L’Alpe di Succiso è la cima più settentrionale dell’Appennino Tosco-Emiliano che supera i 2000 m. E’ una cima particolare dell’Appennino, posta completamente in territorio emiliano, ha una bella forma piramidale i cui lati sono solcati da lunghi canaloni. L’ambiente ricorda quello alpino, maestoso e selvaggio. Non è comoda come tante altre vette del crinale e anche la via normale ha uno sviluppo e un dislivello notevole che richiedono un impegno di circa 3 ore. La Variante dei Magneti Incastrati è una variante che permette di evitare il primo tiro difficile e probabilmente non sempre in condizione della della Via Anni ’70, la linea più logica, dritta e forse bella di questo settore. La via conta cinque tiri, con uno sviluppo di circa 200 metri, quattro su neve, uno su roccia. Pendenze fino a 50/55°, molto costanti nel terzo tiro e alcuni metri nel primo tiro. I passi di roccia del quarto tiro non sono impegnativi con rocce pulite, II/III° ben appigliati. Potrebbero risultare più difficili se sporchi di neve e ghiaccio. La via non è attrezzata ed è proteggibile solo con fittoni o chiodi da ghiaccio. Probabilmente il terzo tiro si riesce anche a proteggere (non facilmente) sulla fascia di roccia a destra molto compatta. Il breve tiro su roccia è invece facilmente proteggibile a friend. Le soste si realizzano sempre su spuntoni o a friend, abbastanza comode. Globalmente il percorso, dal vallone, ha uno sviluppo di circa 400 metri con un dislivello di 250 metri.
ALPE DI SUCCISO (2017 m) – VARIANTE DEI MAGNETI INCASTRATI
INFO TECNICHE | |||
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Data Uscita | 18 aprile 2014 | Compagni | Mario Brunelli, Luca Castellani, Alberto Piazza |
Itinerario | Prima salita della Variante dei Magneti incastrati alla Nord dell'Alpe di Succiso | Zona Montuosa | Appennino Settentrionale |
Tempo | 6.30/7 h (2 h la via) | Dislivello | 1050 m (250 m la via) |
Località di Partenza | Succiso Nuovo (RE) | Quota partenza e arrivo | 980 m - 2017 m |
Difficoltà globale | AD+ | Difficoltà tecnica | Pendio nevoso fino a 50/55° con tratti sostenuti. Passi di II/III°. |
Chiodatura | - | Materiale | Da alpinismo invernale. Due picche, chiodi da ghiaccio, fittoni. Serie di friend. Chiodi da roccia. |
Segnavia | Sentiero CAI 655 667 | Libro di vetta | No |
Punti d’appoggio | Paese alla partenza, Rifugio Rio Pascolo (non gestito) | Acqua | Fontana alla partenza |
Cartografia utilizzata | Carta escursionistica – L’appennino Reggiano (foglio 2) | Bibliografia utilizzata | Appennino di neve e di ghiaccio Vol. 1 Itinerario 95 |
Giudizio | ![]() ![]() ![]() | Consigliata | Si! Salita interessante e varia. |

INDICAZIONI STRADALI
Da Parma si segue la SP 6 per Langhirano, a Pastorello si prosegue in direzione Prato Spilla/Monchio delle Corti. Raggiunto l’abitato di Selvanizza si volta a sinistra in direzione Taviano fino ad incontrare la SP 15 che si prende a destra in direzione Passo del Lagastrello. Dopo una decina di chilometri si volta a sinistra verso Succiso, che si supera in direzione Succiso Nuovo. Si lascia la macchina lungo la strada nei pressi della chiesa (fontana).
