Alpe di Succiso – Cresta Est (via normale invernale)

2
Alpe di Succiso

Logicità linea8
Ingaggio della salita6.5
Bellezza dell'ambiente9
Una delle più belle montagne dell'Appennino.
7.8

L’Alpe di Succiso (2017 m) la cima più settentrionale dell’Appennino Tosco-Emiliano che supera i 2000 m. E’ una cima particolare dell’Appennino, posta completamente in territorio emiliano, ha una bella forma piramidale i cui lati sono solcati da lunghi canaloni. L’ambiente ricorda quello alpino maestoso e selvaggio, non è comoda come tante altre vette del crinale e anche la via normale ha uno sviluppo e un dislivello notevole che richiedono un impegno di circa 3 ore. La salita per la cresta Est è la via più facile di salita per raggiungerne la cima in inverno. La salita seppur non presentando difficoltà particolari è una salita alpinistica che richiede sempre attenzione (il vallone del Rio Pascolo è stato spesso teatro di incidenti anche mortali).

Prima salita: ignoti

ALPE DI SUCCISO (2017 m) – CRESTA EST (INVERNALE) 

La cresta Est dell'Alpe di Succiso

La cresta Est dell’Alpe di Succiso

INFO TECNICHE
Data Uscita
10/04/2010
Cordata
Zona MontuosaCima
Itinerario
Salita invernale per il Vallone del Rio Pascolo
Tipologia itinerario
Tempo
5 h
Dislivello
1050 m
Località di PartenzaQuota partenza e arrivo
980 m - 2017 m
Avvicinamento
-
Discesa
2 h
Difficoltà globaleDifficoltà tecnica
35°
Pendio fino a 30/35°
Chiodatura
-
Frequentazione
Periodo consigliato
fino a primavera
Esposizione
RocciaTipologia arrampicata
Punti d’appoggioWebcam
Attrezzatura consigliata
Normale da alpinismo invernale
Ramponi
Piccozza
Previsioni Meteo
BibliografiaCartografia

INDICAZIONI STRADALI

Si raggiunge l’abitato di Succiso Nuovo nell’Appennino Reggiano e si lascia la macchina lungo la strada nei pressi della chiesa (fontana).

RELAZIONE

Lasciata l’auto, si prende l’evidente carraia che sale, dopo pochi metri al bivio, a sinistra, in direzione Rifugio Rio Pascolo e Alpe di Succiso su sentiero 655. Si segue la carraia, si passa un rio, sempre nel bosco che a tratti si fa meno fitto e permette una vista verso il crinale e la parete della Punta Buffanaro. Si guada un secondo rio e si prosegue sempre in salita, mai ripida; la carraia si stringe in corrispondenza di un “canale” in ripida salita e al suo termine, giunti su una selletta, sempre nel bosco diventa un sentiero che si segue fino a uscire dal bosco e a raggiungere il Rifugio Rio Pascolo a quota 1570 m (1,15 h). Si continua su terreno nevoso seguendo il sentiero che passa dietro la capanna e si risale la grande valle tra le pareti del Casarola e dell’Alpe. Si sale ora più ripidamente (30/35°) e si guadagna la cresta che si prende a destra. Si segue la cresta e si raggiunge la vetta (2017 m – 3 h).

DISCESA

Per stesso itinerario di salita (2 h). E’ possibile anche scendere per la Cresta SO (F+). Questa seconda via però presenta qualche difficoltà in più rispetto alla salita sopra descritta, è quindi consigliabile se si volesse percorrere un itinerario ad anello, la salita per la Cresta SO e la discesa per la Cresta Est.

OSSERVAZIONI

Anche se non presenta particolari difficoltà non bisogna sottovalutare la salita, l’Alpe in veste invernale è una montagna vera e severa.

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Scritto da

REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

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