Canale Centrale e Sinistro al Giovo: le classiche del Lago Santo Modenese

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Monte Giovo - Canale Centrale e Sinistro

Con i suoi 1991 metri il Monte Giovo è la quinta cima dell’Appennino Tosco Emiliano e la seconda della provincia di Modena dopo il Monte Cimone. Nel periodo invernale i suoi versanti, creste e canali sono tra i più battuti di tutto l’Appennino Tosco-Emiliano per l’indubbia comodità e bellezza. Il Canale Centrale è tra le prime salite invernali per i ripidi canali dell’Appennino di cui abbiamo memoria e insieme al Canale Sinistro è una delle grandi classiche del Giovo e dell’alpinismo invernale in Appennino. I canali sono brevi ma complessivamente costituiscono salite di soddisfazione con ripidi passaggi su neve.

Il Canale Centrale è il più conosciuto e si sviluppa con perfetta linearità al centro dell’ampio versante costituito dalla parete NE del Giovo a picco sul Lago Santo. Le difficoltà sono classiche nella prima parte, più divertenti e impegnative nel secondo tratto con qualche ripido passaggio (70/80°) che si supera con due tiri di corda. Il Canale Sinistro è invece il gemello minore che oppone difficoltà simili o lievemente superiori in un ambiente più severo lungo una splendida linea stretta tra le rocce. In entrambi i canali le soste sono attrezzare a spit.

Prima salita (Canale Centrale): ignoti, anni ’60

Prima salita (Canale Sinistro):  F. Bertoncelli e R. Ferraguti il 13 marzo 1977

MONTE GIOVO (1991 m) – CANALE CENTRALE E SINISTRO

Monte Giovo - Canale Centrale e Sinistro

La parete NE del Giovo con i tracciati dei canali

INFO TECNICHE
Data Uscita11 febbraio 2014CompagniFederico Rossetti, Alberto Piazza, Mario Brunelli, Luca Ziliotti, Luca Castellani
ItinerarioCanale Centrale e Sinistro al Monte GiovoZona MontuosaAppennino Settentrionale
Tempo4/6 h (1/2 h ciascun canale)Dislivello600 m
Località di PartenzaLago Santo Modenense (MO)Quota partenza e arrivo1505 m - 1991 m
Difficoltà globaleAD+Difficoltà tecnicaPassi a 80° spesso 40/45° con tratti più ripidi 60/70°
ChiodaturaSoste attrezzate a spitMaterialeDa alpinismo invernale (2 picche)
Tipologia arrampicataCanale di neve ripidaRoccia-
SegnaviaSentiero CAI 529/527Libro di vettaSi
Punti d’appoggioRifugio Vittoria alla partenzaAcquaNo
Cartografia utilizzata-Bibliografia utilizzataAppennino di Neve e di Ghiaccio - Vol. 2 Itinerario 6 e 7
Giudizio100100100100ConsigliataSi, molto belli!

INDICAZIONI STRADALI

Raggiungere Pievepelago nell’Appennino Modenese, quindi imboccare la strada del Passo delle Radici (indicazioni Lago Santo). Dopo poco più di un chilometro svoltare a sinistra, seguendo sempre le indicazioni per il Lago Santo. Seguire la strada fino al suo termine dove si lascia la macchina nell’ampio parcheggio.

AVVICINAMENTO

Seguire la carraia che in pochi minuti porta al Rifugio Vittoria (1505 m) sulle sponde del Lago Santo da dove sono già visibili i canali. Costeggiare il lato destro del lago, quindi attraversarlo portandosi sulla sponda opposta. Risalire il pendio puntando al Canale Centrale fino a quando un salto di roccia sbarra la strada. Superarlo a destra (o direttamente se in buone condizioni, possibile ghiaccio) ed entrare in un boschetto continuando poi su terreno aperto verso sinistra fino alla base del Canale Centrale (0.45 h). Per il Canale Sinistro continuare a traversare sempre a sinistra.

