La parete settentrionale del Gran Paradiso (4061 m) è costituita da un bellissimo scivolo ghiacciato con un dislivello di circa 600 metri e rappresenta il versante più difficile della montagna. Dalla crepaccia terminale il pendio si sviluppa per circa quattrocento metri con una pendenza costante sui 50° (max 55°). La difficoltà e soprattutto la progressione possono variare a seconda delle condizioni della parete (ghiaccio). A sinistra dello scivolo ghiacciato c’è una fascia rocciosa che può essere eventualmente utilizzata come ottimo punto di sosta o riposo (friend medi). La discesa avviene per la comoda e ben tracciata via normale.
Primi salitori: C. Bertone, F. Cappa e G. Giorda il 6 luglio 1958.
GRAN PARADISO (4061 m) – PARETE NORD
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 21 - 22 agosto 2014 | Compagni | Alberto Piazza |
Itinerario | Salita al Gran Paradiso per la parete nord | Zona Montuosa | Alpi Graie |
Tempo e distanza | 1° giorno: 2 h (circa 4.5 km) 2° giorno: 9 h (circa 15 km) | Dislivello | 1° giorno: + 900 m 2° giorno: + 1300 m - 2200 m |
Località di Partenza | Località Previeux, Valsavarenche (AO) | Quota partenza e arrivo | 1834 m - 4061 m |
Difficoltà globale | D | Difficoltà tecnica | Pendio di neve/ghiaccio fino a 55°, costante sui 45/50°. |
Chiodatura | - | Materiale | Materiale da ghiaccio, due picche, chiodi da ghiaccio. |
Tipologia arrampicata | Pendio di neve e ghiaccio | Roccia | - |
Segnavia | Sentiero n° 5, tracce a ometti, traccia su ghiacciaio | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Rifugio Chabod | Acqua | Fontana all'alpeggio Lavassey |
Cartografia utilizzata | Il Parco del Gran Paradiso 1:50000 | Bibliografia utilizzata | Gran Paradiso e Valli di Lanzo - Le 100 più belle Escursioni e Ascensioni (Itinerario 63) |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si, gran salita!! |

INDICAZIONI STRADALI
Si raggiunge in auto l’Alpeggio Terre, qualche chilometro prima di Pont in Valsavaranche (AO) e si parcheggia nello spiazzo (cartello con indicazioni per Rifugio Chabod)
AVVICINAMENTO
1° GIORNO: si segue il sentiero nel bosco in salita. Si guadagna rapidamente quota con una serie di tornanti e a quota 2196 metri si raggiunge l’Alpeggio del Lavassey (fontana). Si continua lungo il sentiero che sale più dolcemente fuori dal bosco fino a raggiungere il Rifugio Chabod (2710 m – 2 h).
2° GIORNO: dal rifugio si sale al locale invernale e si segue la traccia a ometti, si supera un ponticello e si inizia a salire ripidamente lungo una dorsale morenica. Si raggiunge il ghiacciaio e si segue la sempre presente traccia della normale. A quota 3300 metri circa (2 h), in corrispondenza dello Sperone NW, si abbandona la traccia e si sale verso sinistra su percorso non obbligato. Si traversa sotto la parete verso la base della linea di salita cercando di guadagnare quota raggiungendo progressivamente la crepaccia terminale su pendio sempre più ripido (30/40° – 2.40 h).


RELAZIONE
Si supera la crepaccia e si sale lungamente il pendio a destra della fascia rocciosa tenendo la linea che si preferisce su pendenze costanti (45/50°). Si supera qualche tratto più ripido (max 55°) e si sbuca in cresta (2 h se in conserva dall’attacco). Si segue poi la cresta molto panoramica fino alla sua maggior elevazione, quindi si scende pochi metri sul lato sinistro (I°), doppia eventuale. Si raggiunge una selletta e si sale la paretina (III°-, poi II°), sosta su catena sotto la madonnina (2.40 h – 5.20 h dal Rifugio).
DISCESA
Dalla madonnina si scende lungo la cresta rocciosa (spit superflui) fino al sottostante ghiacciaio. Si prende la traccia della normale (qualche crepaccio) e si raggiunge comodamente il Rifugio Chabod (2 h dalla cima). Dal rifugio per sentiero si scende al parcheggio (3.20 h dalla vetta).
OSSERVAZIONI
Gran bella salita. Le difficoltà tecniche sono limitate. L’impegno fisico sulla parete è importante, soprattutto se si procede in conserva. La discesa è veramente comoda!

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