Via Anni Settanta: la linea più bella alla Nord dell’Alpe di Succiso

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Alpe di Succiso - Via Anni Settanta

L’Alpe di Succiso è la cima più settentrionale dell’Appennino Tosco-Emiliano che supera i 2000 m. E’ una cima particolare dell’Appennino, posta completamente in territorio emiliano, ha una bella forma piramidale i cui lati sono solcati da lunghi canaloni. L’ambiente ricorda quello alpino, maestoso e selvaggio. Non è comoda come tante altre vette del crinale e anche la via normale ha uno sviluppo e un dislivello notevole che richiedono un impegno di circa 3 ore. La Via Anni Settanta corre lungo la parete N-NE: questa parete sicuramente è già stata percorsa negli anni da generazioni di alpinisti (testimonianza è il chiodo nella quinta lunghezza) ma non esistono  precise documentazioni e relazioni dettagliate, se non essere citata come uno dei settori più belli dove si poteva salire senza eccessive difficoltà. Siamo quindi saliti per la linea che a noi sembrava più logica e bella lungo questa grande parete “tracciando” una via di 7 tiri per uno sviluppo di circa 400 m e un dislivello di quasi 300 m. La via non è attrezzata, ma è facilmente proteggibile, dove necessario, sulle rocce che corrono ai suoi lati con chiodi da fessura e friend. La via è interamente su terreno nevoso, fatta eccezione per breve passo di misto nel primo tiro, su un pendio che non molla mai, sempre oltre i 40°. Mai difficile ma complessivamente impegnativa, è una bella via alpinistica in ambiente grandioso.

Prima salita: ignoti, probabilmente evitando il primo tiro salendo sulla destra.

ALPE DI SUCCISO (2017 m) – VIA ANNI SETTANTA

Alpe di Succiso

Il tracciato della via

INFO TECNICHE
Data Uscita18 dicembre 2012CompagniAlberto Piazza
ItinerarioSalita alla NE dell'Alpe di Succiso per la via Anni SettantaZona MontuosaAppennino Settentrionale
Tempo e distanza7.30 h (2.30/3 h la via)Dislivello1000 m (290 m la via)
Località di PartenzaSucciso Nuovo (RE)Quota partenza e arrivo980 m - 2017 m
Difficoltà globaleD-Difficoltà tecnicaPendio fino a 75/80° difficilmente meno di 40°
Chiodatura1 chiodo nel quinto tiroMaterialeDue picche, chiodi da ghiaccio, friend medi e chiodi
Tipologia arrampicataPendio di neve/ghiaccio ripidoRoccia-
SegnaviaSentiero CAI 655Libro di vettaNo
Punti d’appoggioPaese alla partenza, Rifugio Rio Pascolo (non gestito)AcquaFontana alla partenza
Cartografia utilizzataCarta escursionistica – L’appennino Reggiano (foglio 2)Bibliografia utilizzataAppennino di neve e di ghiaccio Vol. 1 Itinerario 94
Giudizio100100100100ConsigliataAssolutamente si! di grande soddisfazione.

 INDICAZIONI STRADALI

Da Parma si segue la SP 6 per Langhirano, a Pastorello si prosegue in direzione Prato Spilla/Monchio delle Corti. Raggiunto l’abitato di Selvanizza si volta a sinistra in direzione Taviano fino ad incontrare la SP 15 che si prende a destra in direzione Passo del Lagastrello. Dopo una decina di chilometri si volta a sinistra verso Succiso, che si supera in direzione Succiso Nuovo. Si lascia la macchina lungo la strada nei pressi della chiesa (fontana).

AVVICINAMENTO

Lasciata l’auto, si prende l’evidente carraia che sale, dopo pochi metri, al bivio a sinistra in direzione Rifugio Rio Pascolo e Alpe di Succiso su sentiero CAI 655. Si segue la carraia, si passa un rio, sempre nel bosco che a tratti si fa meno fitto e permette una vista verso il crinale e la parete della Punta Buffanaro. Si guada un secondo rio e si prosegue sempre in salita, mai ripida; la carraia si stringe in corrispondenza di un “canale” e si prosegue in ripida salita fino al suo termine su una selletta, sempre nel bosco. Qui si segue il sentiero fino a uscire dal bosco e raggiungere il Rifugio Rio Pascolo, a quota 1570 m (1,15 h). Si continua su terreno nevoso seguendo il sentiero che passa dietro la capanna e si risale la grande valle tra le pareti del Casarola (sinistra) e dell’Alpe (destra) fino alla base di un evidente striscia rocciosa. Conviene legarsi ancora al centro della valle, per poi risalire il pendio che si fa via via più ripido e fare la prima sosta su neve qualche metro sotto le prime rocce a quota 1800 m.