AVVICINAMENTO
Lasciata l’auto, si prende l’evidente carraia che sale, dopo pochi metri, al bivio a sinistra in direzione Rifugio Rio Pascolo e Alpe di Succiso su sentiero CAI 655. Si segue la carraia, si passa un rio, sempre nel bosco che a tratti si fa meno fitto e permette una vista verso il crinale e la parete della Punta Buffanaro. Si guada un secondo rio e si prosegue sempre in salita, mai ripida; la carraia si stringe in corrispondenza di un “canale” e si prosegue in ripida salita fino al suo termine su una selletta, sempre nel bosco. Qui si segue il sentiero fino a uscire dal bosco e raggiungere il Rifugio Rio Pascolo, a quota 1570 m (1,15/1.30 h). Si continua su terreno nevoso seguendo il sentiero che passa dietro la capanna e si risale la grande valle tra le pareti del Casarola e dell’Alpe, si supera la prima piana alla base della parete Nord e si sale un nuovo pendio fino alla successiva piana alla base del settore Ovest della Nord alla base di evidenti placche (2 h).
RELAZIONE
Si sale a destra delle placche su neve. Si costeggiano e si superano su pendenze via via maggiori (30/40°) e si sosta sulla fascia rocciosa sovrastante (spuntoni).
1° tiro: si sale traversando a sinistra costeggiando la fascia rocciosa. Prima dell’ultima roccia si sale direttamente a destra per ripido pendio (45/50°) puntando alla sovrastante fascia rocciosa dove si sosta (60 m). Eventualmente si può costeggiare totalmente la fascia rocciosa e prendere il canale dove sale la Via Anni Settanta. Il tiro risulta più facile, ma il problema è che la corda per pochi metri non basta.
2° tiro: si sale nel canale (35/40°) quindi si attraversa quest’ultimo e si sale verso la rampa canale a sinistra tra le rocce (45°). Si sosta sulla fascia rocciosa di destra su spuntone.
3° tiro: si sale integralmente la rampa canale tra le rocce. Bel tiro su pendenze costanti (50/55°). Si sosta in una grotta sotto una fascia rocciosa (friends).
4° tiro: dalla sosta ci si sposta a sinistra su crestina. Si sale quindi su roccia verso sinistra su blocchi incastrati (II/III- delicato con ghiaccio) e si esce sul pendio sovrastante dove si sosta su spuntone.
5° tiro: facilmente su neve fino alla cresta.
Raggiunta la cresta, si segue quest’ultima verso destra (Ovest) fino a raggiungere la vetta dell’Alpe di Succiso (2017 m).
DISCESA
1. Cresta Est – F: Dalla vetta si segue la cresta in direzione Est. Si scende superando un breve tratto con qualche roccetta a destra del crinale. Si raggiunge un bivio nei pressi di una sella e si prende a sinistra. Si scende nel vallone restando sul versante del M. Casarola (dx del vallone guardando in basso) fino a raggiungere il Rifugio Rio Pascolo. Dal rifugio s‘imbocca il sentiero nella faggeta. Dopo una mezz’oretta il sentiero si fa carraia e si raggiunge il paese di Succiso Nuovo (2 h).
2. Cresta SO – F+: Dalla vetta si prende la bella cresta in direzione Sud – Ovest. Si scende superando qualche tratto più ripido, seguendo sempre la cresta. Nella sua parte finale la cresta si fa più rocciosa e affilata e con l’aiuto del cavo e qualche piolo metallico si scende fino a raggiungere il Passo di Pietra Tagliata. Dal passo si prende a destra verso i Ghiaccioni. Si scende nel vallone inizialmente tenendosi a destra (lato Alpe), quindi si scende direttamente e si passa nel versante opposto (lato M. Alto). Seguendo il sentiero si raggiunge prima la piana dei Ghiaccioni poi, percorrendo la bella valle del torrente Liocca, Succiso (2.40 h).
OSSERVAZIONI
Interessante salita che si snoda lungo un percorso differente rispetto alla Via Anni ’70 alla Nord dell’Alpe di Succiso e per tale motivo può essere considerata una vera via a sé stante e non una semplice variante. Il nome deriva da un simpatico magnete che mi si attacò ai ramponi durante la salita e che ancora oggi mi accompagna in montagna.




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