È anche possibile raggiungere l’attacco in maniera più diretta. Dal rifugio tenersi sulla sponda sinistra, quindi risalire il ripido pendio nel bosco verso la parete del Giovo. Usciti dal bosco traversare a destra fino all’attacco del Canale Sinistro (0.30 h) e proseguendo ancora a quello del Centrale (accesso consigliabile per il canale sinistro, per il centrale si consiglia l’accesso precedentemente descritto)

RELAZIONE (CANALE CENTRALE)

Imboccare l’evidente canale e salirlo con pendenze costanti (40/45°) fino a una strettoia dove conviene procedere a tiri, sosta attrezzata a spit sulla parete a sinistra su comodo terrazzino nevoso.

1° tiro: spostarsi a destra e salire il canale ripido e stretto tra le rocce (70/75°) fino a quando si allarga. Continuare a salire fino a sostare prima di un salto, sosta a spit.

2° tiro: imboccare lo stretto canale tra le rocce a destra della sosta e superare un muretto ripido (75/80°), quindi uscire su un ampio pendio con pendenze contenute e sostare su neve al termine della corda.

Continuare sul pendio nevoso fino ad uscire sulla cresta Nord che si segue fino in cima (1/2 h dall’attacco).

 

Monte Giovo - Canale Centrale e Sinistro

La prima parte facile del Canale Centrale

Monte Giovo - Canale Centrale e Sinistro

Arrivo del primo tiro e seconda parte (Canale Centrale)

Monte Giovo - Canale Centrale e Sinistro

Sul primo tiro del Canale Centrale (non è spiano come sembra!)

RELAZIONE (CANALE SINISTRO)

Imboccare l’ampio canale alla destra dello Sperone della Borra dei Porci (40°) fino a quando una striscia di roccia/ghiaccio interrompe il canale, qui conviene legarsi.

1° tiro: superare la paretina tenendosi sulla destra (65°), quindi continuare nel canale più ampio (40/45°) fino a quando diventa uno stretta linea di neve tra le rocce. Entrare nell’intaglio e proseguire su pendenze costanti (50°). Superare un tratto più ripido (65°), poi più facile quando il canale si allarga (40/45°) e sostare alla base di un ripido salto in una nicchia, cordone.

2° tiro: superare il tratto più impegnativo verso destra (80°), quindi facilmente fino alla base della parte finale che si supera per neve e misto erba (65/70°) fino ad uscire sul colletto dove si sosta sulle rocce di destra, spit.

Per raggiungere la vetta del Giovo proseguire a destra uscendo sulla cresta Nord che si segue fino in cima (1/2 h dall’attacco).

DISCESA

Ripercorrere la cresta Nord fino alle uscite dei canali e continuare a seguirla fino al Passo della Boccaia. Qui imboccare il sentiero a destra e scendere rapidamente al Lago Santo, quindi al parcheggio (1 h dalla cima).

OSSERVAZIONI

Tra le più belle salite dell’Appennino Tosco-Emiliano. I canali non sono particolarmente lunghi ma molto logici ed evidenti con bella vista sul Lago Santo.

In una giornata si riescono a concatenare senza difficoltà entrambe le salite, consigliabile partire dal Sinistro e scendere per la via Alp 99 (tratto iniziale a 45/40°) che riporta velocemente all’attacco, quindi traversare fino alla base del Centrale.

Gli itinerari sono stati saliti all’interno della prima edizione di Scanalando organizzata dagli Alpinisti del Lambrusco.

CONDIZIONI E METEO INCONTRATI (11 febbraio 2017)

Neve portante sul lago, poi abbastanza sfondosa sui pendii iniziali e nella prima parte del canale che era tracciato. Dalla sosta a spit neve buona/ottima soprattutto nei tratti più ripidi, con molto ghiaccio (cotto) attaccato alle rocce.

Dal punto di vista meteorologico sereno al mattino quando siamo arrivati al Lago Santo, caldo al lago, poi le nuvole e la nebbia hanno avvolto la cima del Giovo e non ci hanno mai abbandonato. Molta nebbia in cresta e sulla cima. Temperature non particolarmente rigide ma comunque intorno allo zero o poco oltre.

RELAZIONE PDF

 

 

Monte Giovo - Canale Centrale e Sinistro

La prima parte del Canale Sinistro

Monte Giovo - Canale Centrale e Sinistro

La strettoia del Canale Sinistro

Monte Giovo - Canale Centrale e Sinistro

Sul primo tiro del Canale Centrale

Monte Giovo - Canale Centrale e Sinistro

Belle colate sulla prima parte del Canale Sinistro

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REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

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