Il Monte Sagro (1749 m) è una delle cime più frequentate delle Alpi Apuane per il suo comodo accesso e per il grande panorama che si gode dalla vetta. A ovest è delimitato da pendii erbosi mentre a Nord e a Sud – Est da imponenti pareti di erba e roccia. Lo spigolo o cresta Est si sviluppa dalla Foce di Vinca con un dislivello di circa 400 m. L’interesse della salita è più panoramico che arrampicatorio. L’erba spesso sostituisce la roccia e quest’ultima è molto rotta e mai solida. Le soste sono tutte attrezzate a chiodi o fittoni.
Prima salita: Emilio Questa da solo il 12 novembre 1899
MONTE SAGRO (1749 m) – CRESTA EST

Monte Sagro – Cresta Est
INFO TECNICHE | |||
---|---|---|---|
Data Uscita | 25 ottobre 2014 | Compagni | Alberto Piazza |
Itinerario | Salita al Monte Sagro per la Cresta Est | Zona Montuosa | Alpi Apuane |
Tempo | 5h (3 h la cresta) | Dislivello | 600 m (400 m la cresta) |
Località di Partenza | Foce di Pianza (MS) | Quota partenza e arrivo | 1279 - 1749 m |
Difficoltà globale | AD- | Difficoltà tecnica | Massimo III+, arrampicata però spesso misto erba delicata |
Chiodatura | Soste attrezzate a chiodi/fittoni. Chiodi nei passi più impegnativi | Materiale | Materiale d’arrampicata, 4 rinvii, friend e qualche chiodo |
Tipologia arrampicata | Erba e diedri | Roccia | Marmo a tratti pessimo! |
Segnavia | Sentiero CAI 173 e 172 | Libro di vetta | Si |
Punti d’appoggio | - | Acqua | No |
Cartografia utilizzata | Alpi Apuane - Carta dei sentieri e rifugi 1:25000 | Bibliografia utilizzata | GMI – Alpi Apuane pag. 224 |
Giudizio | ![]() | Consigliata | Ni. La linea è bella, l'ambiente pure, l'arrampicata no. |

INDICAZIONI STRADALI
Da Carrara (MS) si seguono le indicazioni per Gragnana, Castelpoggio e Campo Cecina. Superato il paese di Castelpoggio si prende a destra e si segue lungamente la strada molto panoramica. Raggiunto uno spiazzo si prende a destra la strada sterrata (non prendere a sinistra per il Rifugio Carrara) che si segue fino al parcheggio nei pressi delle cave.
AVVICINAMENTO
Si prende il sentiero (segnavia 173) che sale verso le cave. Si sale costeggiando le cave, quindi traversando in salita lungo il versante NO del Sagro. Si procede poi con qualche saliscendi e tratti attrezzati. Nei pressi di un ghiaione si inizia a scendere (PUNTO 1), si supera un canale (cavi) sempre in discesa quindi in traverso sotto pareti rocciose. Si ignorano i bivi tenendo sempre la destra e con un’ultimo tratto in salita nel bosco si raggiunge Foce di Vinca (1.10 h).


RELAZIONE
Si abbandona il sentiero e si segue la cresta verso SO su esile traccia per prati fino alla base di un salto verticale. Si sale direttamente la paretina su buona roccia appigliata (II) e si rimonta sulla crestina. Si continua poi facilmente sul lato destro, quindi sul filo che si segue fino a una prima sommità. Si evita quest’ultima sul lato sinistro per impercettibile cengia esposta. Riconquistata la cresta la si segue in discesa fino a una selletta, poi si risale per larga cresta erbosa. Si evita una seconda elevazione a destra per traccia nel bosco e si sale un canale erboso che riporta sulla cresta. Si vince direttamente una placchetta (a dx più facile – II), quindi per placconate appoggiate fino a una cimetta. Si segue in piano la cresta sottile ed esposta (I – cavetto), poi più larga con qualche passo di arrampicata (I – cavetto) fino alla base dello spigolo vero e proprio (0.45 h dall’attacco). L’attacco è anche raggiungibile in maniera più diretta dal PUNTO 1 seguendo traccia a ometti (sconsigliato).
1° tiro: si attacca il diedro al centro (in quello di sinistra saliva la via originale) con fittone alla base. Si sale il diedro verticale su roccia delicata (III+), quindi per erba e roccia si raggiunge la sosta su uno spit e un chiodo (30 m – 4 chiodi).
2° tiro: si sale sopra la sosta per erba poi, dopo un tratto su pendio più appoggiato, si arrampica la parete di erba e pochissima roccia (per nulla piacevole!). Si sosta su cengetta alla base di una placca con striature orizzontali e un chiodo nel mezzo (50 m – 1 chiodo a metà tiro tra l’erba).
3° tiro: si traversa cinque metri a destra su placca di buona roccia (II – esposto) fino a un chiodo. Quindi in verticale tra erba e roccia si rimonta la cresta che si segue facilmente. Si sosta su un chiodo alla base di una paretina (50 m – 1 chiodo).
4° tiro: si sale la paretina a gradini sopra la sosta verso destra (I), quindi su terreno erboso sul fianco destro della cresta. Si supera direttamente un gendarmino per diedro (passo di III), evitabile a sinistra (II) e si sosta su un chiodo con anello (50 m – 1 chiodo).
5° tiro: si sale sopra la sosta per roccia molto rotta (I/II), poi per diedro (II) uscendo facilmente a sinistra per rampetta. Invece di salire a sinistra per rampetta si può salire verticalmente per diedro (chiodo nascosto) , uscendo a destra (III con passo iniziale più difficile evitabile a sx per la rampa rientrando successivamente nel diedro). Si sosta su un fittone con anello (35 m – 2/3 chiodi).
Si segue la cresta senza difficoltà fino in vetta (3 h dall’attacco).
DISCESA
Dalla cima si scende verso Ovest per sentiero. Si traversa per prati in discesa fino a un bivio. Qui consiglio di tenere la sinistra verso una bella cresta panoramica che si segue in discesa (segnavia 172) e in breve si raggiunge Foce di Pianza (0.45 h).
OSSERVAZIONI
La linea di cresta è molto bella, l’ambiente grandioso, purtroppo l’arrampicata lascia veramente a desiderare. Da percorrere una sola volta nella vita! Si consiglia di salirla integralmente partendo dalla Foce di Vinca, la parte bassa è quella su roccia migliore. La via in sé non è difficile ma la roccia pessima e soprattutto i tratti su erba e terra richiedono attenzione. Globalmente è più impegnativa di quanto possa sembrare.

[signinlocker id=”15967″]
RELAZIONE PDF

[/signinlocker]

Nessun commento