La via supera il grandioso canalone ghiacciato che dalla vetta della Cima Tosa scende dritto e ripido a Nord, separando il massiccio della Tosa da quello del Crozzon e sfociando a formare la Vedretta del Crozzon, che si apre a ventaglio. L’ascensione si piò considerare la più bella del genere delle Dolomiti.
(Gino Buscaini – GMI Dolomiti di Brenta)
La Cima Tosa è la vetta più elevata delle Dolomiti di Brenta. Colossale massiccio roccioso, contornato da alte pareti che culmina a oltre tremila metri con il caratteristico piatto cupolone di neve. Il Canalone Neri è la profonda lingua di ghiaccio che separa la Tosa dal Crozzon di Brenta. Il lungo canale ha uno sviluppo di circa 1200 metri e un dislivello di 800 metri con una pendenza media di 40/45° e punte a 50/55° a seconda dell’innevamento. Dall’attacco la pendenza va sempre aumentando: dopo una prima parte sui 30/40° fino al Ginocchio, il caratteristico tratto ghiacciato a circa metà percorso, la pendenza non scende mai sotto i 45° fino all’uscita sul pianoro sommitale.
Prima salita: Virgilio Neri il 21 luglio 1929 (solo).
Prima invernale: V. Marchetti e F. Susatti il 14 marzo 1953
Prima discesa in sci: H. Holzer e A. Tsholl il 21 giugno 1970
CIMA TOSA (3172 m) – CANALONE NERI
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 10/11 giugno 2015 | Compagni | - |
Itinerario | Cima Tosa per il Canalone Neri | Zona Montuosa | Dolomiti – Dolomiti di Brenta |
Tempo | 1° giorno: 2 h 2° giorno: 8 h (2.30 h il canale) | Dislivello | 1° giorno: tot: + 720 m - 60 m 2° giorno: +1260 m - 1790 m |
Località di Partenza | Vallesinella (TN) | Quota partenza e arrivo | 1513 m – 3172 m |
Difficoltà globale | AD sostenuto | Difficoltà tecnica | Canalone, costante sui 40/45°, max 55° |
Chiodatura | - | Materiale | Due picche, corda per la doppia in discesa, eventualmente qualche fittone/chiodo da ghiaccio |
Tipologia arrampicata | Canalone di neve e ghiaccio ripido | Roccia | - |
Segnavia | Sentiero CAI 317/318 - Tracce | Libro di vetta | Si |
Punti d’appoggio | Rifugio Brentei (bivacco invernale), Rifugio Pedrotti | Acqua | Fontana al Rifugio Casinei, Brentei e Pedrotti |
Cartografia utilizzata | GMI - Dolomiti di Brenta | Bibliografia utilizzata | Dolomiti Occidentali - Le 100 più belle ascensioni ed escursioni: itinerario 42 GMI - Dolomiti di Brenta |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si, grande ascensione in ambiente super. |

INDICAZIONI STRADALI
Raggiunto Madonna di Campiglio nelle Dolomiti di Brenta si seguono le indicazioni per Vallesinella. Seguendo la stretta strada asfaltata nel bosco si raggiunge il Rifugio e si lascia la macchina nell’ampio parcheggio.
AVVICINAMENTO
Dal parcheggio si seguono le indicazioni per i Rifugio Casinei e Brentei. Si scende qualche metro e si attraversa il torrente su ponticello di legno, quindi si inizia a salire ripidamente nel bosco. Dopo circa 40 minuti si raggiunge il Rifugio Casinei (1850 m – fontana) dove si prosegue seguendo le indicazioni per il Rifugio Brentei (dx al bivio). Si sale nel bosco, quindi se ne esce nei pressi della Valle del Fridolin (2043 m) dove al bivio si tiene la destra e si prosegue a mezzacosta con qualche saliscendi. Superata una galleria e qualche tratto esposto con catena e procedento a mezzacosta in leggera salita si raggiunge il Rifugio Brentei (2182 m – 2 h). Dal rifugio si segue il sentiero per la Bocca di Brenta. Dopo pochi minuti nei pressi di un masso squadrato sulla destra si abbandona il sentiero e si prendono le tracce a destra. Dopo pochi metri ignorare le tracce che proseguono in discesa a destra e scendere invece in direzione opposta, verso sinistra, per valloncelli erbosi. Raggiunto il fondo del vallone si prosegue su terreno sfasciumoso, seguendo gli ometti (direzione Bocca di Brenta) su esile traccia. Si supera la verticale del canalone e si ragginge una targa. Si deve ora salire a destra verso la base della parete su terreno ghiaioso e neve senza via obbligata. Traversando infine verso destra ci si porta alla base dello scivolo nevoso (1 h dal rifugio).
RELAZIONE
Si sale il canalone tenendosi al centro su pendenze moderate (30°). La pendenza aumenta progressivamente salendo (35/40°) e si raggiunge la base del Ginocchio, dove conviene procedere con due piccozze. A seconda delle condizioni si supera il ginocchio: normalmente ci si tiene a sinistra tra il ghiaccio e la roccia dove rimane una lingua di neve (soste attrezzate sulla sommità). Nelle mie condizioni è stato possibile superare il ginocchio quasi al centro, leggermente a destra, con qualche metro su ghiaccio (55/60°). Superato il tratto ripido si segue l’andamento del canale su pendenze costanti (45°). A una diramazione si tiene la destra nel ramo più grosso e si continua su belle pendenze (45°) con qualche tratto più ripido fino ad uscire sul pianoro sommitale. In breve a destra si raggiunge la vetta (2.30 h dall’attacco).
DISCESA
Dalla cima si segue il cupolone nevoso in direzione SE. Si scende poi verso destra (ometti) fino al bordo di un primo tratto ripido che si supera per canalino nevoso (40°) o roccia (a seconda delle condizioni), sosta a chiodi e cordini per eventuale doppia, quindi per pendio e roccette verso sinistra fino al bordo di un secondo tratto ripido. Si scende per doppia attrezzata (20/25 m) su fittone cementato la parete sottostante (evitare il camino spesso bagnato). Si prosegue per roccette fino al pendio nevoso poi verso sinistra costeggiando la parete rocciosa di Cima Margherita. Dopo un tratto più ripido si raggiunge la base di un valloncello, che si risale per l’opposto versante dove si incontra il sentiero che si segue in leggera salita fino al Rifugio Pedrotti (1.45/2 h dalla cima).
Dal Rifugio seguire le indicazioni per la Bocca di Brenta che si raggiunge in pochi minuti. Dalla sella scendere su neve costeggiando la parete di destra. Raggiunta una “bastionata di roccia” il sentiero taglia prima a sinistra (poco evidente con neve), poi supera verso destra la ripida fascia rocciosa con l’ausilio di alcune catene. E’ probabilmente possibile scendere, con buon innevamento, direttamente per canale nevoso sul lato destro del vallone. Continuando a mezzacosta sul lato destro del vallone si raggiunge senza difficoltà il Rifugio Brentei (1 h dal Pedrotti). Per medesimo sentiero dell’avvicinamento si raggiunge quindi Vallessinella (1.30 h dal Brentei).
OSSERVAZIONI
Gran bella salita, tecnicamente non particolarmente impegnativa, ma lunga e su pendenze sostenute soprattutto nella seconda metà. Il canale è soggetto a caduta sassi, conviene percorrerlo al mattino molto presto. La discesa per la normale non è di facile orientamento senza tracce, con nebbia o se non la si conosce ed è stata descritta nelle condizioni incontrate (con minor innevamento la discesa è più evidente).

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