Una via Maestri in Apuane: salita a goccia d’acqua sulla Torre Francesca

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Torre Francesca Via Maestri

Via classica ed elegante, che sale la parete ovest della Torre Francesca per una verticale successione di diedri e camini, che si sviluppano quasi a goccia d’acqua. L’arrampicata è prevalentemente di opposizione, con un gusto d’altri tempi. La linea è logicissima e la roccia quasi sempre ottima, con alcuni tratti da controllare.

Nonostante la recente spittatura, la via non è da considerarsi sportiva (spit a 5/6 metri); c’è comunque possibilità di integrare, e nel tiro chiave sono stati lasciati anche i chiodi originali. La via si svolge in ambiente isolato, e l’arrampicata regala soddisfazione: salita vivamente consigliata, non fosse altro per il nome!

Prima salita: Cesare Maestri, G. Dolfi, e P. Melucci nel 1956

TORRE FRANCESCA (1500 m circa) – VIA MAESTRI

Torre Francesca Via Maestri

La Torre Francesca e il Pizzo delle Saette dal rifugio Del Freo

INFO TECNICHE
Data Uscita9 Luglio 2016CompagniLuca Castellani, Pietro Gaibazzi, Matteo Parmigiani
ItinerarioSalita alla Torre Francesca per la Via MaestriZona MontuosaAlpi Apuane
Tempo e distanza 7 h (2h avvicinamento, 2,30 h la via, 1h le doppie, 1,5h rientro)Dislivello600 m (120 la via)
Località di PartenzaPasso Croce (MS)Quota partenza e arrivo1100 m - 1500 m (circa)
Difficoltà globaleD+Difficoltà tecnicaTiro di V/V+ (sostenuto), spesso IV.
ChiodaturaSoste attrezzate, spit (un po' distanziati) sui tiriMaterialeDue corde da 60 m, 10 rinvii, eventualmente qualche friend medio/piccolo
Tipologia arrampicataCamini, diedriRocciaCalcare molto buono, a tratti da controllare
SegnaviaSentiero CAI 11, 126, 129 e tracceLibro di vettaNo
Punti d’appoggioRifugio del FreoAcquaFontana al rifugio
Cartografia utilizzataAlpi Apuane - Carta dei sentieri e rifugi 1:25000Bibliografia utilizzata-
Giudizio100100100ConsigliataSi, salita molto elegante e d'autore!

INDICAZIONI STRADALI

Dall’Autostrada Genova-Livorno prendere l’uscita Versilia e raggiungere Seravezza; risalire la valle voltando al bivio per Castelnuovo di Garfagnana: 2 km dopo il paese Levigliani imboccare una strada a destra (indicazioni Passo Croce) che sale con numerosi tornanti fino a svalicare di fronte alle torri del Corchia. Proseguire per la strada sterrata sulla sinistra, la quale tornerà presto asfaltata e quindi di nuovo sterrata; parcheggiare quindi dopo circa 500 metri in uno spazio in curva, vicino ad una piccola cappella di montagna; nel caso di affollamento (fine settimana) si può lasciare la macchina anche prima in numerosi spiazzi a lato strada; con un’auto abbastanza alta si può parcheggiare a Fociomboli, sotto l’evidente spigolo che scende del Corchia, 1 km dopo il passo Croce.

AVVICINAMENTO

Seguire la strada marmifera (non sbarrata) fino ad incontrare il sentiero 129, sulla sinistra, con indicazioni per il Rifugio del Freo (10 minuti da Fociomboli, 30 da Passo Croce); questo si raggiunge in circa 50 minuti, camminando in una bella faggeta con vari saliscendi. Dal rifugio seguire il sentiero 126 per la Pania della Croce: quando questo comincia a salire a mezza costa, poco prima di un invitante boschetto, prendere una traccia a sinistra segnata da grossi ometti, che attraversa il prato sotto il boschetto; seguirla sempre in falso piano, superando prima un saltino roccioso in discesa (corde fisse, conviene mettere qui il casco) poi delle pietraie, ormai ai piedi della parete. Puntando all’evidente successione di camini, si sale cercando i punti più favorevoli fino alla base dell’elegante e liscio diedro, dal fondo erboso (35 minuti circa dal rifugio).

 

Torre Francesca Via Maestri

Avvicinamento: traccia a ometti sui prati

Torre Francesca Via Maestri

Tramonto su Pizzo delle Saette e Pania della Croce

RELAZIONE

1° tiro: salire il diedro dalle pareti lisce con elegante opposizione in spaccata (IV, passaggi di V a metà e verso la fine), fino a raggiungere la sosta posta sulla sinistra, due spit con cordone (35 m – 6/7 spit).

2° tiro: salire sopra la sosta per diedrino di massi un po’ rotti (III), superare una zona più abbattuta (attenzione alle rocce instabili) poi prendere il diedro erboso (IV+), che si lascia poco prima della sosta (spit a destra) per uscire in placca a destra (meno erba, prestare comunque attenzione alla roccia) 35 m 5 spit.

3° tiro: lunghezza chiave della via, sostenuta ed esposta! Salire la fessura diedro a destra della sosta (IV+/V-) e attraversare a sinistra, sotto lo strapiombo che chiude il diedro, per imboccare il camino leggermente strapiombante (p. V+ expo); salire il liscio camino, in opposizione, (V, attenzione ad alcuni massi instabili nel fondo) e uscirne a destra sotto lo strapiombo che lo chiude (IV+ expo), risalire il successivo camino/diedro con roccia da controllare (V), poi più facilmente per camino canale (IV) fino alla sosta con 2 spit posta in una nicchia sotto un caminetto (45 m – 7/8 spit e numerosi chiodi vecchi).

