Bartolomeo Figari ed Emilio Questa, pionieri dell’alpinismo apuano e ligure nei primi del 900, furono amici in vita e ancora oggi stanno vicini sulle cartine più dettagliate: i loro nomi sono rimasti legati a due vette minori ma ben individuabili poste sulla cresta dei Pradacetti, che si stacca a sud del monte Grondilice. Siamo in uno degli angoli più isolati delle Apuane, dove la nebbia che si forma di pomeriggio per l’aria calda che sale dal mare è un’ospite immancabile quasi ogni giorno dell’anno.
Le due cime sono impervie e ripide: specialmente il torrione Figari, col suo caratteristico masso appoggiato sulla cima in stile Willy Coyote, oppone da tutti i lati difficoltà alpinistiche. La via di sinistra è l’arrampicata più lunga, varia e divertente per raggiungerne la sommità: un po’ da cercare, talvolta da proteggere, è una classica imperdibile per gli “apuanisti”, adatta anche a muovere i primi passi da primo di cordata in ambiente alpinistico.
TORRIONE FIGARI (1773 m) – VIA CLASSICA DI SINISTRA

Il Torrione Figari a sinistra e Punta Questa a destra
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 30 settembre 2017 | Compagni | Luca Castellani, Marco Negri |
Itinerario | Salita al Torrione Figari per la via classica di sinistra | Zona Montuosa | Alpi Apuane |
Tempo e distanza | 5 h (2/3 h la via) | Dislivello | 600 m |
Località di Partenza | Nei pressi di Vinca (MS) | Quota partenza e arrivo | 900 (circa) m - 1515 m |
Difficoltà globale | D- | Difficoltà tecnica | Molti passi di IV, spesso II e III |
Chiodatura | Vetusta e non sempre affidabile. Vari chiodi e un paio di spit in via, soste a spit a parte le ultime due. | Materiale | 5 rinvii, qualche friend |
Tipologia arrampicata | Placca e camino | Roccia | Calcare molto buono |
Segnavia | Sentiero CAI 38/37/168/186 | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Paese alla partenza | Acqua | Fontanella poco dopo Capanna Garnerone |
Cartografia utilizzata | Alpi Apuane - Carta dei sentieri e rifugi 1:25000 | Bibliografia utilizzata | Relazione sul web |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Sì, via breve ma varia in ambiente isolato e su una bella cima minore |

INDICAZIONI STRADALI
In auto si raggiunge Vinca. Appena entrati in paese, imboccare una strada in discesa a destra (nessuna indicazione) e seguirla per circa 3 km fino al suo termine. La strada è asfaltata ma molto sconnessa.
AVVICINAMENTO
Si prende il sentiero CAI 153 che sale a sinistra tra i castagni e ai bivi si seguono le indicazioni per la Capanna Garnerone fino a raggiungerla. Si prosegue verso Foce Rasori su bel sentiero segnato. Al passo salire per un breve tratto lungo il crinale a sinistra, quindi imboccare il sentiero CAI 168 che scende a destra a mezzacosta verso il Canal Fondone.
Presso un canale (ometto e piccola scritta rossa Punta Questa) si abbandona il sentiero CAI che scende più deciso a destra, e si segue la debole traccia sempre in traverso puntando al Torrione Figari (ometti e segni rossi). Superato un boschetto e alcune facili placche, si raggiunge la base del torrione. L’attacco è appena a sinistra dell’evidente canale che lo solca da cima a fondo.
RELAZIONE
1° tiro: ignorare gli spit e salire sull’estrema destra della placca, vicino al canale (III); dopo una cengetta, si prosegue su parete più liscia (IV+/V-, 3 chiodi), dunque ci si sposta a sinistra fino alla sosta su due spit (30 m, III, IV, passi V-, 3 chiodi).
2° tiro: dalla sosta (ignorare lo spit soprastante) spostarsi a destra qualche metro, dunque puntare allo strapiombo che si supera nel punto più facile (IV, chiodo nuovo). Proseguire dritti per erba fino alla sosta su due spit, vicina a una pianta (20 m, III+, passo IV, 1 chiodo, 1 spit fuorviante).
3° tiro: a destra per placche lavorate; si incontra poco dopo un diedrino con due chiodi: usare solo il primo e traversare ancora un paio di metri fin quando il terreno è più appoggiato, e qui salire (IV-). Ci si ritrova ai piedi di un’evidente fessura con un po’ d’erba nella prima parte (spit). Superarla con bell’arrampicata (IV+, poi più facile, attenzione a qualche masso mobile verso la fine) fino a un grande terrazzo. La sosta è su 2 piastrine antiche ai piedi di una grande roccia sullo spigolo (30 m, III, IV, passaggio IV+, 3 chiodi, uno secondo noi fuorviante, 1 spit).
4° tiro: spostarsi a destra per vaga cengia, dunque continuare a traversare in esposizione sul bordo del canale (II, attenzione alla roccia), oppure salire direttamente un ripido pendio erboso. La sosta è sotto uno strapiombo appena prima di un evidente camino (30 m, I, II)
NOTA Da questo punto è possibile abbandonare la via o proseguire sulla normale raggiungendo con un breve raccordo l’ampia cengia boscosa che taglia in due il torrione.
5° tiro: entrare nel suggestivo camino-canale, con tratti piani e detritici alternati a brevi salti verticali (max IV). La sosta è su due vecchi chiodi in un ampio corridoio dove il camino sembra biforcarsi (40 m, I, III, passaggio IV, 2 chiodi, uno inutile).
6° tiro: a destra dove il camino è più facile, con arrampicata verticale su ottimi appigli (III, due chiodi vicini). Guadagnata la cresta, a destra si raggiunge in breve la vetta, sosta su spuntoni o sull’anello di calata (25 m, III, I, 2 chiodi vicini).
DISCESA
Nei pressi del grande masso appoggiato sulla vetta, c’è un resinato unito a un chiodo con cordone rosso. Con una doppia da 40 metri lungo il tracciato della via normale, si raggiunge la citata cengia boscosa. Seguirla a sinistra faccia a valle fino a sbucare sul canale che divide il Torrione Figari da Punta Questa. Scenderlo, dunque ritraversare a destra alla base delle pareti del torrione (bolli rossi) fino a ritrovare l’attacco.
OSSERVAZIONI
Come altre volte ci è capitato di notare in Apuane, alcuni spit (e chiodi!) sono posizionati in maniera fuorviante, forse per suggerire varianti che però esulano dalla logica e dal percorso di quella che dovrebbe essere la via classica, o comunque la linea più facile.
La relazione – vista a posteriori – di Antonio Bernard (101 Scalate su roccia dalle Alpi agli Appennini), si discosta in più punti dalla linea che abbiamo seguito noi. Nel secondo tiro fa salire a sinistra in un diedro-camino di III; nel terzo per raggiungere la fessura strapiombante con lo spit si mantiene a sinistra su difficoltà di III grado (non pervenute), mentre nel quarto, dove noi ci siamo spostati a destra su cengia facile, fa proseguire per uno strapiombo di IV grado con chiodo che non abbiamo visto. Le difficoltà sopra la sosta ci sembravano anzi ben superiori!
RELAZIONE PDF


Primo tiro

Sesto tiro, nel camino

La doppia dalla vetta
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