La Cima dei Campelli è una selvaggia vetta della Val Vigezzo nelle Alpi Lepontine. La cresta Sud Est già ben visibile dal fondo valle è un’interessante, lunga e piacevole salita, mai difficile, in ambiente isolato. Le difficoltà tecniche sono contenute, qualche passo di III e III+ ma la cresta è complessivamente lunga e il dislivello impegnativo (1600 m). La via non è attrezzata e sono presenti solo gli spit per le calate in doppia, utile qualche friend.
Prima salita: Ester della Valle e Aldo Bonacossa il 17 giugno 1926
CIMA DEI CAMPELLI (2448 m) – CRESTA SE

La montagna dalla partenza, la cresta SE è quella a destra con le evidenti placconate
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 12 maggio 2015 | Compagni | Martina Rossetti |
Itinerario | Salita alla Cima dei Campelli per la Cresta SE | Zona Montuosa | Alpi Lepontine |
Tempo e distanza | 8/10 h (3/4 h la via) | Dislivello | 1600 m (600 m circa la cresta) |
Località di Partenza | Arvogno (1247 m) | Quota partenza e arrivo | 1247 m - 2448 m |
Difficoltà globale | AD- | Difficoltà tecnica | Max III+, spesso I e II |
Chiodatura | Doppie attrezzate, 1 spit | Materiale | Mezza corda, utile qualche friend |
Tipologia arrampicata | Facile cresta a tratti aerea | Roccia | Granito buono |
Segnavia | Sentiero CAI M15/M17 | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Rifugio alla partenza, baite sul sentiero | Acqua | Fontana alla partenza |
Cartografia utilizzata | Domodossola e Val Formazza 1:50000 | Bibliografia utilizzata | Le più belle vie di roccia dell'Ossola - Dal I al V grado |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si, lunga ascensione in ambiente selvaggio. |

INDICAZIONI STRADALI
In auto si raggiunge località Arvogno in Val Vigezzo. Da Domodossola si seguono le indicazioni per Santa Maria Maggiore, quindi per i paesi di Crana e Toceno. Si risale la valle del torrente Melezzo lungo una piccola strada asfalata fino al paese di Arvogno dove si parcheggia nel piazzale di fronte al Rifugio.
AVVICINAMENTO
Si segue la strada asfaltata fino alla baracca di arrivo della teleferica dove si prende il sentiero a sinistra. Si scende ripidamente con alcuni tornanti raggiungendo il fondo della valle. Attraversato il torrente su ponticello (1080 m) si risale l’opposto versante fino all’Alpeggio Coier. Qui si prende a destra per l’alpeggio Vei, poi per Campeglia (1540 m) e tra prati e boschetti si arriva infine all’Alpe Cortevacchia (indicazioni Passo Campeia). Si possono già vedere le placconate che indicano l’inizio della cresta. Si segue il sentiero del Passo Campeia in piano per una decina di metri ma lo si deve abbandonare subito puntando alle placche che si raggiungono senza difficoltà (2 h).


Fotina di rito!

RELAZIONE
Salire sul lato destro delle placche per erba su tracce, poi per canaletto erboso leggermente verso destra puntando al gruppo di alberi in alto. Superare un breve passaggio in arrampicata (I) e traversare verso sinistra sotto rocce verticali. Prendere un canale erboso verso destra con traccia, poi per erba e prati raggiungere la cima del Primo Risalto (2045 m – 0.40 h dall’attacco). Scendere a una sella e salire la seconda Piodata raggiungendo la cima del Secondo Risalto (2145 m – 3 h dalla partenza) dove conviene legarsi. Seguire prima la cresta rocciosa a “denti di sega“, poi in discesa sul lato destro (I/II), quindi sempre in discesa a sinistra con passo delicato (III – spit), poi riconquistare la cresta. Salire arrampicando su placchette (II), poi su erba fino alla cima del Terzo Risalto (2190 m). Continuare sulla cresta fino a un alberello con cordone. Calarsi con una breve doppia e proseguire mantenedosi in cresta. Scendere con un’altra doppia e proseguire sul filo fino al “Cannone“, caratteristico gendarme. Calarsi nuovamente per una decina di metri su uno spit sul lato sinistro quindi iniziare a risalire il Quarto Risalto per sfasciumi ed erba fino alla base di un diedro. Salire il diedro a destra con divertente arrampicata (III/III+) e uscire a destra dove si sosta (da attrezzare). Salire per placchetta poi per bella cresta aerea ed esposta, più impressionante che difficile (I/II), per un paio di tiri. Calarsi in doppia, attrezzata su spuntoni, o scendere disarrampicando sul lato sinistro (II/III-) e proseguire facilmente a sinistra su tracce di sentiero sotto il Quinto Risalto che non si sale. Passare sotto la verticale della Porta dove sale la via normale e continuare obliquando verso sinistra fino a raggiungere la vetta (3/4 h dall’attacco).
DISCESA
Scendere con medesimo percorso e risalire alla Porta della via Normale. Scendere nell’opposto versante in un canalino. Noi lo abbiamo trovato completamente pieno di neve molle e siamo scesi con una doppia di 30 metri attrezzata con cordino rosso, lasciato, su masso incastrato sulla destra della Porta nel versante di discesa (guardando il canalino). Siamo scesi in doppia, prima nel canalino pieno di neve, poi per paretina rocciosa verticale fino al pendio di neve sottostante che abbiamo percorso fino al fondo del vallone. La relazione riporta di scendere il canalino fino a uno spit, quindi calarsi con una doppia (15 m) o disarrampicare (II) fino a una cengia che si percorre verso sinistra fino ai prati e ghiaioni sottostanti dove si trova il sentiero (poco segnato, traccia con qualche ometto) che costeggiando la cresta di salita riporta all’Alpe di Cortevecchia da dove su medesimo sentiero dell’avvicinamento si rientra ad Arvogno (3 h dalla cima).
OSSERVAZIONI
Bella salita, tecnicamente non diffcile, ma bella lunga e fisicamente impegnativa. Sulla cresta conviene procedere il più possibile in conserva e non perdere tempo. Le doppie attrezzate sono quattro, l’ultima si può evitare scendendo disarrampicando, sembra più difficile di quello che è. Il quarto risalto dopo il diedro è la parte più bella e continua della cresta: aerea ed esposta.

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