Il Sassofratto (1950 m) o Sprone di Monte Prado come veniva indicato una volta sulla carta IGM è una bella elevazione poco distante dal più alto e conosciuto Monte Prado nell’appennino reggiano. Dalle forme e linee imponenti, visto salendo dalla valle del Dolo, presenta un complesso versante nord tra speroni, torrioni rocciosi, canali e placconate: uno degli ambienti più interessanti dell’Appennino Tosco-Emiliano. Lo Sperone Nord, ben identificabile dall’Abetina Reale, è la marcata cresta che chiude a destra il profilo del Sassofratto sopra il roccione denominato Spallone Mix. La via segue con linearità praticamente perfetta una serie di diedri, canali e goulotte prima a sinistra poi a destra del filo di cresta con percorso vario e mai banale in ambiente suggestivo. I passaggi impegnativi sono concentrati nel difficile primo tiro (30 m sostenuti) e nel diedro/strapiombetto di uscita del quarto tiro. Per una ripetizione necessaria una serie completa di friend e un’abbondante scelta di chiodi.
Prima salita: A. Piazza e F. Rossetti il 25 febbraio 2017
SASSOFRATTO (1950 m) – SPERONE NORD
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 25 febbraio 2017 | Compagni | Federico Rossetti, Alberto Piazza |
Itinerario | prima salita dello Sperone Nord del Sassofratto | Zona Montuosa | Appennino Settentrionale |
Tempo | 6/8 h (2/3 h la via) | Dislivello | 950 m |
Località di Partenza | Case di Civago (RE) | Quota partenza e arrivo | 1022 m - 1950 m |
Difficoltà globale | TD+ (II/3+M) | Difficoltà tecnica | 80° su ghiaccio sottile, passi a 90°, misto, neve spesso 50/60° max 70/75° |
Chiodatura | 1 chiodo sul primo tiro | Materiale | Da alpinismo invernale (2 picche tecniche), scelta di friend e chiodi, utile martello |
Tipologia arrampicata | Varia: ghiaccio sottile, misto, neve ripida, cresta facile | Roccia | Macigno (buona) |
Segnavia | Sentiero CAI 529/527 | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Rifugio Segheria dell’Abetina Reale | Acqua | Fontana lungo il sentiero 605 |
Cartografia utilizzata | Carta escursionistica – L’appennino Reggiano (foglio 2) | Bibliografia utilizzata | - |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si, difficile ma particolarmente bella! |

INDICAZIONI STRADALI
Raggiungere in auto Civago nell’Appennino Reggiano. Si attraversa il paese e al bivio si tiene la sinistra (non seguire indicazione Case Civago). Si segue la strada e si parcheggia al suo termine in uno spiazzo sulla sinistra.
AVVICINAMENTO
Prendere la strada sterrata che dopo alcune centinaia di metri si trasforma in sentiero, segnavia 605. Dopo un’oretta di cammino lungo la bella valle del Dolo si raggiunge l’Abetina Reale e si prosegue in direzione del Rifugio Battisti. Dopo una decina di minuti al primo bivio prendere a sinistra il sentiero Pincelli che attraversa il torrente e sale un ripido versante. Giunti nei pressi di una radura abbandonare il sentiero e risalire il pendio nevoso verso la base dello sperone, già ben visibile. Agli ultimi alberi traversare a sinistra e salire il largo canale a sinistra della base dello sperone, lo Spallone Mix. Seguire l’ampio canale, quindi imboccare a destra uno stretto canalino tra le rocce (45/55°) fino ad un comodo ripiano/sella dove si può attrezzare una sosta su spuntone (2/2.30 h).
