Vola Vola l’Ape Maia: una difficile salita al Rondinaio Lombardo

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Vola Vola l'Ape Maia

Itinerario di stampo moderno tra i più difficili dell’Appennino Tosco-Emiliano che richiede un’ottima padronanza della tecnica del piolet-traction.

Il Rondinaio Lombardo è una cima ‘secondaria’ del gruppo Giovo – Rondinaio a pochi passi dal Lago Santo Modenese. Questa cima, ben distinta dal più noto Rondinaio, presenta un’interessante parete NE per chi si vuole cimentare con le difficili vie sul ripido appenninico. A partire dagli anni 2000 su questo versante sono state tracciati una serie di impegnative salite, soprattutto per opera di alpinisti toscani. La via Vola Vola l’Ape Maia è, forse, la più impegnativa e sale nella parte destra del settore, lungo un evidente canale intervallato da ripidi tratti verticali. La salita risulta impegnativa e molto dipendente dalle condizioni della neve e dalla presenza delle colate di ghiaccio (con innevamento abbondante tende a essere più facile). Per una salita è comunque necessaria un’ottima tecnica sul ripidissimo Appenninico e la capacità a procedere con protezioni lontane e aleatorie.

Prima salita: B. Barsuglia, M. Colò, G. Cotelli il 5 gennaio 2012

RONDINAIO LOMBARDO (1825 m) – VIA VOLA VOLA L’APE MAIA

Vola Vola l'Ape Maia

Il versante NE del Monte Rondinaio Lombardo, a sinistra la linea di Vola Vola l’Ape Maia

INFO TECNICHE
Data Uscita12 febbraio 2014CompagniFederico Rossetti, Alberto Piazza
Itinerariovia Vola Vola l'Ape Maia al Rondinaio Lombardo con variante d'uscitaZona MontuosaAppennino Settentrionale
Tempo4 h (2 h la via)Dislivello350 m
Località di PartenzaLago Santo Modenense (MO)Quota partenza e arrivo1505 m - 1825 m
Difficoltà globaleTDDifficoltà tecnicaPassi a 90°, due tratti sostenuti sugli 80°, passi a 60/70° il resto 40/50°
ChiodaturaUno spit e un chiodo (non trovati)MaterialeDa alpinismo invernale (2 picche, meglio tecniche). Chiodi da ghiaccio e roccia corti, fittoni,
friend (anche se praticamente inutili)
Tipologia arrampicataCanale di neve ripida con tratti verticali e colate di ghiaccioRoccia-
SegnaviaSentiero CAI 519 e 521Libro di vettaNo
Punti d’appoggioRifugio Vittoria alla partenzaAcquaNo
Cartografia utilizzata-Bibliografia utilizzataAppennino di Neve e di Ghiaccio - Vol. 2 Itinerario 45
Giudizio100100100100ConsigliataSi, ma non per tutti!

INDICAZIONI STRADALI

Raggiungere Pievepelago nell’Appennino Modenese, quindi imboccare la strada del Passo delle Radici (indicazioni Lago Santo). Dopo poco più di un chilometro svoltare a sinistra, seguendo sempre le indicazioni per il Lago Santo. Seguire la strada fino al suo termine dove si lascia la macchina nell’ampio parcheggio.

AVVICINAMENTO

Seguire la carraia per il Rifugio Vittoria ma prima dell’ultimo tornante prendere a sinistra il sentiero per il Lago Baccio. Dopo pochi minuti imboccare a sinistra il sentiero CAI 519 e seguirlo a mezzacosta nel bosco fino ad uscirne nei pressi del Canale NE. Continuare sul sentiero fino al successivo canale che si segue verso la base della linea del canale dell’Ape Maia, già ben evidente. Salire fino al primo sbarramento, chiodo sulla sinistra, noi non lo abbiamo visto (0.45 h).