4° tiro: salire il camino a destra della sosta (IV), dunque proseguire sulla bella placchetta lavorata di destra (IV-) fino ad uscire a sinistra in cresta (spigolo Dolfi); sosta con due spit e un vecchio chiodo (20m – 4 spit).

5° tiro: facilmente per la cresta (II e III) che porta in vetta alla Torre Francesca, in comune con l’ultimo tiro dello Spigolo Dolfi; sosta su fascio di cordoni (25 m – 2 spit).

DISCESA

Almeno due possibilità:

  1. Scendere, dal fascio di cordoni con due doppie verso il Canale del Serpente (a destra della sosta guardando verso la vetta del Pizzo delle Saette): la prima di 15/20m, fino a una vecchia sosta su chiodi e cordini (controllare); da qui con un’altra doppia di 50 m fino al canale che va disceso con attenzione (detriti); un ultimo saltino può essere aggirato a sinistra faccia a monte (II) oppure con una breve doppia su sosta attrezzata.
  2. Calarsi in doppia (numero variabile) lungo la parete ovest con direzione quasi parallela a quella della linea di salita: varie soste, scegliere quelle che danno più fiducia. Noi siamo scesi effettuando tre doppie, per questa strada: 1° dal fascio di cordini calarsi a sinistra dello spigolo (ovest) dell’ultimo tiro (faccia a valle) per circa 35 m; dopo una decina di metri si trova un netto strapiombo fino ad una sosta, sulla sinistra (faccia a monte), su due spit con catena e moschettone (ghiera tricolore). Prestare attenzione al recupero delle corde, sia per i sassi che per il rischio di incastro. 2° lungo la parete ovest paralleli alla linea di salita per 45/50 m (eventuale sosta intermedia) fino ad una sosta su due vecchi spit, più uno spit nuovo con moschettone e cordino (eventualmente c’è una sosta alcuni metri più in basso su due vecchi spit con catena). 3° sempre paralleli alla via, calarsi per 45/50 m (eventuali soste intermedie) fino alla base del torrione (pochi metri a destra dell’attacco 1h/1,30h dalla vetta).

OSSERVAZIONI

Via esposta e divertente, che vale il lungo avvicinamento e la discesa non proprio comodissima. Può essere consigliabile pernottare al rifugio del Freo abbinando la Maestri ad altre vie affini sul Corchia. Leggendo qua e là su vari forum, abbiamo notato un certo mal di pancia sul fatto che una salita simile sia spittata; naturalmente trovando solo chiodi la salita sarebbe molto più impegnativa psicologicamente, nonché pericolosa. Forse la vicinanza al rifugio e ad altre vie sportive più recenti (e difficili) in parte giustifica questa scelta… almeno al rifugio la pensano così! Noi, senza la presunzione nemmeno lontana di andare a provare vie di Maestri in Dolomiti, abbiamo apprezzato l’arditezza della linea, tutto sommato breve (la parte verticale è circa 100 metri): per il Ragno dovette essere poco più una salita plaisir! Ad oggi va comunque considerata una via alpinistica, dove nonostante gli spit, per giunta piuttosto lontani, volare può risultare molto rischioso.

RELAZIONE PDF

Torre Francesca Via Maestri

Primo tiro

Torre Francesca Via Maestri

Terzo tiro, duri passaggi nel camino!

Torre Francesca Via Maestri

Penultima sosta: appare il Pizzo delle Saette

 

Torre Francesca Via Maestri

Prima calata

Our Rating

Salita9
Ambiente8.5
Arrampicata9
Roccia8
Avvicinamento7.5
8.4

Scritto da

Montagnatore

LUCA CASTELLANI: Salgo dunque sono Sono nato nel 1989 a Parma, in mezzo alla pianura e da 9 anni ci lavoro come falegname nella ditta di famiglia. Quasi tutto il mio tempo libero lo trascorro in montagna o dovunque trovi un minimo di pendenza. Salgo e scendo con diversi mezzi, qualche volta contemporaneamente: a piedi, con gli sci, le piccozze, la mountain bike… l’attività che prediligo è però l’arrampicata su roccia.  Laureato in Lettere, ho sempre amato scrivere e lo facevo anche prima di cominciare ad arrampicare. Nel 2013 ho creato il blog Montagnatore, dove ho raccolto foto e racconti delle mie escursioni; poi dal 2016 ho iniziato a collaborare con Federico al sito Redclimber scrivendo relazioni e racconti di arrampicate, recensioni di libri di montagna, interviste, approfondimenti su temi di attualità legati alla montagna. Come nel mio lavoro costruisco mobili su misura ogni volta diversi, che poi i clienti riempiranno con i loro vestiti o libri o suppellettili... così su Redclimber intendo creare relazioni precise e accurate, che non siano un prodotto pre-confezionato e sempre uguale, ma uno spunto da cui partire per vivere la propria avventura unica e irripetibile. 

2 comments

  1. Gabriele Sabadini 23 Maggio, 2021 at 10:32 Rispondi

    Ragazzi grazie mille per l ottimo lavoro , vorrei segnalare un errore nel titolo , non ricordo con esattezza l altezza della torre Francesca . Ma le apuane non raggiungono mai i 2000 mt .

    Grazie ancora per la relazione , andrò a salire la Maestri appena possibile , peccato abbiano spittato una classica tanto classica , ma di sicuro una volta li ringrazierò pure il trapanatore .

    Ciao un abbraccio e buone scalate

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