Questa cascata è un piccolo gioiello da non lasciarsi sfuggire. Il ghiaccio, che nei tratti verticali è cavo e staccato dalla parete rocciosa sottostante, richiede una progressione tecnica ed impegnativa.
La Rocca del Prete è la ‘montagna’ prediletta dei piacentini. La sua parete ofiolitica, tra le più ampie di tutto il lungo spartiacque dell’Appennino Settentrionale è ricca di storia alpinistica e cosparsa da tante vie di roccia dal discreto sviluppo e dall’arrampicata varia e piacevole. Le vie ottimamente attrezzate a fix sono abbastanza frequentate dalla primavera all’autunno. D’inverno la storia è diversa, e la rocca si copre di neve e ghiaccio rendendo l’ambiente severo e le scalate per palati fini alla ricerca di ingaggio e difficoltà.
La Cascata dell’Acquapendente si inserisce in questo contesto ed è il vero gioiellino della parete. La cascata si forma ogni inverno ed è visibile da lontano ma nell’avvicinamento appare solo all’ultimo momento, incastonata tra la roccia, bella e verticalissima. La colata si sviluppa nel settore destro della parete e conta uno sviluppo di una sessantina di metri.
Prima salita: E. Pinotti e E. Ramelli 1994
ROCCA DEL PRETE (1500 m) – CASCATA DELL’ACQUAPENDENTE

La bella forma della Cascata dell’Acquapendente dall’attacco
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 4 marzo 2018 | Compagni | Federico Rossetti, Luca Castellani, Paolo Bernardi |
Itinerario | Cascata dell'Acquapendente | Zona Montuosa | Appennino Settentrionale - Rocca del Prete |
Quota | 1500 m circa | Esposizione | NO |
Tempo | 3/4 h (1/2 h la via) | Sviluppo | 55 m |
Difficoltà | ED, III/5 (90/95°) | Chiodatura | Assente, è presente una sosta a spit in uscita |
Materiale | Da cascata, 10 viti, una scelta di 4/5 chiodi da roccia | Bibliografia | Eugenio Pinotti, AEMILIA, Arrampicate su roccia e ghiaccio nella provincia di Piacenza |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si, cascata notevole (da affrontare preparati!) |

INDICAZIONI STRADALI
Salire da Santo Stefano d’Aveto o da Bedonia al Passo del Tomarlo. Parcheggiare circa 3 km sotto il Passo (versante ligure), poco dopo una ex discoteca: ampio spiazzo di ghiaia sul lato a valle della strada.
AVVICINAMENTO
Imboccare il sentiero CAI sul lato opposto del parcheggio, che dopo 5 minuti di salita conduce a un incrocio: ignorare il sentiero che sale verso la Rocca del Prete e tenere la sinistra sul sentiero principale, un ampio tratturo pianeggiante. Raggiunta un’apertura nel bosco (il Passo della Lepre), compaiono le pareti.
Abbandonare il sentiero e salire a destra nel bosco puntando al limite destro della bastionata della Rocca fino ad immettersi in un evidente canale che sale prima nel bosco poi su terreno aperto tra le rocce. Quando appare la cascata seguire ripidamente il ramo di destra (45°) fino alla sua base (1 h).
RELAZIONE
La cascata si può salire con un unico e lungo tiro di corda, o spezzare (consigliabile) in due tiri.
1° tiro: attaccare il ghiaccio a destra subito verticale fino a raggiungere una rampetta che sale verso sinistra e si impenna velocemente. Uscirne con passo praticamente strapiombante (90°) e proseguire verticalmente fino a un piccolo ripiano. Continuare verticalmente su pendenze sostenute e verticali (10 m a 90°, con passo a 95°) fino ad uscire verso sinistra puntando a un evidente nicchia dove si sosta (35 m). Sosta non troppo comoda da attrezzare a chiodi da roccia.
2° tiro: rientrare a destra nel flusso ghiacciato e salirlo verticalmente in buona esposizione (6 m a 90° ) fino ad uscire nel canale superiore dove le pendenze si smorzano. Proseguire fino ad uscire sulla sommità dove si sosta su alberi (30 m). È presente anche una sosta a spit più in basso.
DISCESA
In doppia sulla via o a piedi (consigliata) traversando sul bordo a destra fino al Canale dell’Acquapendente che si scende senza difficoltà con splendida vista sulla cascata, rientrando all’attacco e poi al parcheggio (0.45 h).
OSSERVAZIONI
Tra le cascate più belle e difficili dell’Appennino Settentrionale: un gioellino da non lasciarsi scappare.
La cascata nonostante l’esposizione si forma regolarmente ogni inverno ma occorre comunque un buon periodo di freddo affinché la struttura possa essere salita in sicurezza. Alla sosta intermedia era presente un chiodo ma la roccia era rotta e non era possibile ripiantarlo così lo abbiamo rimosso.
La relazione di questo piccolo viaggio ghiacciato in Appennino sarà una delle prossime ad arrivare. Nel frattempo un piccolo assaggio piuttosto movimentato ma che rende bene l'ingaggio della salita. #redclimber
Posted by REDclimber.it on Thursday, March 15, 2018
Nonostante la cascata sia breve la salita è impegnativa, le pendenze sono sostenute e l’arrampicata è anche piuttosto tecnica, soprattutto nella prima parte.
Alla Rocca del Prete sono presenti anche una serie di altri interessanti itinerari invernali, dall’ingaggio notevole e dalla bassa frequentazione (Cengia dei Sanrocchini, Canale Tenco, Canale della Muffola, Children’s time, Cengia Centrale, Filo di Scozia, Via del Sambuco, Caminone Centrale, Anche per oggi non si chioda!).
RELAZIONE PDF


Primi metri sul ghiaccio

All’attacco della cascata

Sui primi metri della Cascata dell’Acquapendente
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