Il Cornone di Blumone (2843 m) che in dialetto locale significa ‘grande precipizio‘ è una delle prime cime del Gruppo dell’Adamello che si affacciano verso Sud. La montagna è di notevole interesse geologico per la varietà e complessità delle formazioni geologiche che la compongono e di notevole importanza alpinistica per le numerose e storiche arrampicate. Il versante ovest si presenta come una larga bastionata con pareti e speroni rocciosi intramezzati da diversi canali e sormontati dalla cima Nord a sinistra e dalla cima principale a destra. In inverno e primavera quando la montagna e i canali si riempiono di neve e ghiaccio sono possibili interessanti salite con ramponi e piccozze. La più celebre è certamente la via dei camini, un’interessante e difficile goulotte che si sviluppa al centro del versante. Il Canale Maffei, dall’omonimo spigolo che ne chiude il lato destro o Canalone Occidentale seguendo la nomenclatura della GMI dell’Adamello è un interessante salita dalle difficoltà classiche lungo un lineare ed elegante canale che taglia la parete sotto la verticale della Cima Nord. Il canale che sul web prende spesso (probabilmente erroneamente) il nome di Canale Centrale non è particolarmente lungo e dall’attacco supera un dislivello che di poco raggiunge i 250 metri. L’ambiente suggestivo lungo l’incassata linea di neve tra le pareti verticali regala comunque una salita piacevole e di soddisfazione. Le pendenze sono abbastanza contenute, mediamente sui 40/45° con alcuni tratti più ripidi e due tratti più impegnativi: il primo su neve/ghiaccio a 70/75°, il secondo a seconda delle condizioni su ghiaccio a 80°. Se non dovesse essere presente la colata di questo secondo salto è possibile traversare a destra ed uscire per paretine (max 60°), evitando così l’ultimo tratto del canale che è anche il primo a prendere il sole. Due piccozze classiche sono consigliate oltre che la classica dotazione invernale (una scelta di friend e qualche chiodo da roccia e ghiaccio).
Prima salita: ignoti
CORNONE DI BLUMONE (2843 m) – CANALE MAFFEI o OCCIDENTALE

Il versante Ovest del Cornone di Blumone, in rosso il Canale Maffei in giallo la variante da noi seguita
INFO TECNICHE | |||
---|---|---|---|
Data Uscita | 18 dicembre 2016 | Compagni | Federico Rossetti, Mario Brunelli, Luca Castellani |
Itinerario | Salita invernale al Cornone di Blumone per il Canalone Centrale o Occidentale | Zona Montuosa | Alpi Retiche (Gruppo dell'Adamello) |
Tempo | Totale 8/9 h (1/2 h la via) | Dislivello | tot. 1150 m (250 m la via) |
Località di Partenza | Malga Bazena o Malga Cadino (BS) | Quota partenza e arrivo | 1800 m circa - 2843 m |
Difficoltà globale | AD | Difficoltà tecnica | 5 m a 70/75°, spesso 40/45° con un tratto a 50/60° |
Chiodatura | Un chiodo nel canale | Materiale | Da alpinismo invernale, 2 piccozze classiche, qualche friend e chiodi da roccia e ghiaccio |
Tipologia arrampicata | Canale di neve | Roccia | - |
Segnavia | Sentiero CAI | Libro di vetta | Si |
Punti d’appoggio | Rifugio Tita Secchi (locale invernale) | Acqua | No |
Cartografia utilizzata | Mappa online Kompass | Bibliografia utilizzata | Report sul web |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si, bella montagna e salita! |

INDICAZIONI STRADALI
Raggiunto Breno in Val Camonica si seguono le indicazioni per il Passo Croce Domini. La strada per il passo è normalmente chiusa in inverno e bisogna fermarsi in Località Malga Bazena nei pressi del Rifugio Tassara (1802 m). Se la strada fosse transitabile è possibile proseguire fino oltre il passo in Località Malga Cadino (1800 m). È anche possibile salire dalla Val Caffaro lasciando la macchina in località Gaver (1500 m, maggior dislivello ma minor sviluppo).
AVVICINAMENTO
Si deve raggiungere il Rifugio Tita Secchi (2367 m) seguendo una delle diverse possibilità (1.30/3 h a seconda di innevamento e opzione scelta). L’itinerario migliore (se la strada è aperta e percorribile) è probabilmente quello che sale da Malga Cadino per l’omonima valle con percorso comodo e lineare. In una normale primavera/inverno si è obbligati a salire da Malga Bazena (contare 2/3 ore). Dal rifugio, ottimo punto di appoggio, si procede con percorso non obbligato puntando all’evidente canale sul lato sinistro del versante. Dopo un tratto pianeggiante si inizia a salire direttamente il pendio su pendenze contenute fino all’attacco vero e proprio del canale (2500 m circa – 0.30 h dal rifugio).


