Il Monte Sillara con i suoi 1861 metri è la vetta più elevata dell’Appennino Parmense. In estate la cima è escursionistica, in inverno invece è un bell’itinerario alpinistico, facile dal versante NE o lungo i crinali NO o SE. La cresta che sale dalla Sella di Rocca Pianaccia sul versante est degrada in dolci prati mentre il versante opposto è dominato da un grosso contrafforte roccioso solcato da un piccolo canalino: il Canale Matteo, dedicato all’amico Matteo Miari tragicamente scomparso sul Gran Zebrù. Il piccolo canalino ha uno sviluppo modesto, non più di 70 metri ma offre una divertente arrampicata su ghiaccio ripido incassato tra pareti rocciose. La via si divide in tre tiri, il secondo è quello più bello e impegnativo, dove si sale lo stretto canale incassato. Lungo la via non ci sono protezioni, solo 1 chiodo alla seconda sosta. Per una ripetizione utile una scelta di chiodi e friend. Dalla fine dell’itinerario si sale alla vetta del Sillara per bella cresta panoramica.
Prima salita: Federico Rossetti e Alberto Piazza il 31 dicembre 2013
Prima ripetizione: Federico Rossetti, Mario Brunelli e Luca Ziliotti il 7 gennaio 2016
MONTE SILLARA (1861 M) – CANALE MATTEO
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 31 dicembre 2013 | Compagni | Alberto Piazza |
Itinerario | Salita al Canale Matteo al M. Sillara in invernale | Zona Montuosa | Appennino Settentrionale |
Tempo e distanza | 5/7 h (circa 7.5 km) | Dislivello | 700 m (60 m la via) |
Località di Partenza | Località Lagoni (PR) | Quota partenza e arrivo | 1350 m - 1861 m |
Difficoltà globale | D- | Difficoltà tecnica | Goulotte con passi a 80°. |
Chiodatura | 1 chiodo alla seconda sosta | Materiale | Da alpinismo invernale, 2 picche, viti da ghiaccio, qualche chiodo da roccia per integrare le soste e friend |
Tipologia arrampicata | Canale di neve/ghiaccio ripido, passi di misto | Roccia | - |
Segnavia | Sentiero CAI 711, 00, 713 | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Rifugio Lagoni alla partenza | Acqua | Alla partenza e alle Capanne di Lago Scuro |
Cartografia utilizzata | Le valli del Cedra e del Parma - Parco dei 100 Laghi 1:25000 | Bibliografia utilizzata | Appennino di neve e di ghiaccio Vol. 1 Itinerario 38 |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si! Merita di diventare una classica tra le salite invernali dell’Appennino Parmense. |

INDICAZIONI STRADALI
Raggiunto il paese di Bosco nell’alta Val Parma si seguono le indicazioni Lagdei/Lago Santo. Si procede per alcuni chilometri e si raggiunge località “Cancelli”. Si volta a sinistra su strada sterrata e dopo circa cinque chilometri si raggiungono i Lagoni dove si lascia la macchina.
AVVICINAMENTO
Dai Lagoni si imbocca il sentiero 711/A che sale nel bosco a sinistra dei laghi. Si sale fino ad un primo bivio dove si tiene la destra verso Sella Pumaccioletto su sentiero 737. Si scende e si arriva a un nuovo bivio dove si prende il sentiero a sinistra verso Sella Pumaccioletto e Sella Rocca Pianaccia su sentiero 711. Si sale ora costeggiando la falesia degli Asfodeli e la parete SW di Rocca Pumacciolo fino all’omonima sella (1585 m – 1 h). Si continua sul sentiero in discesa fino a raggiungere la “piana” tra Rocca Pumacciolo e Rocca Pianaccia. Si rinizia a salire dolcemente seguendo il sentiero (con tanta neve è facile perdere i segni), quindi lo si abbandona per puntare su percorso non obbligato al grosso contrafforte roccioso (crinale Sella Rocca Pianaccia – Sillara). Si raggiunge la base del canale dove conviene imbragarsi (1.40 h).
In inverno normalmente la strada per i Lagoni è chiusa e conviene partire da Valditacca (2h fino all’attacco).


RELAZIONE
Si sale il pendio via via più ripido fino all’imbocco del canale vero e proprio e si sosta sulle rocce (da attrezzare).
1° tiro: si sale il canale prima su pendenze modeste (35/40°), poi sempre più ripidamente (55°/60°) fino a sostare su un piccolo terrazzino nevoso a chiodi e friend piccoli (50 m).
2° tiro: il tiro più bello e più impegnativo. Si sale a sinistra della sosta superando un bel tratto quasi verticale (80°) e si prosegue nello stretto e ripido scivolo ghiacciato tre le rocce (70/75°). Il canale si addolcisce un po’ (50°), quindi torna ad impennarsi e si ci sposta sul pendio di destra e si procede con progressiva ascesa verso destra con passi di misto su erba gelata (60/70° M) per circa 10 metri fino a una bella terrazza, molto panoramica, dove si sosta (1 chiodo). Si può anche uscire direttamente, seguendo l’andamento più logico del canale, superando un tratto verticale e uscendo in cresta, sosta difficile da attrezzare.
3° tiro: dalla sosta ci si sposta a destra, quindi si esce in cresta e si raggiunge senza difficoltà la “vetta” dove si sosta (su spuntone).
Ci si slega e si prosegue senza difficoltà lungo il bello e largo crestone fino alla vetta del Monte Sillara (1861 m – 1/2 h dall’attacco).
DISCESA
Dalla cima si scende lungo il sentiero di crinale direzione NW. Si scende lasciandosi sulla sinistra la cresta rocciosa, quindi si risale fino a raggiungere la vetta del Monte Paitino (1815 m). Si scende tra le rocce superando qualche sequenza un po’ ripida (max 30/35°): indicativamente si scende direttamente, poi si traversa a sinistra e si scende nel vallone. Su sentiero 713 si raggiungono le Capanne del Lago Scuro (5 h – fontana), quindi su sentiero ben segnato i Lagoni (1.30 h dalla cima).
Se si deve scendere a Valditacca conviene ripercorrere il crinale di salita e raggiungere il Passo di Rocca Pianaccia lungo i pendii settentrionali, poi per medesimo percorso dell’avvicinamento si raggiunge il parcheggio.
OSSERVAZIONI
Solamente troppo breve. Bel canale che sale in uno degli ambienti più suggestivi dell’Appennino Parmense. Se la strada Cancelli – Lagoni è chiusa (in inverno normalmente lo è) conviene partire da Valditacca (2 h fino all’attacco, variabili a seconda delle condizioni d’innevamento).
In occasione della prima salita siamo saliti slegati sul primo tiro, nonostante le difficoltà non siano significative (max 50/60°) conviene legarsi dall’inizio, soprattutto perché la sosta non è propriamente comoda.
Ho ripetuto la via nel gennaio 2016. L’abbiamo trovata un po’ più secca ma molto divertente, merita ripetizioni.
Il 22 febbraio 2017 M. Brunelli e F. Rossetti hanno salito una variante che dalla prima sosta percorre la cengia verso destra quindi sale un vago diedro canale con arrampicata più aperta e si ricongiunge alla sosta con il chiodo, difficoltà analoghe. Probabilmente è possibile salire una linea interamente indipendente attaccando più a destra.
In periodi fortunati è consigliabile la salita in successione della Cascata del Sillara e del Canale Matteo partendo da Valditacca ottenendo una combinazione completa e remunerativa

FOTO PRIMA SALITA
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