Le pareti di granito sembrano create dal lavoro di un gigante. Specchi che hanno resistito al tremendo urto del drago. Le spade di luce si abbassano nel pomeriggio sul nero granito mettendo in evidenza il suo vero volto di fuoco.

Gian Carlo Grassi – Sogno di Sea (1988)

L’Uja di Ciamarella (3676 m), massima elevazione delle Valli di Lanzo a cavallo tra la Val Grande – Vallone di Sea – e la Val d’Ala, nasconde a chi non teme i lunghi avvicinamenti un isolato ed imponente versante glaciale. La parete Nord, una volta dominata da grandi seracchi, si presenta oggi come un ampio e ripido ‘pendio’ di neve e roccia, meno bello alla vista ma certamente più sicuro per gli alpinisti alla ricerca di emozioni sulle pareti ghiacciate.
Tre sono le linee principali che si possono seguire per superare la muraglia settentrionale della Ciamarella: la via Fava Danesi (9 giugno 1929) a sinistra, la via Diretta di Destra (G. Godero, E. Guidetti e M. Piolti il 1 luglio 1935) e la linea più bella ed elegante al centro, la via Ferrari.
La via Ferrari è leggermente più impegnativa delle altre due vicine e segue con andamento lineare la direttiva centrale della parete. Il percorso è interamente su neve su pendenze costanti tra i 40° e i 50°: più accentuate nella parte iniziale con il superamento di uno stretto canalino e più sostenute nella parte finale dove può presentarsi anche qualche tratto su ghiaccio vivo a seconda della stagione.
La salita della Nord non è però solo un’ascensione tecnicamente molto valida ma è soprattutto parte di uno stupendo viaggio nel cuore del Vallone di Sea. Un lungo, lunghissimo cammino tra paesaggi sempre nuovi, cascate sferzate dal vento, verticali pareti di granito, cime imponenti dominate dalla mole rossastra e piramidale dell’Uja di Mondrone, alpeggi dimenticati abitati dagli stambecchi in un atmosfera mista tra il Signore degli Anelli e la grandiosità dei valloni tibetani (cit. G. Carlo Grassi).
Primi salitori: E. Ferreri e W. Levi il 4 giugno 1922
UJA DI CIAMARELLA (3676 m) – PARETE NORD (VIA FERRARI)
INFO TECNICHE | |||
---|---|---|---|
Data Uscita | 23 - 24 aprile 2017 | Compagni | Federico Rossetti, Alberto Piazza, Luca Castellani, Mario Brunelli, Paolo Bernardi |
Itinerario | Salita all'Uja di Ciamarella per la parete Nord (via Ferrari) | Zona Montuosa | Alpi Graie Meridinali |
Tempo e distanza | 1° giorno: 3/4 h 2° giorno: 10/13 h | Dislivello | 1° giorno: +1100 m 2° giorno: + 1400 m -2500 m |
Località di Partenza | Forno Alpi Graie | Quota partenza e arrivo | 1219 m - 3676 m |
Difficoltà globale | D | Difficoltà tecnica | Pendio di neve/ghiaccio fino a 60°, costante sui 40/50°. |
Chiodatura | - | Materiale | Materiale da ghiaccio: due picche, chiodi da ghiaccio. Una scelta di friend (utili piccoli), qualche chiodo e fittoni. |
Tipologia arrampicata | Pendio di neve e ghiaccio | Roccia | - |
Segnavia | Sentieri CAI fino al bivacco | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Bivacco Soardi | Acqua | Fontana nel parcheggio prima del paese alla partenza |
Cartografia utilizzata | - | Bibliografia utilizzata | Gran Paradiso e Valli di Lanzo - Le 100 più belle Escursioni e Ascensioni (Itinerario 52) |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si, bella salita in ambiente super! |

