La Roccandagia (1700 m) è un’interessante elevazione delle Alpi Apuane. In particolare a NE presenta una bella parete che domina la conca di Campocatino. La cresta Est – Sud – Est è la via più interessante della montagna, in particolare i primi sette tiri che salgono la Piccola Roccandagia, mentre l’ultimo tratto che porta in vetta alla Penna di Campocatina viene comunemente evitato. La via si può dividere in due parti, la prima 160/170 metri lungo un canale – camino, la seconda 60/70 metri lungo la cresta. La roccia globalmente è sufficiente, anche se necessita sempre molto attenzione. L’erba disturba molto lungo il camino e sono numerosi i tratti delicati. Nei tratti più impegnativi, diedro/camino di V e diedrino di V- la roccia è buona. La via è alpinistica ma ottimamente attrezzata a chiodi e qualche spit, utile qualche friend.
Prima salita: N. Conti e S. Petronio fino alla Piccola Roccandagia nel 1947. Cresta complete: A. Nerli, I. Bartolini, G. B. Scatena il 18 settembre 1949.
ROCCANDAGIA (1570 m) – CRESTA ESE
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 2 maggio 2014 | Compagni | Alberto Piazza |
Itinerario | Salita alla Roccandagia per la Cresta Est Sud Est | Zona Montuosa | Alpi Apuane |
Tempo e distanza | 5.30 h (3 h la via) | Dislivello | 550 m (la via: 180 m con uno sviluppo di 230 m) |
Località di Partenza | Passo Croce (MS) | Quota partenza e arrivo | 1000 m – 1570 m circa |
Difficoltà globale | D | Difficoltà tecnica | Max V, spesso IV. La difficoltà maggiore è data dal terreno delicato, misto erba. |
Chiodatura | Ottima a chiodi e qualche spit. | Materiale | Materiale d’arrampicata – utile qualche friend |
Tipologia arrampicata | Diedri e camini | Roccia | I passi più impegnativi sono sempre su roccia generalmente buona. Globalmente appena sufficiente. Quello che disturba molto è l’erba nei primi tre tiri. |
Segnavia | Sentiero CAI 147 e tracce | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Bar – Ristorante nel paese alla partenza | Acqua | Fontana nel paese alla partenza |
Cartografia utilizzata | Alpi Apuane - Carta dei sentieri e rifugi 1:25000 | Bibliografia utilizzata | GMI – Alpi Apuane pag. 296 |
Giudizio | ![]() ![]() | Consigliata | Per appassionati di salite apuaniche. |

INDICAZIONI STRADALI
Si raggiunge in auto il borgo di Campocatino (LU) nelle Alpi Apuane e si lascia la macchina nel parcheggio all’ingresso del paese.
AVVICINAMENTO
Dal parcheggio si sale per la strada principale del paese. Raggiunta la piazza si prende a sinistra su sentiero CAI 147 seguendo le indicazioni per l’eremo di San Viano. Si segue la carraia, si ignora un primo bivio (Sentiero 147 a sinistra), si supera un gruppo elettrogeno e una casetta rosa e si giunge a una radura con panche e tavolo. Prendere il sentiero a destra e seguirlo in salita. Dopo pochi minuti abbandonare il sentiero e, ignorando la carraia che prosegue verso destra, salire nel bosco per tracce lungo una dorsale. Si segue il costone fino ad uscire dal bosco nei pressi di rocce, si sale poi per rocce e erba (passi di I e II), ignorando gli spit sulle placche e tenendosi a sinistra verso l’imbocco del canale – camino a sinistra del filo dello spigolo. Si raggiunge così l’attacco (chiodi) all’imbocco del camino (1 h).


RELAZIONE
1° tiro: si segue il camino canale molto erboso con passi delicati tra erba e rocce. Sosta comoda su due chiodi e clessidra alla base di un diedro (50 m – III con passo di IV – 2 chiodi e 2 spit)
2° tiro: tiro chiave. Si sale il diedro sopra la sosta (IV+) e il successivo caminetto (IV-) e si raggiunge facilmente un terrazzino alla base di tre diedri. Si scala con passi non banali quello centrale (V, 3 chiodi), poi su erba fino alla sosta su due chiodi uniti da cordini (55 m – 5 chiodi e uno spit).
3° tiro: si sale il camino sopra la sosta (IV), poi il pendio erboso verso destra fino a un chiodo con cordini (sosta eventuale). Si prosegue e si scala un diedro (IV, attenzione a grosso blocco instabile a sx del diedro), poi nuovamente su erba fino a uscire sulla cresta dove si sosta comodamente su chiodi uniti da cordino (60 m – 1 chiodo e una sosta intermedia).
4° tiro: si scala la bella fessura a mezzaluna sopra la sosta, ignorando gli spit sulla placca di sinistra (IV-). Si segue lo spigolo (III con passo di IV) fino alla sosta su due chiodi e spit (20 m – 2 chiodi).
5° tiro: traversare due metri a destra fino a un diedro che si sale su bella roccia marmorea (IV con passo di V-). In prossimità di un chiodo un po’ nascosto sul lato sinistro del diedro si traversa e si sosta su chiodi e spit a sinistra del filo (15 m – 3 chiodi).
6° tiro: si sale per lo spigolino (III), quindi si prende il diedro a sinistra del filo, lo si sale (III) e si raggiunge la sosta su una selletta, 3 chiodi. (20 m – 2 chiodi).
7° tiro: si sale a destra della sosta su placca appoggiata (III), ignorando gli spit a sinistra e si sosta su spit (10 m).
DISCESA
Si scende a sinistra per il pendio con rocce (qualche ometto), quindi si taglia a destra verso il canale di San Viano (possibile qualche passo di I/II). Raggiunto il canale lo si segue fino al limitare del bosco. Lungo il canale si deve superare due salti di roccia, il primo con una doppia (cordini) evitabile a sinistra per ripido pendio erboso e roccette, il secondo direttamente nel canale per una cengetta a destra. Al termine del canale si entra nel bosco e si traversa il versante verso sinistra su tracce fino a raggiungere l’attacco (1 h). Per tracce e sentiero già percorso si perviene al parcheggio (1.30 h).
OSSERVAZIONI
A vederla dal paese la cresta è molto bella ed estetica. La via però segue il logico canale e l’arrampicata ne risente parecchio. Salita riservata ad appassionati delle Apuane e di questo tipo di salite. Gli spit su placche sono sempre fuori via su percorsi più difficili. Forse posso essere stato generoso con qualche grado qua e là ma il terreno spesso delicato tende a fare esagerare, comunque mai più di un +/-. E’ possibile raggiungere la cima della Roccandagia proseguendo lungo la cresta con tratti più impegnativi, 8 metri di A1 (non verificato).
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”La Roccandagia è una bella montagna delle Alpi Apuane. La sua cresta Est – Sud – Est è descritta nella Guida dei Monti d’Italia delle Alpi Apuane come una delle più belle salite : “è la più bella e panoramica via alla Penna di Campocatino e una delle più interessanti delle Apuane”. I pretesti per una bella giornata ci sono tutti. In auto raggiungiamo il caratteristico paese di Campocatino, un piccolo borgo con casette di marmo e strade lastricate alle pendici della parete NE del Roccandagia. L’avvicinamento è breve e abbastanza comodo. Raggiunta la base dello spigolo, usciamo dal bosco e risaliamo il ripido pendio molto erboso fino all’imbocco del camino dove parte la via. Vado io, il primo tiro è tutt’altro che bello, salgo il canale – camino tra erba e qualche cardo. A cercarla bene c’era anche un pò di roccia, purtroppo non molto solida.
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