sole e in maglietta, primi ad attaccare attorno alle 10. Dopo le 13 il cielo si è leggermente velato, e più tardi la nebbia è salita fino a lambire le pareti con contrasti molto suggestivi. Rientro a valle particolarmente umido tutto sotto la coltre di nubi basse.

RELAZIONE PDF

 

 

Presolana centrale - Via Bramani Ratti

Baita Cassinelli

Presolana centrale - Via Bramani Ratti

5° tiro

Presolana centrale - Via Bramani Ratti

6° tiro

Presolana centrale - Via Bramani Ratti

La nebbia della Presolana e la linea dello Spigolo Longo

Presolana centrale - Via Bramani Ratti

Il punto in cui ci si immette nel canale Bendotti, e la targa commemorativa

 

Presolana centrale - Via Bramani Ratti

6° tiro, in un mare di calcare

Our Rating

Salita9.5
Ambiente9
Arrampicata9.2
Roccia9.8
9.4
Valutazione dei lettori: (2 Voti)
9.3

Scritto da

Montagnatore

LUCA CASTELLANI: Salgo dunque sono Sono nato nel 1989 a Parma, in mezzo alla pianura e da 9 anni ci lavoro come falegname nella ditta di famiglia. Quasi tutto il mio tempo libero lo trascorro in montagna o dovunque trovi un minimo di pendenza. Salgo e scendo con diversi mezzi, qualche volta contemporaneamente: a piedi, con gli sci, le piccozze, la mountain bike… l’attività che prediligo è però l’arrampicata su roccia.  Laureato in Lettere, ho sempre amato scrivere e lo facevo anche prima di cominciare ad arrampicare. Nel 2013 ho creato il blog Montagnatore, dove ho raccolto foto e racconti delle mie escursioni; poi dal 2016 ho iniziato a collaborare con Federico al sito Redclimber scrivendo relazioni e racconti di arrampicate, recensioni di libri di montagna, interviste, approfondimenti su temi di attualità legati alla montagna. Come nel mio lavoro costruisco mobili su misura ogni volta diversi, che poi i clienti riempiranno con i loro vestiti o libri o suppellettili... così su Redclimber intendo creare relazioni precise e accurate, che non siano un prodotto pre-confezionato e sempre uguale, ma uno spunto da cui partire per vivere la propria avventura unica e irripetibile. 

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