INDICAZIONI STRADALI
Si deve raggiungere Forno Alpi Graie (1219 m) nella Val Grande di Lanzo. Dalla tangenziale di Torino uscire a Veneria Reale o in alternativa seguire per l’aeroporto di Caselle. Proseguire poi in direzione Valli di Lanzo – Lanzo Torinese. Seguire la valle fino a poco prima del paese di Ceres, dove si prende a destra (semaforo) per Forno Alpi Graie. Seguire la strada per altri 20 chilometri fino a raggiungere l’ultimo paese della valle. All’accesso del paese c’è una fontana, con qualche tavolino. Proseguire e prendere la strada a sinistra che diventa sterrata, seguirla per poche centinaia di metri, quindi parcheggiare negli spiazzi a lato prima di un bivio nei pressi di un pannello informativo.
AVVICINAMENTO (SALITA AL BIVACCO SOARDI)
Seguire la strada sterrata a destra (indicazioni Bivacco Soardi) fino a un masso con targhetta ‘Le Porte di Sea‘ dove si prende a destra in salita. Il sentiero torna poi pressoché pianeggiante e si attraversa una zona con numerosi massi (meta dei bulderisti) fino a raggiungere Malga Bassiet (1500 m) per comodo ponticello in legno. Continuare nella valle tra belle cascate fino ad incontrare la prima neve a seconda della stagione, spesso qui sotto forma di coni di valanghe. Tenersi sul lato sinistro del vallone e raggiungere un caratteristico enorme masso squadrato al centro della valle, sotto il quale sorgono le costruzioni in pietra dell’Alpeggio di Sea (1785 m). Seguire il sentiero sul lato destro del vallone fino a un nuovo lungo pianoro dominato dalle grandi pareti dell’Albaron di Sea. Lasciarsi altre baite sulla destra e salire il vallone che si fa più stretto sul lato sinistro. Ripidamente si supera il gradino roccioso e tenendosi ora sul versante destro in continua ascesa si raggiunge il Bivacco Soardi (2297 m – 3/4 h)


