Il tratto di crinale appena a sud del Passo del Lagastrello è uno dei meno frequentati dell’Appennino parmense, nonostante la comodità d’accesso da Pratospilla. In estate come in inverno, destinazioni più lontane (ad esempio i Laghi del Sillara) vengono in genere preferite da escursionisti e scialpinisti. Eppure Cima Canuti e vicini meriterebbero più visite, per il bel colpo d’occhio sulle Apuane e l’Alpe di Succiso e l’oggettiva eleganza della cresta, specialmente con innevamento abbondante. La traversata, seppure esposta e a tratti ripida, è molto breve, e si può abbinare a una salita sul vicino Monte Torricella o al facile e panoramico crinale verso il Sillara.
CIMA CANUTI (1743 m) – TRAVERSATA LUNGO IL CRINALE

La cresta di Cima Canuti vista da sud
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 4 febbraio 2018 | Compagni | Luca (percorsa in precedenza insieme ad Alberto con meno neve) |
Itinerario | Salita a Cima Canuti per la cresta di crinale | Zona Montuosa | Appennino Settentrionale |
Tempo e distanza | 3 h | Dislivello: | 500 m circa |
Località di Partenza | Pratospilla (PR) | Quota partenza e arrivo | 1350 m - 1743 m |
Difficoltà globale | PD | Difficoltà tecnica | Cresta con qualche tratto esposto e brevi passi di facile misto |
Chiodatura | Assente | Materiale | Piccozza e ramponi |
Tipologia arrampicata | Cresta di neve | Roccia | - |
Segnavia | Sentiero CAI 705, 00 e 703A | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Rifugio Pratospilla | Acqua | No |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Sì, breve e panoramica |

INDICAZIONI STRADALI
Venendo da Aulla o da Parma lungo la Massese, si raggiunge la piccola stazione sciistica (attualmente la seggiovia è chiusa, 2018) di Pratospilla. La strada è asfaltata e ben percorribile anche dopo le nevicate fino all’ampio parcheggio del rifugio.
AVVICINAMENTO
Conviene seguire la cresta in senso antiorario, così da affrontare in salita i passaggi più ripidi. Superare il rifugio di Pratospilla (1350 m) e salire lungo la pista da sci principale, quella vicino alla seggiovia, ignorando le diramazioni a destra. Dopo l’arrivo dell’impianto proseguire su ampio pendio fino al vicino crinale (Foce di Banciola, 1650 m). A destra abbiamo il Monte Bocco, a sinistra la bella cresta di Cima Canuti (1 h).
RELAZIONE
Seguire il facile crinale fino alla prima impennata (circa 40°). Un saltino roccioso può essere superato direttamente (I) o aggirato con traverso un po’ esposto. In genere sul versante di Pratospilla (a nord) la neve è migliore e l’esposizione più contenuta. Dopo un altro risalto si è in breve sulla prima quota della cresta. Scendere facilmente fino a una selletta dove inizia il tratto più divertente ed esposto. La strada è sbarrata da alcuni gendarmi di macigno: il primo si costeggia dal lato nord lungo una cengetta, poi si riguadagna a destra la cresta e si supera l’ultimo saltino dal versante mare (45°, esposto). Questo è il percorso del sentiero estivo, ma con innevamento abbondante e magari poco consistente può convenire continuare a traversare sotto le rocce lato Pratospilla dopo il primo gendarme, per poi salire direttamente in vetta lungo un breve canalino più ripido ma con neve in genere migliore (50/55°).
Proseguire lungo la cresta sottile ma pianeggiante fino a una seconda quota, poi in discesa fino a un’ampia sella da cui eventualmente si può scendere direttamente al Lago Palo per facili pendii. Un ultimo strappo in cresta, senza più risalti rocciosi, permette di guadagnare Cima Canuti (1743 m), punto più alto della traversata (1/1,30 h circa da Foce Banciola).
DISCESA
Dalla vetta si distacca verso nord un ampio crinale, seguito grosso modo dal sentiero 703. Presso una selletta questo si biforca: scendere a sinistra verso il Lago Palo per pendio inizialmente ripido e aperto (40°), poi via via più dolce. Si può in alternativa proseguire sul crestone e scendere dal ripido bosco subito dopo la parete. Dal lago Palo proseguire nella faggeta lungo il sentiero 703A, prima in falsopiano verso sinistra poi dritto nel ripido bosco fino alla pista di Pratospilla (0.45 h dalla cima).
OSSERVAZIONI
Sono salito dopo una nevicata abbondante (per fortuna la traccia lungo la pista era già battuta!). In cresta si passava indistintamente dal ghiaccio all’erba ancora asciutta sotto la neve ad accumuli notevoli sui quali passare a quattro zampe! Senz’altro con neve ben trasformata la progressione è più veloce e piacevole, ma su questa cresta esposta a sole e venti caldi dal mare le condizioni buone durano poco, almeno sul versante sud. Consigliabile quindi affrontarla – con la dovuta cautela – proprio dopo le nevicate, grazie all’avvicinamento comodo e alla discesa veloce e sicura (il crinale si può abbandonare in più di un punto).
Alcune foto dell’articolo (quelle più belle e con meno nuvole!) sono di Misha Cattabiani, che ha percorso insieme a Daniele la cresta il 9 dicembre 2017, trovando condizioni diverse: meno neve ben portante ed erba ghiacciata.
RELAZIONE PDF


Daniele sul gendarme al centro della cresta

Il tratto chiave della cresta gonfio di neve

Parte centrale della cresta
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