Alpe di Succiso – Canale SO: lungo canalone alla Ovest dell’Alpe di Succiso

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Alpe - Canale SO

L’Alpe di Succiso è la cima più settentrionale dell’Appennino Tosco-Emiliano a superare i 2000 m. E’ una cima particolare dell’Appennino, posta completamente in territorio emiliano, ha una bella forma piramidale i cui lati sono solcati da lunghi canaloni. L’ambiente ricorda quello alpino maestoso e selvaggio, non è comoda come tante altre vette del crinale e anche la via normale ha uno sviluppo e un dislivello notevole che richiedono un impegno di circa 3 ore. Il versante ovest è solcato da lunghi canaloni che dalla Piana dei Ghiaccioni raggiungono la vetta o il crinale.

Il Canale SO è probabilmente il più lungo e impegnativo di questo versante dell’Alpe con un dislivello di 600 m e uno sviluppo almeno doppio. Parte subito dopo la piana dei Ghiaccioni e ha una pendenza che non supera mai i 45/50°. Se percorso in buone condizioni di innevamento è una salita interamente su neve, in caso contrario (il nostro caso) prevede il superamento di qualche facile salto roccioso. Complessivamente risulta una salita mai difficile ma da non sottovalutare, soprattutto in condizioni di vetro ghiaccio spesso presente su questa montagna, in un gran bell’ambiente.

Prima salita: ignoti

ALPE DI SUCCISO (2017 m) – CANALE SO

Alpe - Canale SO

Alpe – Canale SO

INFO TECNICHE
Data Uscita27 – 28 dicembre 2012CompagniAlberto Piazza, Pietro Gaibazzi, Giacomo Guidetti e Luca Ziliotti
ItinerarioSalita al Canale del Masso alla Parete Ovest dell'Alpe di SuccisoZona MontuosaAppennino Settentrionale
Tempo e distanza6 h (2 h il canale)
Dislivello1050 m (600 m il canale)
Località di PartenzaSucciso Nuovo (RE)Quota partenza e arrivo980 m - 2017 m
Difficoltà globalePD+Difficoltà tecnicaPendio nevoso a 40/45°. Breve e facile tratto di misto con scarso innevamento.
Chiodatura-MaterialeDa alpinismo invernale (2 piccozze)
Tipologia arrampicataCanale di neve/ghiaccio ripidoRoccia-
SegnaviaSentiero CAI 653 e 00
Libro di vettaNo
Punti d’appoggioBivacco GhiaccioniAcquaFontana alla partenza
Cartografia utilizzataCarta escursionistica – L’appennino Reggiano (foglio 2)Bibliografia utilizzataAppennino Invernale – Fabbri Montorsi pag. 145
Appennino di neve e di ghiaccio Vol. 1 Itinerario 80
Giudizio100100100ConsigliataSi, uno dei canaloni più lunghi dell’intero Appennino.

INDICAZIONI STRADALI

Si raggiunge l’abitato di Succiso Nuovo nell’Appennino Reggiano e si lascia la macchina lungo la strada nei pressi della chiesa (fontana).

RELAZIONE

Si prende l’evidente carraia, segnavia 653, che conduce alla radura dei Ghiaccioni, quota 1400 (1,30 h). Si sale quindi al bivacco e si prende il sentierino dietro di esso, che costeggia il rio. Si supera il pannello solare e si guada il torrentello. Si sale puntando all’evidente canalone, su ghiaioni o neve a seconda delle condizioni, che via via si fa più ripido. Si segue il canalone, si lascia a sinistra una fascia rocciosa e si giunge alla base di un passaggio più stretto. In presenza di poca neve si devono scavalcare 2 brevi salti rocciosi (I°) con facili passaggi di misto: è possibile fare un tiro di corda 50/55 m e sostare su un grosso masso nel mezzo del canale (cordino lungo) o sulla fascia rocciosa a destra (piantando un chiodo).

Il canale torna a farsi più largo e meno pendente (40°). Ci sono quindi due possibilità: la prima consiste nel seguire il canale che si fa un po’ più dolce per poi impennarsi nell’ultimo tratto prima del crinale (percorso rosso), in alternativa una piacevole variante prevede di risalire il fianco destro su un pendio di 45/50° puntando alla crestina a destra per poi traversare a sinistra e uscire sul crinale come nella prima possibilità (percorso verde foto in alto). Arrivati sul crinale si prende a sinistra verso la vetta che si raggiunge in breve (4 h).

DISCESA

Si può scendere per la via normale (Cresta E – F) o per la Cresta SO (F+). La prima possibilità è più corta e veloce; la seconda, è più lunga ed impegnativa.

1. Cresta Est – F

Dalla vetta si segue la cresta in direzione Est. Si scende superando un breve tratto con qualche roccetta a destra del crinale. Si raggiunge un bivio nei pressi di una sella e si prende a sinistra. Si scende nel vallone, restando sul versante del M. Casarola (dx del vallone guardando in basso) fino a raggiungere il Rifugio Rio Pascolo. Dal rifugio s‘imbocca il sentiero nella faggeta. Dopo una mezz’oretta il sentiero si fa carraia e si raggiunge il paese di Succiso Nuovo (2 h dalla cima).

2. Cresta SO – F+

Dalla vetta si prende la bella cresta in direzione Sud – Ovest. Si scende superando qualche tratto più ripido e seguendo sempre la cresta. Nella sua parte finale la cresta si fa più rocciosa e affilata e con l’aiuto del cavo e qualche piolo metallico si scende fino a raggiungere il Passo di Pietra Tagliata. Dal passo si prende a destra verso i Ghiaccioni. Si scende nel vallone inizialmente tenendosi a destra (lato Alpe), quindi si scende direttamente e si passa nel versante opposto (lato Monte Alto). Seguendo il sentiero si raggiunge prima la piana dei Ghiaccioni poi, percorrendo la bella valle del torrente Liocca, Succiso (2.40 h dalla cima).

OSSERVAZIONI

Bella salita in uno dei più belli ambienti dell’Appennino. Noi abbiamo percorso il canale in ottime condizioni di neve dura; in presenza di grande innevamento e neve non compatta può risultare molto faticoso (tenendo conto sviluppo e dislivello). In particolari condizioni, poca neve e alte temperature, il canale può scaricare abbastanza soprattutto nel passaggio stretto e obbligato (consigliato il casco). Noi abbiamo pernottato nel Bivacco dei Ghiaccioni, bel locale completato nel 2011, dove abbiamo goduto dell’ospitalità e compagnia di due membri degli Alpinisti del Lambrusco.

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Our Rating

Salita8.5
Ambiente8.5
Arrampicata7.5
Uno dei più lunghi canaloni dell'Alpe di Succiso
8.2
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Scritto da

REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

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