RELAZIONE
1° tiro: tiro chiave, sostenuto ed impegnativo (molto bello). Traversare a sinistra sotto la placca (buona fessura per friend), quindi abbassarsi qualche metro per andare ad intercettare la colata alla sinistra della placca. Attaccarla direttamente su pendenze subito verticali (80°) e salire qualche metro fino a una buona fessura orizzontale, alzarsi in dulfer un metro e raggiungere un’altra buonissima fessura. Ancora in dulfer a destra, poi riprendere il ghiaccio e salire nel diedro. Proseguire qualche metro (misto) con buoni agganci e riposi fino a quando il diedro è chiuso da uno strapiombetto. Superarlo a sinistra (chiodo, 90°) con difficile passo atletico di decisione sul ghiaccio/erba sovrastante, manca un piede (eventualmente utile una staffa). Uscire su neve e proseguire qualche metro su neve (60°) fino a una comoda selletta, sosta da attrezzare a chiodi e dadi (50 m – 1 chiodo).
2° tiro: tiro di collegamento da cui è possibile anche abbandonare lo sperone su entrambi i lati. Abbassarsi 2 metri a destra per canaletto, quindi traversare verso l’evidente canale tra le rocce a destra del filo dello sperone. Salire qualche metro nel canale e sostare sulla parete di destra, clessidra (30 m).
3° tiro: salire il canaletto (45°), quindi attaccare un bel muretto di neve e ghiaccio (70/75°) ed uscire sulla rampa nevosa che si segue lungamente (50°) fino a sostare alla base di una goulottina incassata, sosta da attrezzare a chiodi sulla parete a sinistra (50 m).
4° tiro: salire la bella goulotte chiusa tra le rocce (70°) fino alla base di uno strapiombetto. Superarlo (90°) con passi tecnici in diedro ed uscire su neve. Sostare su colletto, spuntoni da cercare in basso (20 m). Questo tiro può essere eventualmente evitato salendo a destra fino a una selletta, quindi seguendo la facile cresta.
5° tiro: seguire una rampetta/canale verso sinistra sul lato destro dello sperone (50/55°), poi direttamente sul filo fino ad uscire sulla sommità dove si sosta su spuntone (40 m).
Continuare sullo sperone, quindi per pendio (45°), uscire sulla cresta e raggiungere in breve a destra la vetta (2/3 h dall’attacco).
DISCESA
Seguire la cresta verso Ovest, quindi intercettare il primo canale con ‘pendenze accettabili’ alla discesa a destra e seguirlo (inizialmente 40°) fino ad immettersi in un canale più ampio che si segue a destra fino al suo termine in una zona spesso con resti di valanghe. Traversare a destra fino alla radura dove si intercettano le traccie della salita, quindi per medesimo itinerario si rientra al parcheggio (2 h dalla cima).
OSSERVAZIONI
Salita tecnicamente varia e impegnativa, tra le più belle e difficili tra quelle da noi percorse nell’Appennino Settentrionale. Dal ghiaccio sottile al misto, dalla rampa di neve al canale ripido, dai passaggi goulottici alla cresta: ogni tiro è una sorpresa!
Per una ripetizione sono indispensabili buone condizioni, con poco ghiaccio/neve la via può presentare numerosi passi su roccia, probabilmente non banali. Abbiamo lasciato un chiodo nel passaggio chiave del primo tiro che si è rivelato abbastanza ostico nelle nostre condizioni.

CONDIZIONI E METEO INCONTRATI (25 febbraio 2017)
Condizioni contrastanti a tratti molto buone, a tratti meno. Pendio di accesso con neve sfondosa; nel primo tiro buon ghiaccio sottile nella prima parte ma neve non buona in uscita dallo strapiombetto. Ottima neve sul terzo e quarto tiro, non buona in uscita dal quarto tiro. Al pomeriggio condizioni in miglioramento e neve portante quasi ovunque.
Dal punto di vista meteorologico giornata fredda con un po’ di vento e serena con qualche nuvola di passaggio.
certe giornate hanno bisogno di essere assaporate, metabolizzate e alla fine raccontate. Senza fantasia partiamo con una piccola anteprima dall'inizio del viaggio sui primi metri dello sperone e probabile nuova via, per ora senza nome (ci stiamo lavorando 😉 ), al Sassofratto in Appennino Tosco-Emiliano. Buona Montagna #iceappennino #neverstopexploring #redclimber
Posted by REDclimber.it on Sunday, February 26, 2017
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