 

Alpe di Succiso

Il tracciato

 

Alpe di Succiso

Uscita del primo tiro (foto A. Piazza)

RELAZIONE

1° tiro: sicuramente il tiro più difficile. Si sale, prima costeggiando la fascia rocciosa (fessura per friend) poi si traversa leggermente a sinistra e si sale per il ripido canale verticale tra due fasce rocciose fino al suo termine dove si può piantare un chiodo. Si sale quindi verso destra, superando un passo non banale, poi su terreno più facile fino al termine della fascia rocciosa dove si sosta (55 m – 60°).

2° tiro: si sale su pendio nevoso puntando a una fascia rocciosa lungo un crinaletto, si traversa quindi verso destra per raggiungere le roccie dove si sosta (60 m – 35/40°)

3° tiro: si continua la risalita su pendio più ripido del tiro precedente fino a un’altra fascia rocciosa che introduce nel canale dove si sosta (50 m – 40°)

4° tiro: si percorre il canale che si va restringendo fino all’inizio del camino su comoda sosta (60 m – 40°).

5° tiro: bel tiro, si percorre il camino ghiacciato (chiodo), a tratti quasi verticale fino al suo termine e si sosta sulla crestina su un grosso spuntone. Possibilità di proteggersi lungo il canale nelle tante fessure (50 m – 55°).

6° tiro: si prosegue nel canale tornato largo fino alla base di una fascia rocciosa sotto la quale si sosta (50 m – 50°)

7° tiro: breve tiro terminale, prima si procede verso sinistra poi si punta direttamente alla “vetta” su terreno più ripido fino a giungere sul crinale dove si sosta comodamente (20 m – 50°)

Giunti sul crinale la via è terminata, si può quindi salire sull’Alpe del Succiso seguendo il crinale verso destra (0,40/1 h tra andare e tornare).

DISCESA

Si percorre il crinale in discesa superando facili roccette fino alla sella. Si scende quindi nella valle su ripido pendio da non sottovalutare (40°), sul versante del Monte Casarola, poi su itinerario già descritto fino alla capanna (0,40 h). Per sentiero e poi per carraia si arriva a Succiso Nuovo (1,30 h)

OSSERVAZIONI

Sono possibili vere salite alpinistiche sul nostro appennino? Questa bellissima via è sicuramente la risposta. Noi, in puro stile alpinistico, in un mix tra avventura e esplorazione, abbiamo salito questa parete in condizioni eccellenti di neve dura ghiacciata. Non saremo certamente i primi, ma non trovandone una documentazione precisa abbiamo voluto relazionare in modo puntuale la nostra salita.

Ricordo che, anche se non ci sono grandi passaggi tecnici, la via non è attrezzata: è necessario quindi munirsi di tutto il materiale necessario per una salita in sicurezza. E’ possibile se non consigliabile per l’impegno complessivo pernottare al Rifugio Rio Pascolo, cosi da non avere problemi di tempo e consentire una salita completa fino alla Cima dell’Alpe. Le pendenze dei vari tratti sono pendenze medie, calcolate sulle carte 1:5000, le pendenze massime sono sicuramente maggiori.

Il primo tiro necessita di ottime condizioni, piuttosto stagionali (si può evitare a destra). Salita consigliabile a inizio stagione (dic/gen), a marzo con il grande innevamento si “appiattisce” tutto, togliendone un po’ il fascino e livellando le difficoltà.

RELAZIONE PDF

 

 

Alpe di Succiso

1° tiro

 

Alpe di Succiso

Il camino del 5° tiro (foto A. Piazza)

 

Alpe di Succiso

Tiri finali

Our Rating

Salita9
Ambiente9
Arrampicata9
La linea più bella della Nord dell'Alpe!
9
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Scritto da

REDclimber

FEDERICO ROSSETTI: Scalo, fotografo, racconto. Esperto di social media e comunicazione digitale, racconta le sue salite in montagna sul blog redclimber.it che ha fondato nell’autunno del 2012. In montagna muove i primi passi tra le cime dell’Appennino Settentrionale dove ha aperto nuove vie su roccia e ghiaccio. Vive le terre alte spinto dalla voglia di ricerca, riscoperta e avventura. Si dedica a raccontare le montagne dal blog alle pubblicazioni editoriali. Uno dei suoi progetti è « Vie normali Valle d’Aosta », salire tutte le 1226 cime della Valle d’Aosta e pubblicare una collana di 8 guide escursionistiche – alpinistiche. Nel 2020 ha fondato Mountain Communication, un’agenzia di comunicazione che si occupa di valorizzare realtà legate al mondo della montagna.

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