La Penna di Sumbra o Monte Sumbra o Sòmbora (1764 m) è una singolare cima delle Alpi Apuane. La vetta erbosa è sorretta a sud da un’impressionante parete mentre a nord degrada tra boschi, prati e balze rocciose. A ovest presenta un bello spigolo roccioso e una parete con belle placche compatte dove è stata attrezzata una falesia. Sullo spigolo corre la Via Ceragioli. Salita in periodo anteguerra dai fratelli Ceragioli, fu notevole impresa per l’epoca. Oggi la via, divenuta classica, segue numerose varianti e della via originale rimangono solo pochi passaggi. La via conta quattro tiri di cui i primi tre particolarmente sostenuti, mai sotto il IV° grado e difficoltà fino al VI+, con arrampicata mai banale, spesso tecnica e delicata e roccia poco sicura. Il tiro chiave è il terzo, una placca fessurata strapiombante (azzerabile). La chiodatura è ottima, mista chiodi e spit, distanti solo nel primo tiro. Le protezioni veloci sono inutili, superflue per la chiodatura e quasi impossibili da piazzare.
Prima salita: la via originale S. e V. Ceragioli e D. Racchetti il 30 giugno 1935. Il terzo e quarto tiro D. Ciuffi, D. Diana, M. B. e R. Malfatti nel 1965.
PENNA DI SUMBRA (1765 m) – VIA CERAGIOLI
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 20 ottobre 2014 | Compagni | Alberto Piazza |
Itinerario | Salita alla Penna di Sumbra per la Via Ceragioli | Zona Montuosa | Alpi Apuane |
Tempo | 6h (2 h la via) | Dislivello | 850 m (100 m la cresta) |
Località di Partenza | Arni (LU) | Quota partenza e arrivo | 916 - 1765 m |
Difficoltà globale | TD | Difficoltà tecnica | VI+ (azzerabile), V+ |
Chiodatura | Ottima, mista spit e chiodi (distanti sul primo tiro) | Materiale | Materiale d’arrampicata, 10 rinvii |
Tipologia arrampicata | Diedri e placche | Roccia | Marmo, sufficiente (tratti non troppo solidi) |
Segnavia | Sentiero CAI 144 | Libro di vetta | Si |
Punti d’appoggio | Paese di Arni alla partenza | Acqua | Fontana alla partenza |
Cartografia utilizzata | Alpi Apuane - Carta dei sentieri e rifugi 1:25000 | Bibliografia utilizzata | GMI – Alpi Apuane |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si. Arrampicata mai banale, roccia così così. |

INDICAZIONI STRADALI
Si raggiunge in auto il piccolo paese di Arni nelle Alpi Apuane e si lascia la macchina nel parcheggio (fontana).
AVVICINAMENTO
Dal parcheggio si attraversa il rio su ponticello (fontana) e si imbocca il sentiero in salita. Si raggiunge la strada asfaltata e la si segue a destra. Al termine della strada si prende il sentiero a destra (gradini) e si inizia a salire ripidamente nella bassa vegetazione, quindi si raggiunge una cresta su terreno aperto. Si segue la bella cresta, poi si traversa lungamente verso NE fino ad inoltrarsi nel Bosco del Fatonero. Con qualche saliscendi si esce dal bosco e si raggiunge una selletta (bivio). Si tiene a sinistra e in breve si raggiunge il Passo della Fiocca. Dal passo si sale su sentiero verso la Penna, l’attacco è a destra dello spigolo, chiodi alla base, a sinistra di una placca con una fila di spit (1.50 h).


RELAZIONE
1° tiro: si sale la fessura (passo inziale IV+, poi IV) a sinistra della fila di spit (2 chiodi alla base), quindi si prende il diedro a sinistra (IV) che si risale fino a rimontare lo spigolo. Si sale ancora per diedro (IV+), si ignora una vecchia sosta a chiodi con cordino nuovo e si supera lo strapiombetto verso destra con passo non facile (V), uscendo su placche inclinate dove si sosta su chiodi e uno spit (45 m – 5 chiodi).
2° tiro: si sale sopra la sosta verso uno strapiombo che si supera con difficile arrampicata (V+). Raggiunto un chiodo si traversa a destra per placca a tacche (non proseguire nel diedro dove sale la via originale su roccia marcia). Si scende un metro e si doppia uno spigolo entrando in un diedro con passo impegnativo (VI-). Si sale il diedro liscio (V+) e superata una provvidenziale clessidra si raggiunge la sosta su cengetta erbosa (30 m – 4 spit e 2 chiodi).
3° tiro: tiro chiave continuo e sostenuto. Si sale sopra la sosta un paio di metri facili (IV), quindi si scala la placca strapiombante con fessure (VI+ o AO). Due metri più facili, quindi nuovamente in strapiombo (VI/VI+ o AO) fino al tetto. Si sale a sinistra dove si sosta in una nicchia (20 m – 8/10 tra chiodi e spit).
4° tiro: si traversa a sinistra con passo esposto (IV-) e si prende un canale erboso (III). Si traversa a destra su bellissima placca in prossimità dello spit e si sale la placca inclinata su bella roccia (III). Su terreno via via più facile (I/II) si sosta, a destra del filo, su spit e chiodo (40 m – 3 spit).
Si sale facilmente per cresta erbosa fino alla vetta (2/2.20 h dall’attacco).
DISCESA
Dalla cima si scende verso Est per cresta erbosa, quindi si prende a destra il sentiero. Si scende con l’aiuto del cavo (Ferrata Malfatti). Si costeggia la bella parete compatta (falesia) e si raggiunge l’attacco. Su sentiero già percorso si ritorna ad Arni (1.30 h dalla cima).
OSSERVAZIONI
Via bella e per nulla banale. Arrampicata spesso delicata per la roccia e i passaggi tecnici, in particolare nel secondo tiro. Il terzo tiro è azzerabile quasi integralmente. Non si trovano molte relazioni in giro, potrei essere stato un po’ generoso con qualche grado (probabilmente no!). La via è breve ma riempie comunque la giornata.

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