Canale nord del Monte Alto: salita classica dell’Appennino reggiano

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Monte Alto - Canale Nord

Il monte Alto (1904) è una delle cime più alte poste sul crinale Tosco Emiliano; sulla vetta si incontrano tre valli (Secchia, Liocca e Rosaro) e tre bellissime creste; il colpo d’occhio che si gode sulle Apuane, specialmente d’inverno, è indimenticabile. Raggiungibile dagli scialpinisti tramite il freddo versante dei Ghiaccioni, dopo una lunga risalita dal paese di Succiso, il monte Alto è anche interessante per l’alpinista con piccozza e ramponi: il giro ad anello qui descritto è senz’altro uno dei più panoramici e completi che si possano compiere sul nostro Appennino (I 10 canali più belli dell’Appennino Tosco-Emiliano).

Il canale nord è anche interessante come salita sé stante, nel caso non raro in cui la cresta est, che prende il sole e le correnti calde dal mare, sia sgombra di neve. Se invece di neve ce n’è tanta, conviene percorrere integralmente la cresta SE dal passo dell’Ospedalaccio, facendo molta attenzione al pericolo valanghe.

Primi salitori: ignoti, probabilmente alpinisti reggiani negli anni ’60

MONTE ALTO (1904 m) – CANALE NORD E CRESTA EST

Monte Alto - Canale Nord

Salendo verso il canale, ben visibile al centro*

INFO TECNICHE
Data Uscita17 febbraio 2013CompagniLuca Castellani, Misha Cattabiani, Simone Mattioli, Luca da Reggio
ItinerarioSalita al Monte Alto per il canale Nord e parte della cresta EZona MontuosaAppennino Settentrionale
Tempo e distanza6 hDislivello820 m
Località di PartenzaPasso del Cerreto (RE)Quota partenza e arrivo1261 m - 1904 m
Difficoltà globalePD+ il canale; AD - la crestaDifficoltà tecnicaCanale a 45°, cresta un po' esposta con un passo di misto aggirabile in traverso
Chiodatura1 chiodo lungo un traverso espostoMateriale1 picca e ramponi per il canale; utile una corda, 1 rinvio e cordini se si resta in cresta senza fare traversi
Tipologia arrampicataCanale nevoso, cresta di neve e mistoRoccia-
SegnaviaSentiero CAI 00 e 671Libro di vettaNo
Punti d’appoggioBar alla partenzaAcquaNo
Cartografia utilizzataCarta escursionistica – L’appennino Reggiano (foglio 2)Bibliografia utilizzataA. Greci, Appennino di Neve e di Ghiaccio, Vol. 1 itineraio 142 e 143 pag. 231/232
Giudizio100100100100ConsigliataSì, il canale merita anche da solo, con anche la cresta è una splendida traversata

INDICAZIONI STRADALI

Raggiungere il Passo del Cerreto in Appennino Tosco-Emiliano (1 h da Aulla, 1,30 h da Reggio Emilia, 1.45 h da Parma).

AVVICINAMENTO

Imboccare il sentiero 00 appena dietro all’Alberto Passo del Cerreto (a destra salendo da Parma).  Dopo 20 minuti si supera il Passo dell’Ospedalaccio, e nei pressi di un grande cippo confinario si abbandona l’ampia sterrata per salire ripidamente sui prati alla base della cresta SE. Poco dopo a un nuovo bivio si lascia lo 00 seguendo a destra per le Sorgenti del Secchia, che si raggiungono dopo circa 1 h di cammino dall’auto a seconda dell’innevamento. Attraversata la bella piana alluvionale, si sale nel bosco pochi minuti verso il passo di Pietratagliata e appare finalmente l’imbuto del canale, chiuso a sinistra da una parete grigia strapiombante.

CANALE NORD

Scavalcare il rio sorgivo del Secchia e seguire l’ampio pendio che conduce allo sbocco del canale: se ben innevato, le pendenze non superano i 45°; comunque vi è la possibilità di attrezzare soste sulle rocce a lato (non abbiamo notato alcuna attrezzatura).

Superato un tratto incassato, con fantastico scorcio alle spalle sull’Alpe di Succiso, il canale si va allargando, e sempre con pendenza costante sbuca sulla cresta nei pressi del Tecchio dei Corvi (mantenendosi a destra l’uscita è più ripida).

CRESTA EST

Dall’uscita del canale la cima del Monte Alto è ancora abbastanza distante. Volendo si può scendere in circa un’ora al passo del Cerreto lungo il sentiero 00 a sinistra. Noi siamo andati avanti seguendo la bella cresta a destra, aggirando sul ben innevato versante nord il tratto con il chiodo (qualche passo in traverso a 45/50°), che si trova appena prima del pendio finale della vetta. Questa si raggiunge faticosamente seguendo lo 00 o i tratti con neve migliore.

DISCESA

Dalla cima ci sono due possibilità:

  1. Tornare indietro lungo i pendii sud-est della vetta che conducono direttamente alle Sorgenti del Secchia (valutare le condizioni della neve, 40/45°).
  2. Più consigliabile scendere sul versante dei Ghiaccioni, seguendo grosso modo la Cresta Nord: i suggestivi speroni sono stati attrezzati con un cavo e possono opporre passaggi non banali con molta neve/ghiaccio, ma possono essere aggirati sul lato sinistro. Al termine della cresta si guadagna poi il passo di Pietratagliata (1775 m), da cui si scende a destra il pendio verso le Sorgenti del Secchia (30/40°) quindi per medesimo percorso dell’avvicinamento il parcheggio.

OSSERVAZIONI

Escursione decisamente consigliabile per lo scenario alpino e gli ampi panorami, adatta anche come prima esperienza su canale nevoso. La cresta e la discesa dalla vetta richiedono attenzione, specialmente in caso di vento/scarsa visibilità.

CONDIZIONI E METEO INCONTRATI (26 gennaio 2017)

Giornata serena, con temperature attorno allo zero. La neve ha iniziato a mollare dopo le 11 sui versanti al sole, mentre all’ombra era generalmente perfetta, a tratti riportata.

* Un ringraziamento a Misha Cattabiani, che si è fatto quasi tutto il canale e buona parte della cresta con la reflex al collo! Sue le bellissime foto indicate con l’asterisco.

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Ambiente9
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Montagnatore

LUCA CASTELLANI: Salgo dunque sono Sono nato nel 1989 a Parma, in mezzo alla pianura e da 9 anni ci lavoro come falegname nella ditta di famiglia. Quasi tutto il mio tempo libero lo trascorro in montagna o dovunque trovi un minimo di pendenza. Salgo e scendo con diversi mezzi, qualche volta contemporaneamente: a piedi, con gli sci, le piccozze, la mountain bike… l’attività che prediligo è però l’arrampicata su roccia.  Laureato in Lettere, ho sempre amato scrivere e lo facevo anche prima di cominciare ad arrampicare. Nel 2013 ho creato il blog Montagnatore, dove ho raccolto foto e racconti delle mie escursioni; poi dal 2016 ho iniziato a collaborare con Federico al sito Redclimber scrivendo relazioni e racconti di arrampicate, recensioni di libri di montagna, interviste, approfondimenti su temi di attualità legati alla montagna. Come nel mio lavoro costruisco mobili su misura ogni volta diversi, che poi i clienti riempiranno con i loro vestiti o libri o suppellettili... così su Redclimber intendo creare relazioni precise e accurate, che non siano un prodotto pre-confezionato e sempre uguale, ma uno spunto da cui partire per vivere la propria avventura unica e irripetibile. 

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