L’avvicinamento nel Vallone di Sea

Attimi di un avvicinamento

AVVICINAMENTO
Dal bivacco imboccare una traccia poco marcata che scende verso il centro del vallone. Risalire su neve fino a una biforcazione della valle. Seguire il ramo di destra e salire a un pianoro sotto i seracchi del Ghiacciaio di Sea a sinistra. Salire il pendio di destra, quindi iniziare a traversare decisamente a sinistra sopra la serraccata passando sotto il versante orientale di Punta Tonini fino a quando appare finalmente la Nord! Proseguire senza via obbligata puntando al centro della parete e in particolare a uno stretto passaggio tra la fascia rocciosa della parte bassa (3/4 h).
RELAZIONE
Superare la crepaccia terminale, risalire il pendio che si fa subito ripido (40/45°) e portarsi in prossimità della fascia rocciosa che sbarra la salita. Noi da qui abbiamo fatto una decina di tiri di corda da 60 m, attrezzando soste su fittoni o sulle rocce affioranti. A seconda delle condizioni la linea di salita può variare. Si descrive il percorso da noi seguito.
Spostarsi a sinistra e attaccare lo stretto passaggio (60°), quindi uscire e proseguire ripidamente per canale poco accennato (sosta attrezzata sulle rocce a destra, friend). Continuare per il pendio un poco meno ripido salendo leggermente verso sinistra verso una fascia rocciosa che ci si lascia a destra sempre su neve per tre lunghezze (40/45°). Una nuova fascia rocciosa sbarra la salita; traversare decisamente a destra salendo per una lunghezza fino ad individuare un passaggio, una sorta di canalino poco accennato. Al medesimo punto si può arrivare tenendo una linea più verticale dopo il primo tiro, se il pendio fosse in buone condizioni. Dalla sosta sulle rocce alla base del ‘canalino’ salire verticalmente, quindi spostarsi un metro a sinistra e proseguire nuovamente dritti. Traversando ulteriormente a destra si può superare la fascia rocciosa ancora più agevolmente. Continuare sempre su neve per altre 4 tiri salendo leggermente verso sinistra su pendenze costanti (40/50°) cercando di evitare il ghiaccio, qui spesso affiorante. Sbucare in cresta e seguirla a destra raggiungendo in breve la croce di vetta (3676 m – 4/5 h dall’attacco procedendo a tiri).
DISCESA (CRESTA EST – PD)
Tornare all’uscita della Nord, quindi imboccare l’evidente cresta nevosa verso Est, inizialmente sottile. Mantenersi poi sul lato sinistro facendo attenzione alle cornici con percorso orizzontale o in lieve discesa fino a un gradino roccioso. Scendere con attenzione il tratto delicato, quindi continuare in cresta tenendosi poi sul lato destro. Ritornati sul filo si abbandona la cresta principale e si segue una cresta a sinistra. Appena possibile abbandonare anche questa cresta per il pendio nevoso a destra, inizialmente ripido (40°) verso il vallone sottostante che si segue a sinistra in discesa. A una biforcazione tenersi a sinistra e scendere l’ultimo pendio verso la base del Ghiacciaio di Sea. Da qui per medesimo percorso dell’avvicinamento si rientra al bivacco Soardi (3 h dalla cima), quindi al parcheggio (2.30/3.30 h dal bivacco).
OSSERVAZIONI
Devo ammetterlo. Avevo piuttosto snobbato la Ciamarella, c’ero già stato per la normale e preferivo andare altrove. Ma se 5 amici si coalizzano bisogna adeguarsi! E come spesso accade hanno avuto ragione. Salita veramente bella in ambiente fantastico: solo noi in giro tutto il giorno circondati da neve, cime e ghiacciai. La Nord poi non è una ‘noiosa’ salita tutta uguale in piolet traction ma risulta varia e movimentata.
Paragonabile alla vicina Nord del Gran Paradiso per le difficoltà, forse tecnicamente un poco più impegnativa. Certamente più lunga, complessa e faticosa ma personalmente complessivamente molto più bella.
Salita consigliabile ad inizio stagione. L’innevamento da noi trovato non era molto, ma in annate normali può essere consigliabile salire con gli sci per godersi una piacevole sciata al ritorno, oltre che ridurre di molto i tempi. Se nell’avvicinamento la neve non è assestata la salita potrebbe risultare biblica!!
Il Bivacco Soardi è molto accogliente, abbastanza grande (10/12 letti), ben tenuto, coperte e luce grazie ai pannelli solari, possibilità di trovare acqua da un ruscelletto poco lontano.
Il racconto della salita: «Viaggio sulla parete Nord della Ciamarella»
Il video della salita: «Uja di Ciamarella – Parete Nord»
CONDIZIONI E METEO INCONTRATI (24 aprile 2017)
Vento molto forte tutta la notte in bivacco. Al mattino abbiamo rinviato la sveglia più volte, poi ci siamo decisi a partire e siamo stati ripagati. Il vento è calato, senza mai sparire. Giornata splendida tutto il giorno con qualche innocua nuvola al pomeriggio.
Abbiamo trovato la parete in buone condizioni: salita tutta su neve, non dura ma sempre ben gradinabile e ghiaccio sempre coperto dalla neve. Terminale chiusa, come i crepacci del ghiacciaio che non si sono neanche visti.


Verso la serraccata del Ghiacciaio di Sea

Il ‘passaggio chiave’ sul primo tiro

Ultimi tiri

In discesa sulla Cresta Est


In discesa sulla Cresta Est


Tratti ripidi nella parte centrale


In sosta


Nella parte finale

Foto di gruppo in vetta: in primo piano Luca, sopra Federico, Alberto (che guarda in basso), Mario e Paolo (un poco nascosto)

Panoramica uscita dalla Nord
[signinlocker id=”15967″]

RELAZIONE PDF
[/signinlocker]
Nessun commento