RELAZIONE
Salire nel canale incassato su pendenze contenute ma costanti (40°) che vanno ad accentuarsi (45°) nei pressi della prima strozzatura. Da qui noi abbiamo fatto 5 tiri fino all’uscita, a partire da una nicchia sul lato sinistro dove è possibile attrezzare una sosta su chiodi o su neve.
1° tiro: dalla sosta rientrare nel canale e salire verso lo stretto tratto più ripido che si supera direttamente per neve e ghiaccio ripido (70/75°). Dopo pochi metri la pendenza diminuisce e si sale nel canale senza difficoltà (40/45°). Sostare dopo circa 60 metri sul lato sinistro, ottime fessure per friend di tutte le misure (60 m).
2° tiro: proseguire nel canale senza difficoltà (40/45°) e sostare sotto il tratto chiave del masso incastrato (40 m).
3° tiro: se le condizioni lo permettono continuare nel canale superando un tratto ripido (probabilmente 80°), quindi proseguire nel canale meno pendente (40/45°) fino all’uscita. Se non fosse possibile continuare nel canale traversare a destra su neve (chiodo), quindi salire verticalmente su belle pendenze (50/60°) fino a sostare dopo circa 50 metri sul bordo di una ‘crestina’ a sinistra su spuntone o neve (50 m).
4° tiro: proseguire sopra la sosta per neve (inizialmente 45°), poi meno per pendio meno pendente sostando su neve dopo 60 m (60 m).
5° tiro: continuare ‘verticalmente’ (40°) fino ad uscire sulla crestina, possibile cornice (20 m – 2 h dall’attacco del canale procedendo a tiri).
Qui conviene slegarsi e continuare sull’estetica crestina di neve fino alla cresta principale. A una sella scendere nel versante opposto e seguire (se presente) la traccia della via normale. Traversare a destra restando alti tra due fasce rocciose (40/45°, esposto) fino a raggiungere la cresta che da accesso alla vetta. È eventualmente possibile per evitare il traverso delicato scendere e perdere qualche metro di quota raggiungendo la cresta più in basso. Seguire quindi la cresta che sale per neve ripida (40/45°) e raggiunge la cima (2843 m – 0.30 h dall’uscita del canale – 2.30/3 h dall’attacco).
DISCESA
Lungo la via normale invernale che nel primo tratto richiede attenzione. Dalla cima ripercorrere a ritroso l’itinerario di salita, superare il traverso delicato e continuare a traversare con minor inclinazione lungo il pendio settentrionale del Blumone fino a una cresta. Seguirla direttamente, poi scendere i pendii a sinistra (passi a 40°) fino al pianoro sottostante da dove traversando a sinistra si giunge in vista del Rifugio. Tenersi a destra e raggiungerlo senza difficoltà (1 h dalla cima). Per medesimo sentiero dell’avvicinamento si rientra al parcheggio (1.15/2.30 h a seconda di innevamento e itinerario).
OSSERVAZIONI
Salita interessante e consigliabile a una gran bella montagna del Gruppo dell’Adamello. Le difficoltà sono contenute ma l’itinerario merita per l’ambiente notevole e la piacevolezza della salita oltre che allo splendido panorama dalla cima. È un peccato dover abbandonare la linearità del canale se il passaggio del masso non è in condizione come durante la nostra ripetizione ma la variante è divertente. Il canale non è attrezzato, noi abbiamo fatto 5 tiri e sono consigliabili (a seconda delle condizioni personali e del canale è certamente possibile salire slegati riducendo un po’ i tempi). La via normale che si percorre per raggiungere la cima principale non è banale (valutabile nelle nostre condizioni PD-) e prevede un traverso esposto e delicato che richiede attenzione. Il locale invernale del Rifugio Tita Secchi è ottimo punto di appoggio consigliabile soprattutto in primavera quando il canale prende i raggi del sole già in mattinata.
CONDIZIONI E METEO INCONTRATI (8/9 dicembre 2016)
Abbiamo trovato il canale in condizioni eccellenti e a parte il salto del ‘masso’ che era senza neve e ghiaccio, è impossibile chiedere di meglio. La prima parte non ripida e incassata su neve perfetta, poi sempre su ottima neve dura fino in cresta. Lungo la normale neve meno portante ma ottima lungo la traccia sul versante settentrionale, poi ottima e portante in quello occidentale in tutto l’avvicinamento.
Dal punto di vista meteorologico è stata una giornata invernale ideale, né troppo fredda né troppo calda. Vento quasi nullo, gran visibilità e neve ottima tutto il giorno.
GUIDE, RIFUGI, WEBCAM, BIVACCHI
Il Rifugio Tita Secchi dispone di un locale invernale per almeno 6 persone con coperte. www.rifugiotitasecchi.it

Webcam Lago della Vacca verso i pendii orientali di Cima Terre Fredde (2644 m) e di Cima Galliner (2573 m).

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