RELAZIONE

1° tiro: salire il primo muretto al centro sulle placche (60/70°) o a sinistra per canaletto uscendo poi su cengia nevosa che si segue verso sinistra fino a sostare sulle rocce, da attrezzare a chiodi (50 m). Salendo a destra si evita totalmente questo saltino.

2° tiro: attaccare la bella colata di ghiaccio, sopra la sosta verticale per alcuni metri (80°, passo a 90°), poi uscire su neve ripida e sostare su alberello (20 m). La colata di ghiaccio è evitabile sulla sinistra per terreno più facile.

3° tiro: continuare per canale, quindi mantenersi sul lato sinistro (dovrebbe esserci uno spit sulle rocce alla base, noi non lo abbiamo visto, usato chiodo corto) e salire verticalmente per muro di ghiaccio e neve pressa meno sostenuto del precedente ma sempre verticale (80°, passo a 90°), quindi uscire sul pendio e proseguire fino a una nicchia dove si attrezza una sosta a chiodi (55 m). Mantenendosi sul lato destro la salita è più facile.

La via originale prosegue ora a sinistra nel canale con due tiri da 50 m circa, il primo per facile canale, il secondo superando un risalto (70°) ,poi in cresta. Noi abbiamo proseguito dritti per un tiro fino a poco sotto la cresta, variante SuperMaia.

4° tiro: sposarsi a sinistra nel canale, quindi salire qualche metro ma spostarsi subito a destra. Salire verticalmente con ripidi passaggi su neve (70°) e continuare a sinistra di un diedro poco marcato (60°), quindi uscire su pendio più ampio sempre meno pendente (50/45°) continuando fino al termine della corda, sosta da attrezzare su neve (60 m).

Raggiungere la cresta e continuare verso sinistra fino alla cima del Rondinaio Lombardo (2 ore dall’attacco).

DISCESA

Scendere lungo la stessa cresta di salita, quindi imboccare l’ampio pendio/canale verso il lago Baccio che si raggiunge in breve. Per sentiero si rientra al parcheggio (0.45 h dalla cima).

OSSERVAZIONI

Via bella e impegnativa, la salita si svolge interamente su neve e ghiaccio per un canale che spesso tende ad attenuare almeno alla vista le difficoltà e permette di evitare i tratti più ripidi, forse unica vera pecca di questa bella via.

Il secondo tiro è il più impegnativo, noi abbiamo trovato praticamente una piccola cascata!

Nella nostra salita abbiamo usato come protezioni intermedie una vite da ghiaccio, un chiodo corto e un friend ed è difficile pensare di integrare ulteriormente. La variante che abbiamo seguito al quarto tiro è una logica continuazione che mantiene omogenee le difficoltà.

Qui il racconto della giornata: Scanalando, Api Volanti, nebbia e ghiaccio: un viaggio al Rondinaio Lombardo

L’itinerario è stato salito all’interno della prima edizione di Scanalando organizzata dagli Alpinisti del Lambrusco.

Foto bruttissime, ma la giornata era peggio

CONDIZIONI E METEO INCONTRATI (12 febbraio 2017)

Con il senno del poi abbiamo trovato la via in ottime condizioni con tanto ghiaccio e buona neve soprattutto sul ripido, più sfondosa ma accettabile negli altri tratti.

Dal punto di vista meteorologico giornata non particolarmente fredda, temperature sullo zero o poco sopra anche al mattino presto, ma le nuvole, la nebbia e l’assenza del sole ha mantenuto buone condizioni di neve e ghiaccio durante tutta la mattinata. Vento in cima e qualche spindrift sulla via.

RELAZIONE PDF

 

 

Vola Vola l'Ape Maia

In uscita dal primo tiro

Vola Vola l'Ape Maia

Il primo muro di ghiaccio

Vola Vola l'Ape Maia

Terzo tiro

Vola Vola l'Ape Maia

Partenza del quarto tiro

Our Rating

Salita9
Ambiente8
Arrampicata9.5
8.8
Valutazione dei lettori: (1 Voto)
9.7

Scritto da

REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

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